Redazionale

imagesLa scure dell’Autorità per la garanzia nelle comunicazioni (Agcom) potrebbe abbattersi su oltre 30 televisioni regionali, fra le quali anche le emittenti brindisine Puglia Tv e Trcb, oltre alla tarantina Studio 100, alla leccese Telerama ed alla barese Telenorba.

La delibera 480 dell’Authority prevede lo spegnimento di 12  delle 18 frequenze assegnate nel 2012, con il passaggio al digitale terrestre.

E’ l’Unione europea a sollecitare tale provvedimento, poiché i canali in questione farebbero interferenza con quelli di Croazia e Slovenia. Il problema non riguarda solo la Puglia.

Il Tacco d’Italia, però, è una delle regioni con il maggior numero di emittenti private. Se quanto previsto dalla delibera 480 dovesse concretizzarsi, circa mille persone si ritroverebbero senza un posto di lavoro. La deadline è fissata per il prossimo 31 dicembre.

Già dall’1 gennaio 2015, quindi, rischiano di scomparire: Telenorba 7 e Telenorba 8, Radionorba tv, Telebari, Telerama,Telefoggia, Teleradio Padre Pio, Canale 2 Tv, Teletrullo, Delta Tv, Telemax, Antenna Sud, Blustar Tv, Teleradio Città Bianca, Teleonda, Teleblu, Telepuglia Italia, Teleradioerre, Telesud, Studio 100, Canale 7, Amica, Teledauna, Tele A, Napoli Ch, Tv Capital, Puglia Tv, Telepunto 5, Telebasilicata Matera, Super 7, Teleregione, Teledehon, Teleradio San Severo, Tele Acli San Marco.

Dormono sonni tranquilli, invece: Tg Norba 24, Canale Italia 84, Canale Italia 83, Telepuglia, TRC, Telelocorotondo, Video Italia Puglia, Teleradio Buon Consiglio, Telemaig, Telecattolica, Telesveva, Canaleotto, Rtm, Settegold, Antenna 10, Telecapri.

I margini per trovare un’alternativa sono piuttosto risicati. Ma alcuni consiglieri regionali e diversi parlamentari pugliesi si stanno mobilitando in questi giorni per salvare le Tv locali. La richiesta della convocazione di un tavolo tecnico è già arrivata a Roma. Nell’immediato si cercherà di strappare una proroga della scadenza.

(Fonte: Brindisi Report)

man Teatro Angioino

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