di Marco Sciddurlo
Con una nota in data odierna (che pubblichiamo in calce), il Segretario Generale di Mola, dott.ssa Carbonara, riscontra la lettera dei Consiglieri comunali Battista, Gaudiuso, Alberotanza, Lepore Mola, De Silvio e Berlen (di opposizione), inviata anche al Prefetto di Bari, alla Corte dei Conti e al Collegio dei Revisori del Comune di Mola, con cui contestavano come «illegale il procedimento adottato dal presidente del consiglio per rettificare l’esito della votazione consiliare e nel segnalare ai soggetti in indirizzo detti accadimenti ne chiedono la verifica di regolarità ai fini amministrativi» (la nota è stata pubblicata sul nostro sito: Minoranze: per la IUC procedimento illegale).
La nota del Segretario non sembra comunque eliminare i dubbi di legittimità dell’intera procedura (ne abbiamo parlato su questo sito negli articoli: Quel pasticciaccio brutto in Consiglio Comunale e Lettera di Vincesilao complica la vicenda), anche perché non aggiunge nulla a quanto già segnalato dal Presidente Vincesilao con la sua lettera del 10 settembre. Innanzitutto, non è così pacifico, come affermato dal Presidente del Consiglio e dal Segretario Comunale, che il Sindaco vada conteggiato nei Consiglieri assegnati (oltre al Sindaco, votarono a favore del regolamento IUC solo 10 consiglieri, non raggiungendo la maggioranza senza la “stampella” del Primo Cittadino). Ed infatti, alla fine della seduta consiliare del 9 settembre, il Sindaco non fu considerato come Consigliere assegnatario (dunque, il suo voto non fu conteggiato ai fini dell’approvazione) ed il Presidente Vincesilao terminava la seduta del Consiglio comunale del 9 settembre con la decretazione: «il Consiglio non approva», non ritenendo raggiunta la maggioranza (l’art. 15 dello Statuto comunale prevede che «i Regolamenti vengono approvati dal Consiglio Comunale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati»).
Dunque, il Presidente Vincesilao dichiarava non approvato il regolamento IUC non per un errore di calcolo, ma perché, nella seduta consigliare, si riteneva di non doversi conteggiare il voto del Sindaco per l’approvazione del regolamento IUC (si trattava di una precisa scelta del Consiglio).
Ovviamente, il Presidente del Consiglio non poteva, per sua autonoma decisione e fuori del Consiglio comunale, modificare l’esito del voto (in sostanza, decidendo se conteggiare o meno il voto del Sindaco). Tra l’altro, se si trattasse di un errore del Consiglio comunale, solo il Consiglio comunale può accertare un proprio errore e rettificarlo (anche se fosse – ma non è questo il caso – un semplice errore formale).
Pertanto, non può trovarci d’accordo su quanto scrive il Segretario Generale, cioè che «il Presidente non ha rettificato l’esito della votazione… ma ha precisato che la proposta deliberativa… era stata approvata»; in quanto, appare esserci in realtà una modifica del voto (includendo il voto del Sindaco che nella seduta consiliare era stato volutamente escluso) e, comunque, apportando una rettifica alla decretazione di non approvazione, che spetta solo e soltanto al Consiglio comunale.
Permangono i dubbi sull’illegittimità dell’approvazione e della pubblicazione del regolamento IUC (con tutte le relative conseguenze), che forse potranno essere eliminati solo con una nuova deliberazione del Consiglio comunale.
Ecco il testo della lettera inviata dal Segretario Generale dott. Maria Teresa Carbonara
Oggetto: Delibera del C.C. n.35 del 09.09.2014. Riscontro nota Consiglieri protn. 23953 del 16.09.2014.
In riscontro alla nota in oggetto emarginata a firma dei Consiglieri Battista, Gaudiuso, Alberotanza, Lepore, Mola, De Silvio e Berlen, mi corre l’obbligo di fornire i seguenti chiarimenti.
In data 09.09.2014 veniva sottoposta all’esame del C.C., tra gli altri punti iscritti all’ordine del giorno, la proposta di delibera avente ad oggetto “Approvazione Regolamento per l’applicazione dell’Imposta Unica Comunale (IUC)”.
L’argomento veniva regolarmente trattato ed esaurita la fase della discussione, il Presidente metteva ai voti la proposta che riportava 11 voti favorevoli. Il Presidente, quindi, proclamava l’esito della votazione e pronunciava dapprima la formula il Consiglio approva e, subito dopo, il Consiglio non approva.
In data 10.09.2014, con nota protn.23727, il Presidente comunicava ai Consiglieri Comunali che il risultato della votazione aveva determinato l’approvazione del provvedimento.
La delibera veniva pubblicata in data 10 settembre all’Albo on-line e inviata sul portale del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Va precisato che l’Organo Collegiale ha validamente deliberato con 11 voti favorevoli, quorum funzionale necessario per l’approvazione del provvedimento, così come statuito dall’art.15, co.2 del vigente Statuto che richiede ai fini dell’approvazione dei regolamenti, il voto favorevole della maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati, che è data dalla metà più uno dei voti espressi dai Consiglieri assegnati.
I Consiglieri di minoranza, con nota depositata al protocollo in data 12.09.2014, eccepiscono l’illegalità del procedimento adottato dal Presidente del Consiglio per rettificare l’esito della votazione consiliare e nel segnalare ai soggetti in indirizzo detti decadimenti”.
Orbene, il Presidente non ha rettificato l’esito della votazione, che è il momento solenne nel quale il Consiglio Comunale manifesta la propria volontà, ma ha precisato che la proposta deliberativa, avendo conseguito 11 voti favorevoli, così come prescritto dall’alt. 15 dello Statuto, era stata validamente approvata dal Consiglio Comunale.
Per quanto innanzi precisato e considerato la delibera n. 35 del 09.09.2014 è legittima e produttiva di effetti giuridici.
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LA PUBBLICITA’ DELLA TUA ATTIVITA’ SU CITTA’ NOSTRA
perchè non si discute del contenuto del regolamento? a prescindere dalla regolarità o meno della votazione, il regolamento sarebbe stato approvato lo stesso. Forse così i contribuenti hanno più tempo di pagare le imposte.
Certo è che l’opposizione in CC ha il diritto-dovere di controllare la regolarità di ogni atto, ma se n’è ricordata adesso a pochi mesi delle elezioni.
A mio parere la colpa grave è dei dissidenti che sono stati eletti in CC con i partiti che appoggiavano una maggioranza che poi hanno politicamente tradito. O ci dimette da consigliere o si resta al proprio posto fino alla fine della consiliatura. Ma chi non ha coraggio, non se lo può dare.