Mi pare che il sig. Colonna sottovaluti il web. Tutto quello che si scrive in internet diventa di pubblico dominio. Non è il caso del sig. Colonna, ma – come abbiamo già richiamato in un post di qualche settimana fa – quando si affidano a internet “pensieri, parole, opere e omissioni”, tutto rimane nella nuvola del web PER SEMPRE.
Una volta, quando si scriveva a mano e si affidava la lettera alle Poste, si aveva il tempo per rileggere, correggere, cancellare, rifare.
Oggi, tra il pensare, scrivere e un click sul pc, è questione di attimi.
Non si vuole rimpiangere il tempo che fu, ma soltanto far presente a chi utilizza con molta disinvoltura i social forum che la privacy non è più tale quando si preme quel delicato tasto chiamato “invio”.
Peraltro, in circolazione (non è il caso del sig. Colonna) c’è gente sempre pronta a invocare la privacy, ma che poi sui propri profili facebook pubblica di tutto e di più: foto di minori con il volto in evidenza, foto in situazioni imbarazzanti, commenti ingiuriosi, disvelamenti della propria vita privata (ricordo ai più giovani in cerca di lavoro che i capi del personale per prima cosa vanno a cercare il profilo facebook di chi invia un curriculum: sarà deontologicamente non corretto, ma è così).
Non siamo e non vogliamo essere “bacchettoni”, ma soltanto sottolineare che il web è uno strumento delicato che richiede responsabilità.
Anche il sig. Colonna non si sottrae a questo principio: quello che egli ha detto a proposito di Città Nostra e della Sitael rimane consegnato al web, per sempre.
Giuseppe Colonna
23 Settembre 2014 alle 14:23 -
Dr.Laterza,
credo che lei confonda le problematiche attinenti alla sicurezza del web ed alla conservazione dei dati con alcuni diritti (come quello alla privacy, alla riservatezza ed al diritto d’autore) tutelati anche sulla rete.
D’altronde negli ultimi anni le normative in tal senso sono divenute ancor più restrittive. Ne è dimostrazione il ruolo sempre più preminente attribuito all’AGCOM la quale riveste adesso un ruolo preminente per la tutela di questi diritti. So benissimo quindi che ogni cosa che scrivo (anche questo commento) sarà consegnato al web per sempre ed infatti non contesto questo al Sig. Lucarelli. Ciò che ribadisco è l’inopinato utilizzo di commenti non apparsi su pagine o canali ufficiali del giornale, estrapolati senza il consenso del titolare e utilizzati per redarre un’articolo di giornale. Per questo motivo rinnovo l’invito a eliminare il commento illegittimamente estrapolato.
Distinti saluti.
A. Laterza
23 Settembre 2014 alle 16:43 -
Si scrive redigere, non “redarre”, dr. Colonna. E, inoltre, “un’articolo” si scrive senza apostrofo.
Giuseppe Colonna
23 Settembre 2014 alle 17:01 -
Dottor Laterza,
alcune persone, quando non hanno argomenti per controbattere, utilizzano lo strumento dello scherno o dello sberleffo per condurre la discussione su altri lidi. Da un individuo da anni impegnato nell’associazionismo, nell’attivismo politico e amministratore di questo paese, mai mi sarei aspettato un tale comportamento.
Anzichè assumere il ruolo di saggio “consigliere” o “maestro” di noi giovani ha preferito anche questa volta buttarla in “cagnara”. Lo fa ogni qual volta qualcuno che si trova in disaccordo con lei. Subito quel qualcuno diviene “l’arrogante” o lo “spocchioso” di turno (sono suoi termini utilizzati nei confronti del sottoscritto).
Rimango allo stesso tempo consapevole che certi “schemi” sono difficili da abbattere e che Roma non fu costruita in un giorno..per questo guardo comunque al futuro con fiducia!
Mi scuserà per gli ulteriori strafalcioni grammaticali dovuti alla fretta ed alla mancata revisione di quanto scritto. Presterò più attenzione quando provvederò ad inviare il mio esposto all’AGCOM.
Ritengo che dopo aver toccato il fondo ogni mio ulteriore commento su questo sito sia superfluo, oltre che indesiderato. Peccato, perchè poteva essere un bel luogo di confronto e discussione.
Distinti saluti.
A. Laterza
23 Settembre 2014 alle 17:50 -
Dr. Colonna, come al solito, Lei sta facendo tutto da solo… e non Le risponderò su certe Sue stravaganti considerazioni al mio riguardo.
Peraltro, mi chiedo perchè un giovane, che reputavo molto equilibrato e sensato, non perda occasione per screditare l’attività di Città Nostra quando il giornale tratta criticamente le scelte politiche amministrative del centro-destra.
Il nostro periodico non è “appaltato” a nessuno: siamo stati critici con il centro-sinistra quando abbiamo dato voce allo scontento dell’opinione pubblica su Urban e dintorni; lo siamo oggi quando non condiviamo l’immobilismo e i tanti pasticci del centro-destra.
Ma se ci sono cose positive (ieri come oggi) lo scriviamo e le sosteniamo per il “bene comune” della città.
Domitilla
23 Settembre 2014 alle 18:21 -
Signor Colonna, vista la sua loquacità telematica, assuma un correttore di bozze: l'”Aldilà” del suo primo commento in lingua italiana sta per “oltretomba”…
unoqualunque
23 Settembre 2014 alle 20:29 -
quando si scrive velocemente capita di sbagliare a scrivere … un apostrofo, un congiuntivo, mica stiamo a scuola …. non si tratta di un articolo che si legge e rilegge prima di pubblicarlo. Di sicuro tra il duo Laterza-Colonna non corre buon sangue. Poi c’è la Domitilla che dà consigli gratuiti, figuriamoci cosa succederà tra qualche mese con l’apertura dei comizi.
Per l’occasione chiedo a Lucarelli di scrivere l’articolo a periodi per facilitarne la lettura per chi legge e non ha una vista ottimale.
zilucc
24 Settembre 2014 alle 09:05 -
In realtà i giovani che sembrano più equilibrati, in realtà nascondono molto ed il loro equilibrio può essere solo di facciata … il mondo contemporaneo pone dei conflitti enormi agli individui che se non affrontati può determinare un comportamento, diciamo così “apparente” …
Visti i paventati ricorsi e richieste risarcitorie da parte del dott. Colonna, in passato facente parte dello staff del Sindaco Diperna (a carico del Comune di Mola), ma mittente del comunicato da noi non pubblicato, ci preme sottolineare che il comportamento della testata giornalistica di “Città Nostra”, a nostro avviso, è corretta e rispettosa della legge e delle persone, mentre qualunque minaccia tesa a oscurare l’informazione che forniamo lede il diritto di cronaca, la tutela della nostra immagine ed i principi costituzionali di informazione.
Il commento “incriminato” del dott. Colonna è stato postato (non a caso, in gergo si dice “pubblicato”) su un profilo facebook di un consigliere comunale, all’interno di una discussione on-line che ha coinvolto diverse persone e, precisamente, si creava tra il dott. Colonna e l’avv. Sciddurlo un duro confronto. Il dott. Colonna, benché gli argomenti trattati nella discussione non riguardassero il nostro giornale, si lanciava in giudizi e accuse (queste sì, offensive) su “Città Nostra” (le sue frasi le abbiamo riportate integralmente nel nostro articolo), solo perché l’avv. Sciddurlo è anche redattore della nostra testata.
Non riteniamo di aver leso alcun diritto alla riservatezza del dott. Colonna o alcun articolo di legge (almeno secondo le norme che leggiamo dal d.lgs. n. 196/2003); inoltre, nessun danno gli abbiamo arrecato, né dal punto di vista giuridico e nemmeno sotto l’aspetto morale.
Ovviamente, pensiamo che non ci siano condizioni di legge perché qualche Autorità possa disporre l’oscuramento del nostro articolo.
Facciamo ancora più fatica a comprendere quale norma sul diritto d’autore possa applicarsi alle frasi del post scritte dal dott. Colonna, in quanto non ci sembra che dalle sue parole si scorga un’opera, tra l’altro di ingegno avente un carattere creativo.
Se poi il dott. Colonna intende rivolgersi all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), lo faccia pure, ma francamente non riusciamo a capire cosa c’entri questa Autorità con le questioni da lui lamentate.
Piuttosto, sono “Città Nostra” ed i suoi redattori ad essere stati offesi e denigrati dal dott. Colonna con il suo post da noi richiamato; e ciò è avvenuto pubblicamente, in quanto, come concorde giurisprudenza afferma, l’utilizzo dei social forum su internet ha in sé il requisito della comunicazione con una generalità di persone.
Né può sottaccersi il deprecato metodo tanto in voga tra i politici delle minacce di azioni legali nei confronti dei giornalisti indipendenti dal “potere”. Già in passato qualcuno che ha agito in tal senso nei nostri confronti si è poi ritrovato con le pive nel sacco!
A livello personale dispiace, poi, che ad assumere tale posizione sia un amico di vecchia data che ho sempre stimato. Leggere quanto ha scritto il dott. Colonna su Facebook in una discussione che nulla aveva a che fare con il sottoscritto ed il giornale che dirigo (si parlava di feste patronali ed altro!) mi ha sorpreso ed amareggiato, tanto da costringermi a precisare sul sito i termini della vicenda “Sitael”, cosa di cui avrei fatto volentieri a meno.
Un’ultima riflessione. E’ vero che l’azienda “Sitael” è privata, ma l’evento dell’inaugurazione è un fatto pubblico. Tant’è che alla stessa sono stati invitati i rappresentanti delle Istituzioni, a cominciare dal Presidente Renzi per finire ai consiglieri comunali, amici del titolare ed un centinaio di altre persone. Non è vero che erano presenti solo le testate e i media nazionali, tant’è che resoconti dell’evento sono stati pubblicati da giornali, siti e media locali. E poi, la “Sitael” ha costruito questa sua azienda straordinaria su un suolo pubblico, concesso dal Comune, ossia da tutti noi, compresi quei cittadini all’oscuro dell’inaugurazione e della presenza del Presidente del Consiglio.
“Città Nostra” aveva il diritto-dovere di essere presente nell’interesse dei lettori, dei cittadini di Mola e della stessa “Sitael”: chi ha sbagliato abbia almeno il coraggio di chiedere scusa.
Giuseppe Colonna
24 Settembre 2014 alle 10:43 -
Non ripeterò quanto specificato in altra sede nè mi va di riportare i fiumi di parole sul tema specifico da parte di Giudici e studiosi della materia. Rimango al livello “personale”. Estrapolare un commento su un profilo privato per imbastire un articolo di stampa senza il consenso dell’autore di quell’articolo è assolutamente scorretto.
Ritengo inoltre che il diritto di critica che compete ad ognuno di noi poco abbia a che fare con il diritto di informazione ed il dovere di informare i lettori che spetta al giornale. Diritto/dovere tra l’altro dimenticato volutamente nel caso della Sitael.
Specifico inoltre che da approfondimenti effettuati dal sottoscritto risulta che il mittente della mail sia l’indirizzo segreteriasindaco@comune.moladibari.ba.it e non il mio personale.
Tra l’altro, il riferimento “a carico del Comune di Mola”, è l’ennesima caduta di stile, come quella di qualche suo collaboratore, nei confronti del sottoscritto. Ritengo invece che in quel periodo abbia lavorato non per una persona ma per una collettività, ed anche con il vostro giornale (ricordi le iniziative per i 150 anni dell’Unità d’Italia?). Dirò di più, proprio per lo spirito di amicizia che mi lega ad alcuni di voi ho continuato a collaborare con un redattore, caro amico, proprio perchè ritengo il suo progetto meritevole di attenzione ed altamente qualificante. L’ho fatto (e continuerò a farlo) come amico anche se non sono più “a carico di”..Dal canto mio in quel periodo ho cercato di mantenere un rapporto di collaborazione con tutti gli interlocutori, nessuno escluso.
Inoltre, tengo a specificare che non nutro alcun rancore nè astio personale nei confronti del Dott. Laterza e dell’Avv. Sciddurlo. Quando sono intervenuto per criticare non il contenuto degli articoli (me ne guarderei bene..) ma le modalità di diffusione di alcune notizie, l’ho fatto in piena coscienza e per mio convincimento personale.
Glissò inoltre sulla polemica evento pubblico-privato. L’evento era privato a tutti gli effetti. La Sitael è un’azienda privata che ha fatto un’investimento privato su suoli privati (certo, grazie alla concessione del Comune e degli Enti preposti) ma, sia chiaro, se il sottoscritto apre un ristorante ed invita il Presidente del Consiglio non è tenuto ad invitare tutti solo perchè il Comune mi ha dato la licenza per aprirlo.
Spiace, infine, constatare che, proprio per il rapporto di amicizia di vecchia data che ci lega, una telefonata o una mail, magari prima di scrivere l’articolo, sarebbe stata opportuna. Il resto rimangono considerazioni personali del sottoscritto che ho avuto modo di riferirti personalmente in più occasioni.
Non risponderò inoltre agli interventi di anonimi quali “Domitilla” ed in particolar modo “zilucc” il quale, da fantasma del web, si permette addirittura di esprimere giudizi personali sulle persone. Evidentemente mi conosce bene ma non ha il coraggio di rendersi “visibile”.
Per noi la discussione finisce qui. Sottilizzare e dibattere non serve. Se qualcuno vuol dirci perché siamo stati esclusi, ci scriva privatamente o ci telefoni.
Intervengo innanzitutto per stigmatizzare il comportamento del Direttore, Sig. Nicola Lucarelli, che senza alcun consenso del sottoscritto, ha riportato su altra pagina web il contenuto integrale di un mio commento apparso su Facebook e rilasciato sul profilo (privato) di soggetto terzo nonchè inserito in una discussione più ampia.
Sottolineo che affermata giurisprudenza nonchè copiosa dottrina ritengono che, qualsiasi materiale si trovi sul web e sia caratterizzato da quella minima originalità è automaticamente protetto da copyright (o meglio, “diritto d’autore”).
A tal fine non c’è bisogno (contrariamente ai luoghi comuni) che vengano riportati avvisi come la dicitura “© Riproduzione riservata” o sia avvenuta qualsivoglia registrazione (vedi alla SIAE).
Al contrario, il diritto d’autore nasce già con la creazione dell’opera (rappresentata anche da un testo, già di per sè tutelabile per la sua originalità). A ciò si aggiunge l’aggravante di aver estratto un commento da una pagina privata.
Conseguentemente valuterò l’opportunità di rivolgermi all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni al fine di richiedere non solo la rimozione del mio testo nel presente articolo ma anche il risarcimento del danno.
Aldilà di questioni attinenti profili di carattere giuridico ritengo assolutamente inconcepibile tale comportamento: da questo momento in poi ognuno di noi dovrà prestare molta attenzione ad esprimere considerazioni personali su profili privati di persone terze in quanto potrà correre il rischio di vedere estrapolato un suo commento e riportato su un articolo diffuso a mezzo stampa.
Spiace doppiamente perchè il sottoscritto considera il sig. Nicola Lucarelli un amico nonchè colui il quale gli ha dato la disponibilità tanti anni fa di collaborare nella redazione.
Davvero non mi sarei aspettato questo colpo basso che, purtroppo, non fa altro che confermare alcuni miei convincimenti.
Già che ci siamo colgo l’occasione per specificare alcune inesattezze riportate nell’articolo.
1) Il sottoscritto non ha mai assunto il ruolo di addetto stampa del Sindaco ma è stato dipendente del suo ufficio di staff sino al 31.12.2012.
2) L’inaugurazione di un’azienda privata è di per sè un evento privato. Difatti non mi pare che l’ingresso all’evento fosse aperto al pubblico. Tra l’altro posso assicurare che l’azienda, nonostante le richieste di qualche amministratore citato nell’articolo, ha legittimamente deciso di accreditare solo testate regionali e nazionali. Si può essere d’accordo o no ma si tratta di una scelta assunta legittimamente dal soggetto promotore dell’evento. Conseguentemente Città Nostra ha ricevuto lo stesso trattamento riservato agli altri organi di stampa locali.
Rinnovo, conseguentemente, l’invito a rimuovere il commento estrapolato senza autorizzazione del sottoscritto da un profilo facebook privato di persona terza.
Distinti saluti.
Mi pare che il sig. Colonna sottovaluti il web. Tutto quello che si scrive in internet diventa di pubblico dominio. Non è il caso del sig. Colonna, ma – come abbiamo già richiamato in un post di qualche settimana fa – quando si affidano a internet “pensieri, parole, opere e omissioni”, tutto rimane nella nuvola del web PER SEMPRE.
Una volta, quando si scriveva a mano e si affidava la lettera alle Poste, si aveva il tempo per rileggere, correggere, cancellare, rifare.
Oggi, tra il pensare, scrivere e un click sul pc, è questione di attimi.
Non si vuole rimpiangere il tempo che fu, ma soltanto far presente a chi utilizza con molta disinvoltura i social forum che la privacy non è più tale quando si preme quel delicato tasto chiamato “invio”.
Peraltro, in circolazione (non è il caso del sig. Colonna) c’è gente sempre pronta a invocare la privacy, ma che poi sui propri profili facebook pubblica di tutto e di più: foto di minori con il volto in evidenza, foto in situazioni imbarazzanti, commenti ingiuriosi, disvelamenti della propria vita privata (ricordo ai più giovani in cerca di lavoro che i capi del personale per prima cosa vanno a cercare il profilo facebook di chi invia un curriculum: sarà deontologicamente non corretto, ma è così).
Non siamo e non vogliamo essere “bacchettoni”, ma soltanto sottolineare che il web è uno strumento delicato che richiede responsabilità.
Anche il sig. Colonna non si sottrae a questo principio: quello che egli ha detto a proposito di Città Nostra e della Sitael rimane consegnato al web, per sempre.
Dr.Laterza,
credo che lei confonda le problematiche attinenti alla sicurezza del web ed alla conservazione dei dati con alcuni diritti (come quello alla privacy, alla riservatezza ed al diritto d’autore) tutelati anche sulla rete.
D’altronde negli ultimi anni le normative in tal senso sono divenute ancor più restrittive. Ne è dimostrazione il ruolo sempre più preminente attribuito all’AGCOM la quale riveste adesso un ruolo preminente per la tutela di questi diritti. So benissimo quindi che ogni cosa che scrivo (anche questo commento) sarà consegnato al web per sempre ed infatti non contesto questo al Sig. Lucarelli. Ciò che ribadisco è l’inopinato utilizzo di commenti non apparsi su pagine o canali ufficiali del giornale, estrapolati senza il consenso del titolare e utilizzati per redarre un’articolo di giornale. Per questo motivo rinnovo l’invito a eliminare il commento illegittimamente estrapolato.
Distinti saluti.
Si scrive redigere, non “redarre”, dr. Colonna. E, inoltre, “un’articolo” si scrive senza apostrofo.
Dottor Laterza,
alcune persone, quando non hanno argomenti per controbattere, utilizzano lo strumento dello scherno o dello sberleffo per condurre la discussione su altri lidi. Da un individuo da anni impegnato nell’associazionismo, nell’attivismo politico e amministratore di questo paese, mai mi sarei aspettato un tale comportamento.
Anzichè assumere il ruolo di saggio “consigliere” o “maestro” di noi giovani ha preferito anche questa volta buttarla in “cagnara”. Lo fa ogni qual volta qualcuno che si trova in disaccordo con lei. Subito quel qualcuno diviene “l’arrogante” o lo “spocchioso” di turno (sono suoi termini utilizzati nei confronti del sottoscritto).
Rimango allo stesso tempo consapevole che certi “schemi” sono difficili da abbattere e che Roma non fu costruita in un giorno..per questo guardo comunque al futuro con fiducia!
Mi scuserà per gli ulteriori strafalcioni grammaticali dovuti alla fretta ed alla mancata revisione di quanto scritto. Presterò più attenzione quando provvederò ad inviare il mio esposto all’AGCOM.
Ritengo che dopo aver toccato il fondo ogni mio ulteriore commento su questo sito sia superfluo, oltre che indesiderato. Peccato, perchè poteva essere un bel luogo di confronto e discussione.
Distinti saluti.
Dr. Colonna, come al solito, Lei sta facendo tutto da solo… e non Le risponderò su certe Sue stravaganti considerazioni al mio riguardo.
Peraltro, mi chiedo perchè un giovane, che reputavo molto equilibrato e sensato, non perda occasione per screditare l’attività di Città Nostra quando il giornale tratta criticamente le scelte politiche amministrative del centro-destra.
Il nostro periodico non è “appaltato” a nessuno: siamo stati critici con il centro-sinistra quando abbiamo dato voce allo scontento dell’opinione pubblica su Urban e dintorni; lo siamo oggi quando non condiviamo l’immobilismo e i tanti pasticci del centro-destra.
Ma se ci sono cose positive (ieri come oggi) lo scriviamo e le sosteniamo per il “bene comune” della città.
Signor Colonna, vista la sua loquacità telematica, assuma un correttore di bozze: l'”Aldilà” del suo primo commento in lingua italiana sta per “oltretomba”…
quando si scrive velocemente capita di sbagliare a scrivere … un apostrofo, un congiuntivo, mica stiamo a scuola …. non si tratta di un articolo che si legge e rilegge prima di pubblicarlo. Di sicuro tra il duo Laterza-Colonna non corre buon sangue. Poi c’è la Domitilla che dà consigli gratuiti, figuriamoci cosa succederà tra qualche mese con l’apertura dei comizi.
Per l’occasione chiedo a Lucarelli di scrivere l’articolo a periodi per facilitarne la lettura per chi legge e non ha una vista ottimale.
In realtà i giovani che sembrano più equilibrati, in realtà nascondono molto ed il loro equilibrio può essere solo di facciata … il mondo contemporaneo pone dei conflitti enormi agli individui che se non affrontati può determinare un comportamento, diciamo così “apparente” …
Visti i paventati ricorsi e richieste risarcitorie da parte del dott. Colonna, in passato facente parte dello staff del Sindaco Diperna (a carico del Comune di Mola), ma mittente del comunicato da noi non pubblicato, ci preme sottolineare che il comportamento della testata giornalistica di “Città Nostra”, a nostro avviso, è corretta e rispettosa della legge e delle persone, mentre qualunque minaccia tesa a oscurare l’informazione che forniamo lede il diritto di cronaca, la tutela della nostra immagine ed i principi costituzionali di informazione.
Il commento “incriminato” del dott. Colonna è stato postato (non a caso, in gergo si dice “pubblicato”) su un profilo facebook di un consigliere comunale, all’interno di una discussione on-line che ha coinvolto diverse persone e, precisamente, si creava tra il dott. Colonna e l’avv. Sciddurlo un duro confronto. Il dott. Colonna, benché gli argomenti trattati nella discussione non riguardassero il nostro giornale, si lanciava in giudizi e accuse (queste sì, offensive) su “Città Nostra” (le sue frasi le abbiamo riportate integralmente nel nostro articolo), solo perché l’avv. Sciddurlo è anche redattore della nostra testata.
Non riteniamo di aver leso alcun diritto alla riservatezza del dott. Colonna o alcun articolo di legge (almeno secondo le norme che leggiamo dal d.lgs. n. 196/2003); inoltre, nessun danno gli abbiamo arrecato, né dal punto di vista giuridico e nemmeno sotto l’aspetto morale.
Ovviamente, pensiamo che non ci siano condizioni di legge perché qualche Autorità possa disporre l’oscuramento del nostro articolo.
Facciamo ancora più fatica a comprendere quale norma sul diritto d’autore possa applicarsi alle frasi del post scritte dal dott. Colonna, in quanto non ci sembra che dalle sue parole si scorga un’opera, tra l’altro di ingegno avente un carattere creativo.
Se poi il dott. Colonna intende rivolgersi all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), lo faccia pure, ma francamente non riusciamo a capire cosa c’entri questa Autorità con le questioni da lui lamentate.
Piuttosto, sono “Città Nostra” ed i suoi redattori ad essere stati offesi e denigrati dal dott. Colonna con il suo post da noi richiamato; e ciò è avvenuto pubblicamente, in quanto, come concorde giurisprudenza afferma, l’utilizzo dei social forum su internet ha in sé il requisito della comunicazione con una generalità di persone.
Né può sottaccersi il deprecato metodo tanto in voga tra i politici delle minacce di azioni legali nei confronti dei giornalisti indipendenti dal “potere”. Già in passato qualcuno che ha agito in tal senso nei nostri confronti si è poi ritrovato con le pive nel sacco!
A livello personale dispiace, poi, che ad assumere tale posizione sia un amico di vecchia data che ho sempre stimato. Leggere quanto ha scritto il dott. Colonna su Facebook in una discussione che nulla aveva a che fare con il sottoscritto ed il giornale che dirigo (si parlava di feste patronali ed altro!) mi ha sorpreso ed amareggiato, tanto da costringermi a precisare sul sito i termini della vicenda “Sitael”, cosa di cui avrei fatto volentieri a meno.
Un’ultima riflessione. E’ vero che l’azienda “Sitael” è privata, ma l’evento dell’inaugurazione è un fatto pubblico. Tant’è che alla stessa sono stati invitati i rappresentanti delle Istituzioni, a cominciare dal Presidente Renzi per finire ai consiglieri comunali, amici del titolare ed un centinaio di altre persone. Non è vero che erano presenti solo le testate e i media nazionali, tant’è che resoconti dell’evento sono stati pubblicati da giornali, siti e media locali. E poi, la “Sitael” ha costruito questa sua azienda straordinaria su un suolo pubblico, concesso dal Comune, ossia da tutti noi, compresi quei cittadini all’oscuro dell’inaugurazione e della presenza del Presidente del Consiglio.
“Città Nostra” aveva il diritto-dovere di essere presente nell’interesse dei lettori, dei cittadini di Mola e della stessa “Sitael”: chi ha sbagliato abbia almeno il coraggio di chiedere scusa.
Non ripeterò quanto specificato in altra sede nè mi va di riportare i fiumi di parole sul tema specifico da parte di Giudici e studiosi della materia. Rimango al livello “personale”. Estrapolare un commento su un profilo privato per imbastire un articolo di stampa senza il consenso dell’autore di quell’articolo è assolutamente scorretto.
Ritengo inoltre che il diritto di critica che compete ad ognuno di noi poco abbia a che fare con il diritto di informazione ed il dovere di informare i lettori che spetta al giornale. Diritto/dovere tra l’altro dimenticato volutamente nel caso della Sitael.
Specifico inoltre che da approfondimenti effettuati dal sottoscritto risulta che il mittente della mail sia l’indirizzo segreteriasindaco@comune.moladibari.ba.it e non il mio personale.
Tra l’altro, il riferimento “a carico del Comune di Mola”, è l’ennesima caduta di stile, come quella di qualche suo collaboratore, nei confronti del sottoscritto. Ritengo invece che in quel periodo abbia lavorato non per una persona ma per una collettività, ed anche con il vostro giornale (ricordi le iniziative per i 150 anni dell’Unità d’Italia?). Dirò di più, proprio per lo spirito di amicizia che mi lega ad alcuni di voi ho continuato a collaborare con un redattore, caro amico, proprio perchè ritengo il suo progetto meritevole di attenzione ed altamente qualificante. L’ho fatto (e continuerò a farlo) come amico anche se non sono più “a carico di”..Dal canto mio in quel periodo ho cercato di mantenere un rapporto di collaborazione con tutti gli interlocutori, nessuno escluso.
Inoltre, tengo a specificare che non nutro alcun rancore nè astio personale nei confronti del Dott. Laterza e dell’Avv. Sciddurlo. Quando sono intervenuto per criticare non il contenuto degli articoli (me ne guarderei bene..) ma le modalità di diffusione di alcune notizie, l’ho fatto in piena coscienza e per mio convincimento personale.
Glissò inoltre sulla polemica evento pubblico-privato. L’evento era privato a tutti gli effetti. La Sitael è un’azienda privata che ha fatto un’investimento privato su suoli privati (certo, grazie alla concessione del Comune e degli Enti preposti) ma, sia chiaro, se il sottoscritto apre un ristorante ed invita il Presidente del Consiglio non è tenuto ad invitare tutti solo perchè il Comune mi ha dato la licenza per aprirlo.
Spiace, infine, constatare che, proprio per il rapporto di amicizia di vecchia data che ci lega, una telefonata o una mail, magari prima di scrivere l’articolo, sarebbe stata opportuna. Il resto rimangono considerazioni personali del sottoscritto che ho avuto modo di riferirti personalmente in più occasioni.
Non risponderò inoltre agli interventi di anonimi quali “Domitilla” ed in particolar modo “zilucc” il quale, da fantasma del web, si permette addirittura di esprimere giudizi personali sulle persone. Evidentemente mi conosce bene ma non ha il coraggio di rendersi “visibile”.
Per noi la discussione finisce qui. Sottilizzare e dibattere non serve. Se qualcuno vuol dirci perché siamo stati esclusi, ci scriva privatamente o ci telefoni.