di Vittorio Farella*

RSAStiamo assistendo, negli ultimi tempi, al risorgere di antichi disagi al CUP di Mola.

Già dal primissimo mattino c’è ressa per l’accaparramento dei numeri distribuiti alla macchinetta eliminacode e in pochissimi minuti  si strappano oltre un centinaio di bigliettini, tanto da accumulare ben presto già una buona ora di attesa per i presenti con gli ultimi numeri staccati.

Per i ritardatari (si fa per dire) che giungono intorno alle 8.00 l’attesa prevista ha già abbondantemente superato l’ora. Così continuando il top lo si raggiunge intorno alle 9.00, quando l’attesa prevista per accedere agli sportelli è di circa due ore.

Quindi dalle 9.30 in poi si accumulano qualche centinaio di astanti, che assieme ai pazienti degli ambulatori, che sono nello stesso corridoio, creano una calca indescrivibile ed inaccettabile.

Sanità: servizio primario e indispensabile, costituzionalmente tutelato in quanto “la salute è diritto fondamentale dell’individuo, nonché interesse della collettività” (art.32). In Italia siamo molto lontani dall’applicazione puntuale di tale dettato costituzionale e la nostra cittadina non fa eccezione:anzi!

Parlare di disservizi ci pare piuttosto un eufemismo: siamo ormai ad un degrado tale da assimilarci a paesi del terzo mondo, senza alcun rispetto della dignità umana, ricondotti invece nel buio dell’inciviltà.

Quanto accade da un paio di settimane al CUP (Centro Unico Prenotazioni) presso la RSA in via Rutigliano ha dell’inammissibile: possono definirsi code quelle che costringono ad ore di attesa, senza posti sufficienti a sedere e in una calca da batteria dei polli?

Il motivo principale di questo riflusso che sembrava già dimenticato è dovuto all’introduzione, dall’inizio di settembre, del ticket di 2 euro per prenotazioni presso le farmacie, dove finora il servizio era gratuito, che si somma ad altri disservizi sempre in agguato, come ad esempio quello dei terminali che vanno in tilt (quanto avvenuto, per ultimo, lo scorso 23 settembre).

Tutto questo è inaccettabile! E per cominciare il governo Vendola deve immediatamente ritirare questo iniquo provvedimento e cercare altre soluzioni. Non sono più tempi di vessare ulteriormente le fasce popolari e indigenti (quelle che risentono davvero di tale disposizione).

*Partito Socialista Italiano – Sezione di Mola

+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

DA DOMANI NELLE EDICOLE E LIBRERIE DI MOLA

copertina 134

Condividi su: