di Andrea G. Laterza

Il pub della zona anfiteatro e la pendenza dalla strada verso l'ingresso. Le caditoie in primo piano hanno rigettato l'acqua

Il pub della zona anfiteatro e la pendenza dalla strada verso l’ingresso. Le caditoie in primo piano hanno rigettato l’acqua

Premessa

Nessuno si senta offeso per quello che seguirà.

Non abbiamo alcuna intenzione di mettere in cattiva luce né tecnici, né progettisti, né esecutori, né amministratori.

Vogliamo soltanto far parlare i fatti. Saranno poi i lettori a trarre le conclusioni.

Se tecnici, progettisti, politici di ieri e di oggi, e ogni altro addetto ai lavori vorrà ribattere e contraddire saremo lieti di ospitare le loro posizioni. A scanso di equivoci, nessuno ci minacci di querela per tentare di chiuderci la bocca: si sappia che in quel caso ci riserveremo di controquerelare e di chiedere il risarcimento danni.

I fatti

Ci siamo recati più volte sul fronte-mare per fare le opportune verifiche. Chiariamo che non siamo tecnici: valutiamo tutto con gli occhi del cittadino medio, che ha visto due grandi allagamenti del nuovo lungomare, il 17 giugno e il 27 luglio. Uno dei nostri interlocutori ci ha parlato anche di un terzo allagamento (ma non abbiamo una data certa di riferimento), e comunque di disagi quasi a ogni pioggia consistente.

Sul lato del fronte-mare che confina direttamente con il mare, le pendenze portano l’acqua piovana a ruscellare verso la strada.

Sulla base delle disposizioni normative, l’acqua di prima pioggia non può finire direttamente in mare: e ciò al fine di evitarne l’inquinamento. In sostanza, le acque piovane devono essere raccolte dai pluviali, da qui nel collettore principale, per finire nell’impianto di grigliatura e sabbiatura posto nella parte finale del canalone di Sant’Antonio. E soltanto dopo in mare.

Però, sembra esserci una contraddizione: se la pendenza della passeggiata sul lato mare è rivolta verso la strada per rispettare il dettato normativo, come mai c’è una notevole discesa a mare (tratto sottostante alla Rotonda) che scarica direttamente le acque piovane sugli scogli e, quindi, in mare?

Per quanto riguarda le acque che cadono sulla parte a monte della strada, le pendenze sono in linea di massima rivolte verso la strada che, come detto prima, raccoglie le acque per portarle all’impianto di disinquinamento.

Al di sotto della strada corre un collettore che raccoglie le acque provenienti dalle caditoie che si aprono lungo i bordi della carreggiata. Il collettore principale ha un diametro che ci riserviamo di verificare presso l’Ufficio Tecnico Comunale. E’ anche probabile che i collettori siano due: uno per ciascun lato della strada; anche questo è da verificare.

Ciascuna caditoia invece ha uno sbocco verso il (o i) collettore (i) principale (i) di diametro visivamente intorno ai 16-18 centimetri (però ci riserviamo di verificare la misura esatta).

Il problema degli allagamenti sembra riguardare soprattutto il tratto a monte della strada a ridosso del Castello: in sostanza l’area dell’anfiteatro.

Infatti, a seguito del nostro sopralluogo e delle interviste fatte ad alcuni dei diretti interessati è risultato quanto segue:

1)      La cavea dell’anfiteatro (in sostanza la parte sottostante dove vengono allestiti i palchi per gli spettacoli) non presenta alcuna caditoia. Pertanto, tutta l’acqua piovana che vi cade dall’alto, e che vi ruscella dai gradoni, non ha sbocchi se non il terreno vegetale che si trova a ridosso delle mura del Castello. In sostanza, l’acqua sembra essere assorbita al di sotto dell’edificazione angioina: con quali risultati a lungo termine non è dato sapere.

2)      Le pendenze dell’area sembrano non essere univoche: il marciapiede posto tra la strada e l’inizio dell’anfiteatro pende verso la strada; invece, la parte a ridosso della cavea pende verso il fronte abitativo e commerciale che si trova sul margine destro (guardando verso il mare). Anche le strade della Città vecchia che si affacciano su quel fronte hanno pendenze in discesa.

3)      Sul fronte abitativo e commerciale (vi si trovano un’abitazione e diverse attività economiche: un fabbro, un ristorante, un bar-gelateria e un pub) sono poste diverse caditoie per lo smaltimento delle acque piovane.

4)      Tuttavia, le pendenze che insistono verso il fronte abitativo e commerciale concorrono sfavorevolmente allo smaltimento. In particolare, all’altezza del pub e del bar-gelateria si nota chiaramente che vi è un’ulteriore pendenza sfavorevole: essa proviene dalla strada e porta le acque verso i due locali commerciali.

5)      Tutti questi locali hanno subito allagamenti: in particolare, sembra essere molto seria la situazione dell’abitazione. I proprietari (due anziani coniugi) hanno dovuto spalare acqua e fango per ore a ogni allagamento e le mura della casa si sono impregnate, nel tempo, fortemente di umidità.

6)      Anche la situazione dei locali commerciali non è allegra. Il ristorante ha subìto perdite economiche da allagamento e per mancato guadagno. Il bar-gelateria, soltanto grazie alla prontezza di un’elettricista, ha evitato la perdita di un migliaio di euro in gelati per l’allagamento della parte elettrica del bancone frigo. Il pub si è allagato il giorno dell’inaugurazione: l’acqua ha superato il mezzo metro ed è andato perduto un computer portatile oltre a diversa merce.

7)      Per testimonianza diretta del gestore del pub, nel giorno dell’ultimo allagamento, le caditoie poste davanti all’ingresso del locale anziché smaltire l’acqua la rigettavano all’indietro con alti zampilli. E, comunque, l’acqua piovana anziché riversarsi verso la strada proveniva dalla carreggiata.

8)      Un anziano residente in Via Morgese, che abita in quella strada da 60 anni (Via Morgese congiunge Via Veneto al fronte mare), ci ha detto di non aver mai visto nulla di simile in passato.

La contraddittoria pendenza verso il mare.

La contraddittoria pendenza verso il mare.

Le criticità oggettive

In sostanza, il quadro delineato (sul quale faremo specifiche verifiche tecniche presso l’Ufficio Tecnico Comunale) presenta le seguenti criticità per testimonianze dirette:

a)      Le acque piovane non vengono naturalmente e adeguatamente smaltite dalle caditoie che si trovano lungo i bordi della strada;

b)      Parte delle acque provenienti dalla strada si riversano per pendenza verso i locali commerciali posti a est, a chiusura della zona anfiteatro: le caditoie locali non smaltiscono e, anzi, vi è il fenomeno di rimbalzo;

c)      Parte delle acque piovane provenienti dalla parte superiore dell’anfiteatro si riversano per pendenza verso il fronte abitativo e commerciale suddetto, e le caditoie ivi collocate non sembrano smaltire adeguatamente il forte carico delle acque.

d)     Le acque che cadono nella cavea dell’anfiteatro non trovano sbocco in alcuna caditoia e vengono assorbite dal terreno sottostante alle mura del Castello. Stesso discorso per le acque che cadono nel “cul de sac” collocato tra l’anfiteatro e il muraglione che impedisce il passaggio piazza-fronte mare.

Abbiamo rappresentato la situazione in maniera oggettiva e con il massimo dello scrupolo, ascoltando alcuni testimoni diretti dei fatti. Se vi sono imprecisioni e omissioni nella nostra esposizione, preghiamo chiunque sia interessato a segnalarcele.

Faremo le ulteriori verifiche tecniche, in particolare, su: diametro del (o dei) collettore (i) principale (i); funzionalità, capacità e manutenzione dell’impianto di sabbiatura/grigliatura; numero e diametro delle caditoie; pendenze della zona. E vi terremo aggiornati.

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