Comunicato stampa
Da una decina di giorni, come ogni anno, i residui spiaggiati di posidonia accumulatisi nell’area portuale dell’Acqua di Cristo stanno bruciando producendo un fumo acre e molto fastidioso che raggiunge il paese producendo forti disturbi agli abitanti (nei giorni in cui il vento soffia da est) e ai bagnanti che giornalmente affollano quel tratto di costa.
Negli ultimi anni, nonostante le esperienze già fatte, la situazione è peggiorata.
Come evidenziano le foto allegate, ad oggi quell’area prossima al SIC è un territorio devastato. Probabilmente per provare a spegnere la combustione del materiale secco, l’Amministrazione comunale di Mola, dopo aver creato canali, ha spianato l’intera area, di oltre 2000 m2, con mezzi meccanici cingolati che hanno prodotto effetti devastanti:
1) Distruzione di tutta la vegetazione pioniera (soprattutto cannuccia di palude). La grande capacità di accumulo di umidità nei residui spiaggiati di posidonia ed il contenuto di elementi nutritivi avevano creato, nell’area di accumulo più distante dalla battigia, una vasta formazione vegetale pioniera, favorendone lo sviluppo e quindi contribuendo alla stabilità dell’arenile e alla creazione di un nuovo ecosistema marino-costiero importante anche per l’avifauna migratrice.
L’intervento eseguito ha ridotto enormemente la produttività ecologica costiera globale.
2) Frantumazione della roccia presente in alcuni punti.
3) Mescolamento dei rifiuti presenti con la sabbia e con le biomasse (vive e morte).
4) Spostamento di grandi masse di residui di posidonia e rifiuti verso il mare.
4) Formazione di nuovi focolai.
In considerazione del valore ecologico dell’area, l’ARPA Puglia non ha mai acconsentito alla richiesta del Comune di asportare i residui di posidonia.
Il Comune avrebbe potuto fare di più e meglio. Anche in considerazione del fatto che è capofila di un Progetto LIFE finanziato nel 2009 dalla Comunità europea e finalizzato al recupero e alla valorizzazione dei residui di posidonia.
Ancora una volta questa Amministrazione comunale, in campo ambientale, si distingue per incapacità e arroganza. Già qualche mese fa i residui di posidonia erano stati fatti spostare da Portecchia all’ex Tiro al piattello, utilizzando sempre mezzi pesanti, che distruggono tutto ciò che pestano o incontrano, e trasportando in un’area non autorizzata e non attrezzata residui di posidonia, sabbia, terreno e quant’altro presente e creando di fatto una discarica non autorizzata di rifiuti.
E sempre con gli stessi mezzi, si è provveduto a maggio alla pulizia della costa, con l’utilizzo di pale meccaniche che, senza avere rispetto per gli arenili, asportano tutto ciò che incontrano.
Il circolo di Legambiente di Mola ha provveduto a segnalare questi maldestri interventi ambientali alle autorità competenti con documentazione fotografica.
I Capodieci, dalla campagna al mare
Legambiente Mola di Bari – www.legambientemola.it
Ancora una volta Legambiente si classifica ultima nel denunciare un danno evidente. L’hanno preceduta da tempo Andrea Laterza e Pino Castellana e, qualche giorno fa, da questo sito, Marco Sciddurlo.
Incurante del ritardo Legambiente parla della questione, devo dire, con adeguate argomentazioni, ma pomposamente, da prima della classe quasi indispettita, dando prova ancora di considerarsi e porsi come “un brandy a parte”, incapace di dialogo con chi si occupa degli stessi temi: è’ lo stesso scenario sperimentato intorno alla questione discarica Martucci.
…i polli che si beccano prima di essere sgozzati!!
Nel frattempo , perchè fra tanti ambientalisti di varia cultura, coloritura, sensibilità, competenza, visibilità. ecc. ecc. non si organizza una bella pulitura volontaria delle spiagge,
cominciando dai CAPATOSTA, che fanno a gara a chi raccoglie più plastica e rifiuti???
Sarebbe una bella (ed utile) edizione..cominciando a togliere quello che hanno legato alle palme sul lungomare, che si staccano con il vento, aumentando i rifiuti da raccogliere..
Ciò che è stato attaccato alle palme del lungomare è stato ormai rimosso da un paio di giorni, e non ha inquinato nulla. Proprio non vi riesce di lasciare in pace il Palio, vero Pipino (maledetti interessi di parte…).
Caro Pipino, non puoi pretendere dai volontari ciò che invece si dovrebbe pretendere da chi è pagato per questo. Quindi, inizia a diventare volontario anche tu anzichè dare ordini dalle pagine di un web screditando chi per un anno intero sacrifica tempo per costruire qualcosa di cui ti sfugge praticamente tutto (è una questione d’intelligenza).
Per i colpi di testa, usi bagnare ogni tanto la fronte con acqua fresca. Per altro, contatti il suo medico di fiducia e per le turbe ossessive, le consiglio un ottimo psichiatra.
Buona estate.
PIPINO stavolta l’hai fatta grossa! è proprio difficile connettere il cervello prima di parlare o scrivere.
Dovremmo invece ringraziare questi ragazzi per quanto hanno fatto per Mola con due soldi e con spirito di iniziativa e sacrificio encomiabili.
State dicendo che è sbagliato la proposta di organizzare una pulita delle spiagge???
Il problema del deposito di alghe all’Acqua di Cristo e della loro lenta combustione (autocombustione? sicuri-sicuri?) si pone forse da vent’anni, da quando cioè la costruzione del Molo di Levante ha incrementato lo spiaggiamento della posidonia. Non so se la pulizia di quel tratto di costa spetti al comune, alla provincia (che altrove se ne occupa), alla regione o al demanio marittimo (visto che è comunque area portuale). Fatto sta che il mix – altrettanto infiammabile – di incuria e penuria di fondi sta rendendo sempre più difficile porre mano per tempo alla questione.
Ritengo che Marco Sciddurlo abbia fatto bene a segnalare pochi giorni fa il degrado dell’Acqua di Cristo e ritengo che altrettanto bene abbia fatto Legambiente a ricordare che interventi improvvisati possono rivelarsi (si siano già rivelati!) non solo non risolutivi ma anche suscettibili di deturpare l’ecosistema costiero.
Non credo che le guerre “di primogenitura” o i processi alle intenzioni siano utili a mettere a fuoco i problemi o ad individuare le soluzioni tecnicamente più idonee per fare loro fronte. Si hanno adesso argomentazioni nuove (e per quanto mi sia dato di capire, fondate), e sarebbe opportuno che le istituzioni tenute a intervenire le tengano in debito conto.
Innanzitutto io stopperei le polemiche tra compaesani,sterili e dannose,che servono solo a rinfocolare vecchi rancori;direi che sarebbe,di fronte a situazioni come quella attuale in cui versa questo povero paese,l’ora di discutere tutti e risolvere il guaio.Partiamo dal dato oggettivo:Questo tanfo pestilenziale, questo odore acre e insalubre,che aleggia e avviluppa l’intero e dico l’intero paese,da quali gas è composto?Questi gas sono innocui oppure….?Perchè le alghe all’acqua di Cristo bruciano e le altre alghe su altre spiagge no? E come mai le stesse alghe,come ricorda Legambiente sono state spostate su altri siti e non hanno prodotto autocombustione? E perchè questa benedetta autocombustione avviene da qualche anno a questa parte e prima non avveniva? E come mai in particolare i terreni della zona sud del paese sono impregnati da queste sostanze particolarmente volatili e similpetrolifere,tanto da poter essere confuse con l’odore di gomma bruciata? E’ strano anche il fenomeno per cui l’odore si avverte molto spesso. anche verso l’interno addirittura oltre la ferrovia ,verso
via Rutigliano,mentre non si avverte nel resto del paese.Posso testimoniare che personalmente ho notato che le rondini ,fino a qualche giorno prima della prima ondata di gas,questo e l’anno scorso ,svolazzavano nel cielo di Mola e improvvisamente non si notano più .E’ notissimo che questi volatili sono sensibilissimi ai deterioramenti ambientali. Perchè tutto questo?E’ possibile che le alghe
dell’acqua di Cristo siano più comburenti di altre? o non sarà che in quella falda freatica che scende dall’alto,da qualche collina soprastante,ci possa essere qualche infiltrazione,speriamo non pericolosa per la salute di tutti?Se osservate bene con Google maps, esattamente al di sopra della zona Acqua di Cristo ,qualche chilometro più sopra,ce n’è un’altra chiamata CONTRADA MARTUCCI!!
Sveglia,basta con le chiacchiere da salotto,c’è da essere preoccupati ci vogliono analisi dettagliate dell’aria e delle acque ,Comune Asl e compagnie belle si devono muovere,VOGLIAMO SAPERE CHE COSA STIAMO RESPIRANDO!!
(e qualche altra cosa)