di Andrea G. Laterza
Un nostro lettore, qualche giorno fa, in un suo commento scriveva: “Ma a Mola esistono i poveri?” Dal contesto del suo scritto si capiva che egli non credeva al disagio sociale esistente nella nostra cittadina, contestando la necessità (da noi sostenuta) di stanziare meno spese pubbliche per feste spesso inutili, prevedendo invece detrazioni, esenzioni e sgravi sulle esose tasse comunali (TARI e TASI) per le famiglie deboli.
Abbiamo sottolineato al nostro lettore che Mola non è una repubblica autonoma del Bengodi: le statistiche ISTAT sono impietose già da diversi decenni nel sottolineare per il nostro paese l’estrema fragilità economica, le scarse fonti di reddito e la contrazione demografica.
Ora, come se non bastasse, arrivano i dati gravissimi forniti dallo Svimez, l’importante istituto che dal 1946 studia le condizioni economiche del Meridione:
http://www.repubblica.it/cronaca/2014/10/28/news/nascite_sud_svimez-99181507/?ref=HREC1-3
In sostanza, nel 2013, al Sud i decessi hanno superato le nascite. Un fenomeno così grave si era verificato solo nel 1867 e nel 1918 cioè alla fine di due guerre, la terza guerra d’Indipendenza e la prima Guerra Mondiale: “Nel 2013 il numero dei nati ha toccato il suo minimo storico, 177mila, il valore più basso mai registrato dal 1861”. “Il Sud – sottolinea lo Svimez – sarà interessato nei prossimi anni da uno stravolgimento demografico, uno tsunami dalle conseguenze imprevedibili, destinato a perdere 4,2 milioni di abitanti nei prossimi 50 anni, arrivando così a pesare per il 27% sul totale nazionale a fronte dell’attuale 34,3%”.
Peraltro, all’interno di questo quadro di impoverimento drammatico, la Puglia non se la passa affatto bene: il PIL procapite è di 16.512 euro, appena superiore alle condizioni dei fanalini di coda: Campania (16.291 euro), Sicilia (16.152 euro) e Calabria (15.989 euro).
Inoltre, “al Sud le famiglie assolutamente povere sono cresciute oltre due volte e mezzo, da 443mila (il 5,8% del totale) a 1 milione 14mila (il 12,5% del totale), cioè il 40% in più solo nell’ultimo anno.
Tra il 2008 e il 2013 delle 985mila persone che in Italia hanno perso il posto di lavoro, ben 583mila sono residenti nel Mezzogiorno. Nel Sud, pur essendo presente appena il 26% degli occupati italiani si concentra il 60% delle perdite determinate dalla crisi. Nel solo 2013 sono andati persi 478mila posti di lavoro in Italia, di cui 282mila al Sud.”
Ma i dati, pur così sconvolgenti, sono poco in confronto alla cruda realtà che li concretizza. La trasmissione di RAI tre “Agorà” sta trasmettendo un reportage sui pullman che partono da Crotone per andare in Germania: ogni settimana vanno via decine e decine di giovani e di madri e padri con i figli in tenera età. Vanno in Germania “all’avventura”, senza conoscere la lingua, senza avere nemmeno un punto d’appoggio presso parenti. Sperano in un posto di lavoro qualsiasi per uscire dalla miseria nella quale sono finiti e dalla mancanza assoluta di prospettive.
E anche da Mola, si intensificano i “viaggi della speranza”: infatti, continuano ad aumentare i giovani e meno giovani che emigrano per lavoro verso la Germania, la Svizzera, la Gran Bretagna e altri Paesi europei.
Ma è anche ripresa l’emigrazione molese verso gli USA: chi ha parenti negli Stati Uniti in grado di effettuare un atto di richiamo non ha più remore nell’utilizzarlo. E’ uno stillicidio continuo che impoverisce ulteriormente le nostre risorse umane, la componente più preziosa di un sistema economico.
E’ assolutamente vero quello che scrive Laterza …
mi è capito di sentire casi in cui, la stessa famiglia, ha deciso di vendere la casa di proprietà, perchè non riescono ad andare avanti!
Devo parzialmente correggere un dato. Le partenze da Crotone per la Germania sono giornaliere e non settimanali. In media, in ogni pullman, sono presenti 80 persone. Non tutte partono per la prima volta, molti sono quelli che “vanno e vengono” per rivedere i familiari, però sono tantissimi coloro che, come già detto, partono “all’avventura”, ma anche soltanto per lavori da week-end, non avendo altre opportunità immediate.
Il Sud continua ad impoverirsi e Mola non fa eccezione. Abbiamo già intervistato in passato per il nostro numero cartaceo molti giovani molesi, laureati, diplomati o senza titoli specifici, che partono per il Nord e per l’estero. Ma la politica locale sembra non interessarsi a questi temi.
Se continua così, a questi ritmi, e senza prospettive, anche Mola diventerà un paese simile a quelli calabresi, dove rimangono solo i vecchi, le donne senza lavoro e i bambini. Un dato è certo: la popolazione molese continua a contrarsi!
Pensiamoci, prima che sia troppo tardi! L’arrivo della Sitael è una grossa opportunità, ma una rondine non fa primavera se non si organizzano le condizioni affinchè altri imprenditori investano e portino lavoro.
Laterza visto che mi hai tirato in ballo ti invito a contare gli sportelli delle banche che operano su Mola. Accanto a quei dati che hai scritto, che sono statistici, dovresti aggiungere il dato della raccolta di soldi da parte di queste banche negli anni che hai citato.
Certo che la recessione ha creato nuovi poveri, anche a Mola, ma guardati in giro, i giovani che intenzioni hanno? hanno voglia di lavorare? i soldi per sigarette, stupefacenti, alcolici, benzina per macchina o motorino da dove li prendono? non guardare i singoli casi, vedi che macchine circolano?
senza andare in Germania o altro, in Italia ci sono migliaia di posti di lavoro vacanti perchè mancano professionalità perchè i giovani vogliono il posto in ufficio. Se offrono lavoro di domenica, sabato o in estate, notte, a lavorare ci vanno? se il lavoro consiste nello spazzamento, quanti poveri diranno di si?
Laterza guarda la buona tv e leggi un po’ di quotidiani veri, e leggerai storie assurde di imprenditori che non trovano muratori o camerieri. Poi dicci come funzionava quando eri consigliere comunale, allora non esisteva l’albo delle associazioni, quindi senza criteri finanziavano le sagre e sagrette? i poveri erano di meno ma quei soldi potevano essere spesi meglio, allora come facevano?
Laterza dirai che sono benestante, ebbene lo sono quanto te visto che il ceto medio lo hanno distrutto, e non mi apostrofare come “basta che sto bene io”. Io ho difeso le associazioni, soprattutto onlus, perchè i soci donano il loro tempo e colmano le lacune della pubblica amministrazione in tutti i campi.
Giusto per fare un esempio una associazione di persone disagiate che finirebbero per strada o a delinquere prepara una commedia, allora per premiare questi ragazzi l’ass la porta in piazza e chiede un contributo al comune per il palco ecc., questi soldi sono spesi male? questa estate non c’era il cartellone dell’estate molese, ma ho letto un tuo articolo dove te ne lamentavi, e allora?
Su Città Nostra, abbiamo pubblicato nel tempo numerose statistiche, tra cui anche quelle relativi ai depositi bancari a Mola. Mola non è il forziere di zio Paperone, come molti ingenui credono.
E’ dal 1988 che questa cosa è nota e viene confermata ad ogni rilevazione statistica. Infatti, nell’88 pubblicai il dossier “I mali di Mola” che, sulla base di dati Istat e della Banca d’Italia, smentiva la facile diceria che voleva Mola “piena di soldi”. Fu il primo studio analitico eseguito a Mola su dati Istat e di altre fonti autorevoli (Banca d’Italia, Cerved, Camera di Commercio, ecc.).
Eravamo (e continuiamo ad essere) al di sotto delle medie provinciali per depositi pro-capite. Neppure il numero degli sportelli per abitante è mai stato (e neppure ora lo è) superiore alla media provinciale, anzi.
Si ricorda dell’iniziativa finanziaria che due-tre anni fa sarebbe dovuta partire in pompa magna, cioè quella della Banca molese? L’ha vista concretizzarsi per caso? Ci sarà evidentemente un motivo se è finita nelle sabbie mobili…
Lei dovrebbe documentarsi meglio e di più, non prestare orecchio alle solite dicerie di piazza.
Quando ero consigliere comunale c’era la stessa discrezionalità che c’è oggi nel dare finanziamenti a pioggia. Lo si è sempre fatto per clientelismo, ma personalmente la cosa non mi ha mai riguardato essendomi sempre tenuto ben al di fuori di certi mercanteggiamenti che sviliscono la politica.
Ovviamente non parlo di quelle associazioni di volontariato benemerite quali Avis, Fratres, ecc., che meritano l’aiuto del Comune, ma dell’associazionismo collaterale al potere: il colore non importa.
Laterza quante banche ci sono a Mola? se stanno qui vuol dire che c’è risparmio visto che gli investimenti sono al palo. Pubblica i dati attuali.
Quando sei consigliere di maggioranza non te ne puoi disinteressare. I finanziamenti venivano dati vista fattura, vero?
Io ho difeso l’associazionismo vero, non so se hai letto bene. Il fenomeno dell’emigrazione non si studia a Crotone dove c’è la mafia, dove anche se respiri devi pagare il pizzo. Guarda la buona tv non quella politicizzata.
Insomma, Lei ci tiene davvero a fare brutta figura…
Le avevo già scritto che abbiamo pubblicato di recente i dati sui depositi bancari e che i risultati non sono lusinghieri per il nostro paese. Ma lei evidentemente non legge Città Nostra…
Li può trovare nel numero di Settembre 2013, nell’articolo del nostro redattore avv. Marco Sciddurlo “Più vecchi, meno soldi e scarsi investimenti” alle pagg. 23-25. Eccola comunque accontentata (i dati sono in milioni di euro al 31.12.2012, e le banche da allora non sono cambiate sul territorio comunale, forse ce n’è qualcuna in meno):
Dati Banca d’Italia (comprensivi dei depositi postali)
Impieghi Depositi
Mola di Bari 147 166
Rutigliano 165 199
Noicattaro 269 190
Conversano 280 233
Media provincia di Bari 658 475
Media provinciale 343 247
(escluso Bari)
Mi pare che i dati parlino da soli. O glieli devo spiegare???
Laterza non fare il sapientone con me. Scrivi anche i dati della rilevazione precedente, in modo da poter fare il confronto.
Poi vai all’agenzia dell’impiego e chiedi di conoscere i dati della disoccupazione molese, quanti non si mettono a disposizione (i cosiddetti “mammoni”, e quanti si cancellano.Le cose o si fanno bene o non si fanno proprio.
Poi facci sapere come finanziavano e associazioni quando eri consigliere, come riempivano il cartellone dell’estate molese? perchè te ne sei pilatescamente disinteressato, c’era clientelismo e hai presentato una interpellanza o una denuncia? allora chi ti ha votato è rimasto deluso? la figuraccia l’hai fatta tu, non credi?
fammi una cortesia, per le tue statistiche tienimi fuori perchè c’è libertà di opinione, come io rispetto la tua, tu rispetta la mia senza offendere.
Unoqualunque nella buona TV dove ci sono quella specie di imprenditori che tu dici ti dico che un conto e vedere e ascoltare e un conto è vivere l’esperienza diretta. Ti racconto l’esperienza di mio fratello e di mio nipote uno muratore e l’altro cameriere che io ho aiutato a muoversi. Mio fratello ad una impresa di Padova prendeva 1.100 euro e lavorava 11 ore al giorno compreso il sabato. Mio nipote sul lago di Garda lavorava 14 ore al giorno e tutti i giorni per 1.250 euro. Mio fratello si è fatto male sul lavoro in quanto la sicurezza è diventata un optional e dopo l’infortunio è stato licenziato. Mio nipote ha lavorato 6 mesi ed è stato licenziato per carenza di turisti. Hanno tutti e due famiglia con figli. Io non so tu che lavoro fai o che televisione guardi ma ti posso garantire che il sazio non crede al digiuno. Mola si è impoverita da non aversene idea. Conosco tanta gente che prima tirava a campare adesso non può mangiare. Una mia parente ha venduto la nuda proprietà della sua casa in quanto vedova giovane e senza lavoro. Unoqualunque abbi rispetto di chi soffre e non può lavorare di gente che la sera non può guardare con dignità moglie e figli.
Sarei tentato di dirle di andare a cercarsi quei dati da solo. Ma noi abbiamo il dovere di informare anche coloro che, come lei, presumono di sapere, ma in realtà parlano solo per sentito dire e pretendono pure di avere ragione.
I dati del 2011 sono i seguenti (in milioni di euro):
Impieghi Depositi
Mola 147 153
Conversano 268 208
Noicattaro 241 163
Rutigliano 179 178
Quindi, nel 2012, rispetto all’anno precedente, i depositi sono cresciuti di:
+13 a Mola, +47 a Conversano, +27 a Noicattaro, +21 a Rutigliano.
In ogni caso, Mola resta sempre fanalino di coda sia per impieghi che per depositi, dimostrando di essere un’economia debole e con scarse risorse. Anche perchè se si rapportano i depositi alla popolazione (2012) viene fuori che:
Mola pop. 25780 depositi pro-capite 6439 euro
Conversano pop. 25860 depositi pro-capite 9010 euro
Noicattaro pop. 25850 depositi pro-capite 7350 euro
Rutigliano pop. 18467 depositi pro-capite 10776 euro
Quindi, in conclusione, si convinca che Mola non è “seduta sui soldi” come lei voleva farci credere… Ogni molese ha, in media, 6439 euro di depositi contro i 10776, in media, di ciascun rutiglianese.
Quanto al resto, si documenti, vada a leggersi i resoconti delle sedute di consiglio comunale (sono atti pubblici) e troverà da solo le risposte in merito alle mie posizioni sul tema dei contributi a pioggia ad associazioni e cittadini non meritevoli di supporto comunale. Si informi e saprà.
In merito ai “mammoni” di cui lei parla, io non ne conosco. Se lei li conosce ce li renda noti. Io conosco solo giovani che studiano o che cercano lavoro o che si stanno inserendo nel mondo del lavoro con grandi difficoltà e sacrifici. Ci saranno anche gli sfaticati, come a tutte le latitudini, ma non mi pare che a Mola siano in numero abnorme.
Naturalmente, mi rivolgevo al sig. “unoqualunque”.
Quanto alla testimonianza di Vito C., essa purtroppo rispecchia la verità dei fatti e dell’attuale situazione economica nella quale si dibattono tantissimi italiani e un numero crescente di nostri concittadini molesi.
Laterza io da te non prendo lezioni. I depositi sono cresciuti anche di poco soprattutto a causa dei provvedimenti del governo. Un clima di paura che scoraggia il deposito di capitali. Troppe tasse, bassi rendimenti, anche per i famosi BOT. Questa è una chiave di lettura. Che tu Laterza la voglia considerare o meno a me non mi interessa.
Riguardo i contributi a pioggia c’erano anche quando tu eri consigliere, c’erano con i signori urban quindi tu non hai risolto niente. Ora i criteri sono stringenti con l’albo delle associazioni. C’era nel regolamento però voi non lo avete istituito. Lo ha fatto questa amministrazione non la “tua”.
A Vito posso dire che ci sono imprenditori e imprenditori. Io quelle cose che hai scritto le ho vissute in prima persona. Sono figlio di immigrati e ho anche fatto quei lavori malpagati per pagarmi gli studi. Ho fatto il servizio militare in una caserma del nord. Per le licenze prendevo il treno notte che ora tra frecce e freccette lo hanno tolto. I miei compagni di viaggio chi erano? lavoratori meridionali, muratori, camerieri che andavano a lavorare al nord. Quindi questo fenomeno ci è sempre stato. Ho fatto poi tanta gavetta, tanti corsi professionali, ma sono riuscito a crearmi una posizione. Non bisogna mai mollare.
Sono tanti i giovani che vanno all’estero a lavorare perchè in Italia è difficile fare impresa (vedi il caso Melsistem e succ.), decine di permessi, burocrati incompetenti, ecc. per aprire una pizzeria. Ma non è cosa di adesso, lo fanno da tanti anni, ora è di più ma lo hanno sempre fatto.
Se avessi l'”onore” di sapere con chi interloquisco, potrei anche riverire cotanto premio Nobel…
Ma è molto più facile firmarsi un qualunquista qualunque…
Purtroppo, lei non ha nemmeno l’abicì dei fondamentali dell’economia e neppure della logica, pertanto con lei è fiato sprecato.
Non riesce proprio a capire i numeri (tra l’altro è semplice aritmetica!): voleva farci credere che Mola è seduta sui soldi e, invece, siamo più poveri dei noiani, conversanesi, rutiglianesi e di gran parte dei cittadini degli altri paesi della provincia.
Ma questa non è una novità di oggi: come le ripeto (ma ormai che glielo dico a fare!) è almeno dagli anni ottanta che va avanti così. Se lei non lo capisce non è colpa mia. Se la prenda con se stesso: come si dice a Mola, lei mi sembra molto ciuccio e molto presuntuoso.
Studi, si documenti, approfondisca. Non legga solo Novella duemila (dove sono tutti ricchi e fortunati), legga qualche buon libro di economia, anche quelli che spiegano in maniera elementare.
Laterza sono offese molto pesanti, che caduta di stile. Città Nostra è sempre stata una palestra di opinioni, e in effetti c’è libertà di opinione. Sono profondamente amareggiato. Il giornalista non lo puoi fare, è tipico dei comunisti offendere quando non si hanno risposte. Laterza in passato lo eri? Io non scendo al tuo livello.
La statistica non è cosa tua Laterza, l’analisi è incompleta e mancano molti dati. Ci sono molte variabili da considerare. Neanche il 18 politico ti darebbero- Altro che fondamenti di economia, tu dovresti fare un corso approfondito. Ciuccio e presuntuoso sarai tu che vuoi avere ragione per forza.
Poi tu chiedi di tagliare i contributi alle associazioni, ma tu hai avuto 4-5 anni perchè non lo ha fatto l’amministrazione di cui facevi parte? lo capisci o no? se non capisci mi rincresce.
Sig. Premio Nobel ci dica lei cosa manca… pendiamo dalle sue labbra.
Soprattutto la Banca d’Italia vorrebbe sapere da lei in cosa ha sbagliato nel redigere le tabelle…
Forse sarebbe meglio che telefoni a Visco e glielo spieghi lei. Addio.
Laterza ti stai rendendo ridicolo. Addio.