di Andrea G. Laterza

A Loreto_in canoaAncora una volta, la Natura presenta il conto.

 

Gli amministratori che si sono fin qui succeduti (a prescindere dal loro colore politico) non hanno fatto che assecondare un atteggiamento generale che bada troppo all’edonismo di massa (panem et circenses) e poco alla sostanza delle cose.

Credo che sia giusto richiamare alcune questioni strutturali importanti:

1) Si è costruito un nuovo fronte mare che non tiene conto delle più elementari norme di deflusso delle acque: l’acqua piovana deve scendere verso il mare e non allagare locali e abitazioni! Le pendenze (come si può osservare ad occhio nudo) sono completamente sbagliate! Pendenze errate anche a Loreto, dove – a due passi dal mare – l’acqua non riesce a defluire tanto da poterci navigare in canoa!

Anfiteatro e fossato del Castello allagati2) Le condotte di raccolta delle acque piovane poste al di sotto dei marciapiedi del fronte mare sono evidentemente insufficienti: sia per numero di caditoie che, probabilmente, per diametro. Chi ha progettato non ha tenuto conto delle condizioni di picco. Ricordiamoci che i fenomeni atmosferici violenti sono, purtroppo, destinati ad aumentare sempre più a causa del cambiamento climatico su scala globale e che colpisce anche il Mediterraneo.

3) Si è sbagliato nel costruire un anfiteatro in quella posizione: è una conca che ovviamente raccoglie acqua, sia per la sua conformazione che per il deflusso sbagliato delle acque. Al posto dell’anfiteatro (peraltro utilizzato soltanto poche settimane all’anno e, quindi, sostanzialmente poco utile) andava invece realizzato un parco urbano con vegetazione tipica delle nostre coste (macchia mediterranea). Il parco avrebbe avuto una duplice funzione: fare da drenante delle precipitazioni atmosferiche e costituire un bellissimo polmone verde sul mare per il tempo libero di bambini e adulti, utilizzabile anche nelle altre stagioni oltre a quella estiva.

Anfiteatro impraticabile per allagamento4) La Piazza XX Settembre presenta il conto dell’imprevidenza degli amministratori: quelle mattonelle non sono idonee per pavimentare strade e piazze. E lo si è visto subito, fin da quando i lavori della piazza furono conclusi nel 1996. Ora avremo altri rattoppi su rattoppi fino a quando non si avvierà un serio programma di lavori per il rifacimento integrale della piazza. Sperando che non si incorra nei soliti errori.

5) Il sistema delle condotte fognarie nel centro del paese è ormai un colabrodo con acque bianche e nere che si mischiano ad ogni pioggia consistente. Si attendevano i lavori che avrebbero posto fine a questo scempio, ma rifatto il tronco di Via Di Vagno e poco altro, i lavori si sono fermati per traversie varie tra Comune e Acquedotto Pugliese.

Abitazioni allagate6) La rete viaria cittadina è ridotta ad un percorso di guerra: i rattoppi qui e là non risolvono il problema. Andrebbero ricercati finanziamenti per un rifacimento integrale del manto stradale dell’intero tessuto urbano. E poi far funzionare a dovere la manutenzione ordinaria.

In definitiva, bisognerebbe concentrarsi per davvero sulle questioni di struttura che risolvono problemi ultradecennali e che aumentano la qualità della vita dei cittadini. Altrimenti, ci rimarrà la gioia episodica della “festa”, ma dovremo continuare a fare i conti con la vita vera.

Sott'acqua il cul de sac del passaggio piazza-fronte mare

Sottopassaggio di Via Manzoni allagato

(Le foto pubblicate sono tratte dalla pagina facebook di Matteo Ranieri)

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