Redazionale

Il momento dell'arresto del presunto omicida a Polignano

Il momento dell’arresto del presunto omicida a Polignano

La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per Antonio Colamonico, 35enne residente a Polignano a Mare, accusato dell’assassinio dell’amante Bruna Bovino, 29enne italo-brasiliana, uccisa il 12 Dicembre scorso nel locale in cui esercitava l’attività di estetista, a Mola in via Vitulli, angolo via Delfino Pesce.

Il corpo della donna fu ritrovato  nel locale del centro estetico, a cui era stato appiccato il fuoco. Fu proprio il fumo sprigionatosi successivamente all’esterno a determinare l’allarme dei vicini e l’arrivo dei vigili del fuoco e dei carabinieri.  Colamonico, detenuto in carcere dal 9 aprile, è anche imputato di incendio doloso.

L’uomo fu prima indiziato e poi arrestato alcuni mesi dopo a seguito di indagini approfondite ed analisi disposte dal sostituto dott. Lupo e svolte dal nucleo investigativo dei carabinieri. Il tutto coordinato dal dott. Bruno, procuratore aggiunto di Bari. Decisivi sono stati le tracce di Dna trovate sotto le unghie della vittima, i risultati dell’autopsia, la consulenza su cellulari e computer e gli accertamenti sulle cause e modalità di dell’incendio del centro estetico.. L’estetista fu colpita prima al capo e al volto e, successivamente, con un paio di forbici, alla nuca, al collo e al torace, e infine strangolata. Poi il corpo fu dato alle fiamme. L’omicidio fu preceduto “da una colluttazione o comunque da uno scontro tra la vittima e l’aggressore“. E’ quanto si legge nella ricostruzione fatta dal gip Sergio Di Paola nell’ordinanza d’arresto. Stando agli accertamenti disposti dalla magistratura, Colamonico avrebbe poi appiccato il fuoco “nel tentativo di cancellare le tracce“.

copertina Luglio-agosto

 

 

Condividi su: