di Marco Sciddurlo
Riguardo alle ville al mare della “zona di via La Malfa” (all’ingresso di “Mola nord”), confiscate nel 1996 e, di fatto, da allora in abbandono, la Corte di Cassazione, con la sentenza definitiva n. 17066 del 15 aprile 2013, accertava che i reati contestati agli imputati (proprietari, costruttori e direttori dei lavori) erano stati commessi (causando uno dei più corposi abusivismi edilizi del Sud Italia, essendo illegittima e nulla tutta la lottizzazione approvata nel 1992).
Ma c’era l’assoluzione degli imputati per prescrizione dei reati, con la confisca dei suoli e dei fabbricati che sono diventati di proprietà del Comune di Mola (la confisca, con acquisizione al patrimonio pubblico, è una sanzione di natura amministrativa che si applica quando viene accertata la violazione, indipendentemente dalla prescrizione del reato).
Poiché quei fabbricati, di fatto incustoditi, erano diventati luogo di abbandono di rifiuti, di ricovero per sbandati e senza dimora, di giovinastri che commettevano atti vandalici, ecc., l’ Ufficio Igiene della ASL, dopo aver accertato la pericolosità dell’area dal punto di vista igienico, oltre che ambientale, aveva intimato al nostro Comune, per ben due volte, di bonificare quest’area ed i fabbricati abusivi.
Anche i residenti della zona avevano diffidato più volte l’Amministrazione a bonificare l’area, a recintare e mettere in sicurezza i fabbricati (che sono anche pericolosi per chi vi si introduce e bisognerebbe pure verificare la loro staticità). Poi anche la Prefettura e la Soprintendenza di Bari hanno sollecitato il Comune ad adottare dei provvedimenti di bonifica e messa in sicurezza di quell’area. Infine c’è stato l’interessamento della Guardia Forestale. Dopo tanti “inviti” finalmente l’Amministrazione comunale, giovedì 24 luglio, ha avviato un’opera di bonifica e vietato formalmente l’accesso ai fabbricati abusivi.
Operai della ditta Lombardi Ecologia hanno rimosso i rifiuti abbandonati nelle aree esterne a questi fabbricati e con una ruspa sono stati effettuati lavori di bonifica e livellamento di alcune zone (eliminando pericolosi arbusti ed erbacce spesso causa di incendi che hanno visto intervenire più volte i Vigili del Fuoco).
Il controllo dell’area e l’accertamento delle violazioni sono ovviamente affidati al Comando dei Vigili Urbani di Mola, che momentaneamente (in attesa di recintare tutti i fabbricati, come previsto dall’Amministrazione) hanno delimitato l’area e i manufatti, con il consueto nastro rosso-bianco ed apposto questi divieti:
«Attenzione pericolo!! È vietato introdursi all’interno della struttura» (il nubifragio di domenica scorsa ha divelto in parte i nastri e distrutto le stampe di questi divieti, ma ovviamente la proibizione di entrare nei manufatti rimane). Con questo intervento, l’Amministrazione ha colto l’occasione per spianare e mettere dello stabilizzato, realizzando un ampio spiazzale, posto al termine di via La Malfa ed adiacente alla spiaggia, così da creare un’area di parcheggio per i fruitori della nostra costa, nonché eliminato diverse buche sull’ultimo tratto sterrato che porta alla spiaggia.
*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
A GIORNI IN EDICOLA UN NUMERO SPECIALE DI CITTA’ NOSTRA CON IN OMAGGIO LA GUIDA MOLA 2014/2016: PRENOTATELI!!!!!!!!
caro marco per correttezza e ad onor di cronaca alcune precisazioni indispensabili.
I cantieri continuano ad essere accessibili ed acceduti liberamente, il pericolo di incendi non è stato sconguirato (le erbacce non sono state rimosse ma sommariamente spianate laddove il mezzo é riuscito ad accedere) i rifiuti sono ancora presenti.
Al momento nulla sembra essere cambiato e certamente non si può dire che la zona sia stata bonificata o messa in sicurezza.
Pertanto allo stato attuale sarebbe stato più opportuno informare i cittadini che dopo 20 anni qualcosa si é mosso: si é dato inizio ad una attività di bonifica che ci auguriamo tutti porti ai risultati auspicati.
Aspettiamo fiduciosi.
sì, in effetti il titolo (che, com’è notorio, non lo fa l’autore dell’articolo) può creare fraintendimenti, ma a leggere l’articolo è evidente che si è trattatto di primi interventi urgenti e che i rifiuti presenti all’interno dei fabbricati non sono stati ancora rimossi ed i manufatti dovranno essere transennati per impedire fisicamente l’accesso (dunque, al momento non si è ancora attuato quanto diffidato dalla Asl), ma questi primi interventi ci fanno pensare che qualcosa si è finalmente mosso e che potranno esserci interventi risolutori dei problemi della zona.