Comunicato stampa
In riferimento al recente avviso pubblico del Comune di Mola di Bari per il rilascio di concessioni demaniali marittime temporanee in ambito portuale in favore dei possessori di piccole imbarcazioni da diporto e gozzi, ci preme segnalarLe alcune criticità che Lei speriamo voglia risolvere al più presto.
Comprendiamo che il suddetto avviso si è reso necessario per dare una risposta alla persistente attività di controllo della locale Capitaneria di Porto in ordine alla legittimità degli ormeggi delle imbarcazioni presenti nel nostro porto.
Tuttavia riteniamo che l’avviso sia stato frettolosamente licenziato in un quadro normativo incerto e senza il coinvolgimento di alcuna Commissione Consiliare che avrebbe senz’altro rafforzato e migliorato il corpo dell’avviso. Tale interessamento istituzionale sarebbe stato peraltro opportuno, atteso che siamo in assenza di un piano regolatore portuale e l’adozione di qualsiasi strumento di pianificazione è di esclusiva competenza delle Commissioni Consiliari e del Consiglio Comunale.
Se l’avviso fosse stato portato all’attenzione della Commissione Consiliare competente si sarebbe potuto discutere per esempio sulla convenienza per il Comune, in questa fase di transizione, di prevedere nella valutazione delle istanze, elementi di concorrenza costituiti da servizi (manufatti ecc.), che qualora fossero realizzati, anche se di facile rimozione, potrebbero costituire un serio intralcio nella fase di attuazione del futuro piano regolare portuale.
Si sarebbe potuto discutere dell’opportunità di prevedere nell’avviso, in caso di più richieste, di una superficie massima assegnabile a ciascuna associazione, per evitare per esempio che una singola associazione, magari non molese, potesse accaparrarsi gli ormeggi disponibili mediante un’offerta di servizi e sovra canone più concorrenziale rispetto alle altre. Questi sono solo alcuni dei punti dell’avviso che andavano approfonditi, altri ci riserviamo di portarli alla sua attenzione nelle opportune sedi politiche.
Ad oggi, risulta che le domande per l’assegnazione degli ormeggi, sarebbero state presentate soltanto da poche associazioni e quindi gli specchi acquei portuali disponibili dovrebbero essere assegnati alle sole associazioni richiedenti e non a singoli possessori di imbarcazioni.
Tutto questo è dovuto principalmente alle spese necessarie per la presentazione dell’istanza di assegnazione dell’ormeggio comprendente un costo progettuale che, ammontando a circa € 1.500,00, ha scoraggiato soprattutto i singoli possessori di piccole imbarcazioni e gozzi (pensionati e appassionati di pesca) a presentare la domanda. Questi ultimi infatti visto l’avviso pubblico e resisi conto dei costi, hanno chiesto di aderire alle associazioni marinare presenti sul territorio ottenendo un diniego dalle stesse associazioni motivato dal fatto che le adesioni già raccolte erano ormai in misura pari al numero di ormeggi da richiedere.
Stando così le cose, molti possessori di imbarcazioni, pur volendo sostenere i costi del canone per l’occupazione dello specchio acqueo portuale, rimarrebbero esclusi dall’assegnazione di ormeggi e sarebbero obbligati a rimuovere le imbarcazioni. Tutto ciò sarebbe inaccettabile, per cui è necessario che l’Amministrazione Comunale eviti tale ingiustizia e svolga un ruolo attivo di coordinamento delle attività, individuando soluzioni che diano a tutti i possessori di imbarcazioni la possibilità, sostenendo i costi dovuti per legge, di chiedere e ottenere un ormeggio, anche al fine di prevenire ricorsi che potrebbero perpetuare la situazione di abusivismo rilevata dalla Capitaneria di Porto. In conclusione sarebbe auspicabile che in questa fase di precarietà nessuno rimanesse escluso.
Si potrebbe per esempio rinviare la scadenza dell’avviso per consentire agli esclusi che non hanno potuto costituirsi in associazione per le ferie agostane dei notai, si potrebbe decidere di non esaurire con il suddetto avviso tutti gli specchi acquei portuali disponibili al fine di consentire con altro avviso pubblico la partecipazione di coloro che sono rimasti esclusi. Ma qualsiasi altra soluzione andrebbe bene purchè venga data a tutti quei pensionati e cittadini comuni appassionati di pesca, la possibilità di mantenere l’ormeggio della propria imbarcazione e conservare nel tempo una sana tradizione marinara che nel nostro paese va avanti da decenni.
I Consiglieri Comunali Alberotanza Giovanni Battista e Berlen Nicola per Progetto Mola
Il codice della navigazione dice che chiunque può chiedere la concessione demaniale di un bene demaniale (art. 36 e legge regionale 17/2006), quindi associazioni o privati che siano, senza limiti di superficie.
Ovviamente chi la chiede deve possedere i requisiti per poterla chiedere e gestirla, e comunque col parere favorevole delle amministrazioni interessate, in primis la capitaneria e agenzia del demanio. Per gli ormeggi poi c’è una disciplina più complicata perchè ci sono i vincoli.
Visto che il porto è un bene demaniale non è possibile riservare il posticino per il residente o piccola barca. Ciò non è previsto dal codice della navigazione.
Dalla lettura dell’avviso pubblico emerge che sia stata indetta una gara per assegnare i posti barca. Presumo che il comune abbia la disponibilità di tot posti, nel porto dove non si sa, e ha fissato un termine per presentare le domande.
Visto che il porto è di proprietà del demanio, cioè dello stato, e il comune può solo gestire il demanio marittimo con il codice alla mano, nelle more della pianificazione portuale, se non ha questa disponibilità di posti barca non potrebbe assegnarli, e l’avviso pubblico sarebbe viziato perchè contrasta con il codice quindi annullabile su ricorso. Peraltro deve stare scritto a chi poter far ricorso, e in quali termini.