Signor Santoro Lei di quale “Triller” sta parlando ?
Ps: Lei è certo che la sua lettera Sig. Santoro ci promuova ad un rango superiore ?
A. Laterza
22 Luglio 2014 alle 13:46 -
La lettera del sig. Santoro non mi trova affatto d’accordo. Si tratta di giochi e, quindi, per loro natura di carattere agonistico. Diventa difficile pensare che in un’atmosfera di tale tipo ci si debba comportare da gentlemen inglesi.
Piuttosto, mi interrogo sulla complessiva scarsa partecipazione della cittadinanza.
Infatti, al di là del corteo storico che ha visto assistere ali di folla, i giochi si sono caratterizzati per lo più dalla presenza degli atleti e dei loro familiari e amici. E così anche la premiazione.
In sostanza, mi pare che l’evento sia sentito (e molto) dai diretti partecipanti, ma molto meno dalla cittadinanza nel suo complesso.
Bisognerebbe chiedersi il perché, senza pronunciare anatemi nè a favore, nè contro.
Una mia idea me la sono fatta. Il Palio è nato come un atto di fortissima volontà da parte di alcune persone, sicuramente con una elevata impronta originale e di novità. Ha poi trovato l’adesione di molti cittadini che giustamente avevano voglia di uscire dall’anonimato del tran-tran casa-scuola o casa-lavoro.
Ma la maggioranza dei molesi non ha raccolto l’appello. Molti non hanno voglia di partecipare ad eventi in prima persona; molti hanno problemi impellenti che tolgono serenità (mancanza o precarietà di lavoro, problemi di salute, preoccupazioni di famiglia, ecc.); molti criticano per partito preso.
Togliendo l’ultima categoria non me la sento di condannare le prime due.
Credo che gli organizzatori del Palio facciano bene a reclamare la giusta attenzione dalle Autorità cittadine, e facciano bene a protestare se disservizi ci sono stati. Però, dovrebbero anche relativizzare il contesto e non prendersi troppo sul serio o pretendere che tutti (o quasi)indistintamente apprezzino il Palio.
In fin dei conti si tratta di un gioco, non della vita vera.
Accozzaglia di corpi ?
Signor Santoro Lei di quale “Triller” sta parlando ?
Ps: Lei è certo che la sua lettera Sig. Santoro ci promuova ad un rango superiore ?
La lettera del sig. Santoro non mi trova affatto d’accordo. Si tratta di giochi e, quindi, per loro natura di carattere agonistico. Diventa difficile pensare che in un’atmosfera di tale tipo ci si debba comportare da gentlemen inglesi.
Piuttosto, mi interrogo sulla complessiva scarsa partecipazione della cittadinanza.
Infatti, al di là del corteo storico che ha visto assistere ali di folla, i giochi si sono caratterizzati per lo più dalla presenza degli atleti e dei loro familiari e amici. E così anche la premiazione.
In sostanza, mi pare che l’evento sia sentito (e molto) dai diretti partecipanti, ma molto meno dalla cittadinanza nel suo complesso.
Bisognerebbe chiedersi il perché, senza pronunciare anatemi nè a favore, nè contro.
Una mia idea me la sono fatta. Il Palio è nato come un atto di fortissima volontà da parte di alcune persone, sicuramente con una elevata impronta originale e di novità. Ha poi trovato l’adesione di molti cittadini che giustamente avevano voglia di uscire dall’anonimato del tran-tran casa-scuola o casa-lavoro.
Ma la maggioranza dei molesi non ha raccolto l’appello. Molti non hanno voglia di partecipare ad eventi in prima persona; molti hanno problemi impellenti che tolgono serenità (mancanza o precarietà di lavoro, problemi di salute, preoccupazioni di famiglia, ecc.); molti criticano per partito preso.
Togliendo l’ultima categoria non me la sento di condannare le prime due.
Credo che gli organizzatori del Palio facciano bene a reclamare la giusta attenzione dalle Autorità cittadine, e facciano bene a protestare se disservizi ci sono stati. Però, dovrebbero anche relativizzare il contesto e non prendersi troppo sul serio o pretendere che tutti (o quasi)indistintamente apprezzino il Palio.
In fin dei conti si tratta di un gioco, non della vita vera.