Redazionale
Grave fatto di sangue ieri sera a Mola nella zona del “Colosseo”. Due uomini che indossavano il casco integrale sono improvvisamente comparsi all’interno di un locale che ospita il circolo “Vecchia Guardia” dei tifosi della squadra di calcio dell’”Atletico Mola”.
I due hanno estratto le pistole e senza profferire parola hanno sparato, gambizzando un giovane molese di 29 anni, Rocco Di Bari. Per quanto è dato sapere, si tratta di un tifoso, che pur essendo stato colpito da “Daspo” a seguito di incidenti durante una partita di calcio, risulta non avere precedenti penali. Dopo aver sparato, i due sconosciuti sono fuggiti.
Gli amici del giovane ferito hanno subito allertato l’ambulanza del 118 ed i carabinieri della Tenenza di Mola. I sanitari hanno provveduto a trasportare il ferito al Policlinico di Bari, mentre i carabinieri hanno iniziato le indagini, interrogando i presenti nel circolo.
Purtroppo l’episodio consolida le preoccupazioni di quanti abitano nella zona del “Colosseo”, che più volte hanno segnalato l’invivibilità, specie notturna del quartiere, dove schiamazzi, urla, rumori e litigate fino alle ore piccole, disturbano quotidianamente il sonno dei residenti.
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Tutti i nodi vengono al pettine, prima o poi.
Anziché costruire centinaia di appartamenti su suoli pubblici con il PRU del Cozzetto (moltissimi dei quali ancora inutilizzati oppure venduti con il sottobanco) con una finta azione di “recupero urbano” (quasi nessuna delle opere pubbliche previste è stata ancora realizzata!… e stiamo ancora aspettando…), si sarebbe dovuto bonificare e recuperare la casbah del Colosseo.
La piazzetta 8 marzo assomiglia più alle zone degradate del San Paolo di Bari che a una zona residenziale.
Tutta la pavimentazione è ormai divelta e distrutta da molti anni, sia nella piazzetta che sui marciapiedi perimetrali del complesso, scritte e graffiti deturpano i muri condominiali, il poco verde rachitico coabita con i rifiuti, le auto e le moto la fanno da padrone nelle zone “teoricamente” pedonali.
A ciò si aggiunge il degrado umano di quanti bivaccano notte e giorno nella piazzetta e dintorni.
E ora, purtroppo, si è aggiunto il fattaccio di sangue. E’ l’epilogo triste di un complesso che doveva essere residenziale e in posizione felice perché affacciato sul mare e, invece, per incuria dei residenti, dei frequentatori e degli amministratori è diventato una casbah invivibile.
“Incuria dei residenti”?
Caro Andrea, quando si deve commentare un fatto così grave è sempre farlo con cognizione di causa. Sei per caso in possesso di tabulati telefonici delle numerosissime chiamate alle forze dell’ordine fatte in tutti gli orari possibili ed inimmaginabili? Presumo di no. Sai per caso quante volte i residenti si sono rivolti alla LEGGE? E sai quante volte, quando la legge non è arrivata, i residenti stavano quasi arrivando alle mani compromettendosi in prima persona? Non lo sai perchè non ci vivi.
Ti pregherei quindi di scusarti per questa frase infelicissima verso una porzione di cittadini che da tempo chiede un intervento e che da tempo subisce vessazioni di ogni tipo preferendo sempre la via della legalità anzichè quella del Far West. Grazie.
Caro Nico, sicuramente conosci la teoria delle “finestre rotte”.
Per quanti non la conoscono, eccola spiegata:
http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_delle_finestre_rotte
Mi chiedo: i residenti (che sicuramente, come tu dici, hanno protestato, ma purtroppo a degrado ormai imperante) si sono opposti con determinazione alle “finestre rotte” del “Colosseo” fin dal principio? O forse credevano, in omaggio al monumento romano “senza finestre”, di non aver bisogno di “finestre con i vetri a posto”?
Fuor di metafora, temo di no. Infatti, sono stati per primi i residenti (non tutti, ovviamente) a parcheggiare in maniera indiscriminata sui marciapiedi del complesso, provocando in breve tempo la disgregazione delle mattonelle.
E sono stati i residenti che hanno lasciato correre i primi “tag” o “graffiti” o scritte che dir si voglia sui muri, consentendone poi il proliferare.
E sono stati molto probabilmente alcuni residenti che, ormai anni fa, hanno distrutto il dissuasore, posto all’ingresso della piazzetta, il quale avrebbe dovuto impedire il transito e il parcheggio delle auto e delle moto.
Purtroppo, la maggioranza dei residenti non ha agito efficacemente al tempo giusto e al momento giusto nel premere sugli amministratori comunali affinché si fermasse il degrado, nè ha praticato comportamenti virtuosi. Ecco il perché della mia critica.
E’ anche ovvio che sicuramente ci sono residenti (come te) che hanno combattuto e combattono contro il degrado di quella zona, ma evidentemente non hanno trovato gli strumenti per incidere e farsi ascoltare.
Tanto tempo fa, si parlava (e in alcuni casi si praticava) di “comitati di quartiere”, con i cittadini parte attiva di un processo di continuo monitoraggio dei problemi delle diverse zone abitative urbane.
Ecco, per esempio, visto che tu sei tra i principali artefici del Palio, perché non far diventare parte attiva le “contrade” lungo tutto l’anno “governando” ciascuna il proprio territorio? Sicuramente cominceremmo a vedere meno “finestre rotte” in giro per il paese e più comportamenti virtuosi che, come è noto, scoraggiano i comportamenti vandalici.
Buona domenica.
Cioè tutti partecipano. Le pecore nere ci sono sempre e sono quelli che approfittano della situazione di deqrado. Chi va al supermercato là vicino vede le macchine che parcheggiano proprio sotto casa, e sono residenti che entrano nei condomini. A Mola ognuno fa quello che vuole, sia per i rifiuti, sia per il decoro, ecc. ognuno si sente padrone di fare quello che vuole, con le debite eccezioni di quei molesi con la M maiuscola.
Infatti caro Andrea, le Contrade diventano parte attiva grazie ai propri contradaioli. Quest’anno la tua Contrada della Noria andrà a nuove elezioni dopo 4 anni di mandato. E’ l’occasione più giusta affinchè tu possa dare concretezza a quanto ci consigli da tempo. La Contrada sei anche tu, approfittane, metti tu in pratica i consigli che dai a me.
Nico, ti ringrazio per l’invito, ma ad ognuno il suo ruolo. Non si può fare tutto: sono già fin troppo impegnato con attività culturali e sociali pregresse. Comunque, se potrò, volentieri darò una mano.
L’importante è che ci sia una partecipazione diffusa e consapevole, in specie di giovani e donne, alla vita della nostra cittadina. Molto potete fare con le contrade: non limitatevi alle pur interessanti iniziative attuali.