di Andrea G. Laterza

Domenico Tagarelli, segretario del PD molese

Domenico Tagarelli, segretario del PD molese

Assemblea affollata quella tenuta dal PD, ieri sera, Giovedì 18, a Palazzo Roberti. L’incontro è stato ampiamente pubblicizzato, con la definizione di “aperto” all’intera cittadinanza.

L’impressione, tuttavia, è stata quella di un convegno dedicato a far esprimere le varie anime che, all’interno del PD, si confrontano da tempo e a trovare una prima “quadra” per individuare il candidato sindaco.

Il PD nazionale è una sommatoria di culture e di interessi spesso contrastanti: si va dagli ex Popolari – Margherita (già DC delle correnti dei Morotei, Base e Forze Nuove) agli ex PCI-PDS-DS, passando per i repubblicani e i “liberal” di sinistra.

Il circolo molese del PD non fa eccezione e ha, di fatto, tenuto ben conto di questi equilibri: ha moderato il dibattito Rocco Zaccaria (ex dirigente democristiano), ha tenuto la relazione introduttiva Vito Demonte (già repubblicano di sinistra), ha concluso Enzo Cristino (già segretario del PCI e Sindaco per due consigliature, dal 1996 al 2005).

Gli interventi che si sono susseguiti sono stati per lo più appannaggio dei “senatori” del partito: Pino De Silvio, Rodolfo Vaccarelli, Vincenzo De Filippis, Gorino Lepore, Anna Maria Santoro, Pierdomenico Tribuzio.

Pochi gli interventi dei giovani del partito, peraltro presenti in scarso numero: Ragone e Pignataro. Sono altresì intervenute persone iscritte o simpatizzanti: Ilaria Padovano, Gianni Mola, Ignazio Lofù, Giuseppe Matarrese. Quale conoscitore della politica molese ha parlato Pino Ruggiero. Assenti dal dibattito operai, contadini, pescatori, artigiani: se non per un fuggevole intervento di un esponente dei commercianti dell’APM (Associazione Attività Produttive Molesi).

Non ci sono stati interventi degli esponenti di altri partiti e movimenti presenti: Moderati per Mola, Progetto Mola, Alba (Lista Tsipras), Partito Socialista, ex Italia dei Valori.

Rodolfo Vaccarelli e Gorino Lepore

Rodolfo Vaccarelli e Gorino Lepore

Nessuno ha voluto, evidentemente, turbare il difficile confronto interno, anche perché non sono arrivati specifici solleciti a intervenire.

Il tenore complessivo degli interventi ha mostrato un partito che, forte dei numeri ottenuti alle ultime elezioni europee, si propone di ritornare al governo cittadino nel 2015, e a porre un’ipoteca sulla leadership del centro-sinistra con un proprio candidato sindaco.

Purtroppo, i contenuti programmatici enunciati, sia nella relazione introduttiva che nella maggior parte degli interventi, hanno mostrato per lo più vecchie idee riciclate e non più adattabili al nuovo contesto socio-economico, non solo locale ma, innanzitutto, generale.

Il PD molese vorrebbe legittimamente riprendere la trama del vecchio programma delle consigliature targate Cristino: tuttavia, non si tiene conto che, nel frattempo, il mondo è cambiato completamente. Si è passati dalle “vacche grasse” dei contributi a pioggia e dei finanziamenti europei elargiti senza tangibili contropartite in termini di occupazione, alla drammatica crisi sociale ed economica che sta strangolando il tessuto produttivo di gran parte dell’Europa e, in particolare, dell’Italia.

I numeri sono impietosi: il PIL italiano registrerà nel 2014, per il terzo anno consecutivo, un dato negativo; la disoccupazione è quasi al 13%, i giovani senza lavoro sono oltre il 40% (con punte nel Sud che superano anche il 50-60%), il precariato è di massa, le pensioni stanno diventando un miraggio.

Di tutto questo non si è sostanzialmente parlato nel dibattito di ieri sera. Non si è fatto cenno alla “matrigna” UE che, assieme a FMI e BCE, ha già distrutto la Grecia e si appresta a farlo con chi non rispetta i vincoli da strozzino del “fiscal compact” e “non fa le riforme”. Come ad esempio, l’eliminazione del diritto di reintegra nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo (art. 18 dello Statuto dei lavoratori): Vaccarelli ne ha sottolineato la pericolosità, ma ha dimenticato di dire che a proporlo è stato Matteo Renzi, premier di governo nonché segretario nazionale del PD.

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi

Così come tutti hanno dimenticato di ricordare che il PD governa con l’NCD di Alfano e, di fatto, viene agevolato dall’opposizione morbidissima di Forza Italia.

Una politica di partito che inevitabilmente si ripercuote in periferia, con il drastico taglio dei trasferimenti dallo Stato agli enti locali, con l’aumento esponenziale della tassazione per i tributi comunali, con la sempre più scarsa attenzione al governo delle autonomie.

Se il centro-sinistra tornasse al governo cittadino (o magari il PD da solo, come forse è nelle intenzioni di alcuni tra gli intervenuti), dovrebbe comunque fare i conti con bilanci comunali magrissimi e pure con sovvenzioni europee che si vanno sempre più assottigliando.

Eppure, gli intervenuti (tra i quali ex amministratori di lungo corso) hanno ignorato tutto questo e squadernato il bel “libro dei sogni” del tempo che fu.

Forse tutti coloro che operano in politica, a cominciare da chi si prefigge di tornare al potere, dovrebbero fare un bel bagno di realismo e di umiltà: innanzitutto, lavorare su programmi amministrativi realistici per migliorare la qualità della vita dei molesi, abbandonando i velleitarismi e i sogni di “grandeur”.

E cioè fare (e non solo enunciare) tutto quanto non si è realizzato negli ultimi anni: strade asfaltate, pulite e ben tenute; scuole ristrutturate e sicure per scolari, studenti e insegnanti; raccolta differenziata che funzioni e che alleggerisca il carico fiscale dei cittadini virtuosi; mare e spiagge pulite; verde ben curato e diffuso; periferie dotate di servizi appropriati; viabilità sostenibile; ambiente salubre, a cominciare dalla cancellazione del bubbone Martucci.

Molti treni sono passati e sono stati persi: è stato ricordato il porto turistico, ad esempio. Ma chi doveva “intercettare” quei finanziamenti e non l’ha fatto per tempo?

Polignano, invece, è stata più brava e capace di noi: forse perché ha puntato su pochi ma ben selezionati obiettivi e, invece, Mola ha mirato a troppi bersagli in maniera confusa?

Il passato è passato e più non torna. Non si può parlare ancora di scegliere una “vocazione” mentre viviamo in un incessante sconvolgimento sociale ed economico globale.

E così si è parlato di vocazione “turistica”, “marinara”, “contadina”, addirittura “universitaria” (categorie, appunto, del passato ormai remoto), quando gli economisti spiegano da tempo che soltanto nella diversificazione produttiva di un territorio è possibile agire in maniera anticiclica nelle crisi economiche.

Peraltro, nessuno ha ricordato (se non Demonte, ma per inciso) lo strategico insediamento della Sitael sul nostro territorio. Una presenza che potrebbe, nel futuro, dar vita a un importante distretto tecnologico se il nostro Comune avrà l’accortezza di incentivare l’arrivo di altre aziende della stessa filiera: attraverso un serio “marketing territoriale”, mediante opportuni sgravi fiscali e mettendo a disposizione suoli a buon mercato.

Quello che serve nell’economia globalizzata è il “valore aggiunto”, che porta con sé occupazione qualificata e buoni redditi ed è in grado di contrastare la concorrenza delle nazioni emergenti con progetti, soluzioni e prodotti altamente innovativi e, al momento, “non copiabili” facilmente dai BRICS. Per il resto le chiacchiere stanno a zero: in Italia come a Mola, naturalmente.

Infine, non è sfuggita ai tanti osservatori politici esterni la conclusione del convegno affidata a Enzo Cristino: forse un segno della probabile candidatura a sindaco del PD, da sottoporre al vaglio della coalizione di centro-sinistra.

Si tratterebbe di un “ritorno” clamoroso, dopo la lunga esperienza da consigliere comunale, assessore e sindaco, che segnerebbe la sconfitta dei “giovani” del partito (in forte dissenso sulla conduzione del PD molese) e delle nuove personalità di area che vorrebbero emergere. Non ci resta che attendere, mentre la regola dei mandati a termine sembra restare impraticata nel PD e non solo.

Città Nostra

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