di Francesca Mola
La lettera anonima che nei giorni scorsi è stata inviata oltre che alla mia persona anche a numerosi rappresentanti istituzionali e alle forze di polizia rappresenta un grido di aiuto che viene da chi, cittadino di un paese democratico, sente venir meno proprio la propria sicurezza, mentre la prepotenza, la violenza, la prevaricazione si fanno sempre più spazio invadendo la sfera pubblica e privata dei cittadini.
Certamente è discutibile il modo con il quale è stata portata all’attenzione dell’opinione pubblica, politica e istituzionale; ma è altrettanto vero che la questione sicurezza nel nostro paese ha raggiunto livelli non più tollerabili.
Se da una parte è chiara la richiesta di aiuto che proviene dall’anonimo scrittore, al contempo emerge una chiara denuncia dell’assenza delle Istituzioni politiche nell’affrontare con piglio deciso la questione sicurezza.
Una questione che è sempre stata a cuore ai Movimenti civici che rappresento, “Progetto Mola con Emiliano per la Puglia” e “Movimento dei Moderati per Mola”; già tempo fa, era il 28 febbraio 2013, chiedemmo in Consiglio comunale l’istituzione della “Commissione consultiva per la prevenzione e sicurezza urbana”, mentre il 17 maggio del 2013 organizzammo una tavola rotonda sul tema “Sicurezza percepita e sicurezza reale”.
Giungemmo alla determinazione circa la necessità di organizzare un dibattito pubblico, a seguito del verificarsi nel paese di Mola di episodi criminogeni che avevano portato diversi cittadini a chiedersi cosa stesse cambiando nella comunità molese e il perché dell’accentuarsi di questi fenomeni.
L’assemblea si avvalse del contributo dell’allora Sindaco di Bari, Michele Emiliano, che partecipò nella duplice veste di magistrato e di amministratore che quotidianamente doveva misurarsi con emergenze e provvedimenti in tema di sicurezza. Il contributo al dibattito portato dal nostro concittadino Nicola Tanzi servì ad avere un punto di vista più tecnico al tema sicurezza, per la sua pluriennale esperienza sul territorio come Sostituto Commissario di Polizia.
Ad interpretare i segnali potenzialmente criminogeni che venivano dal territorio e come prevenirli fu Alessandro Cobianchi, coordinatore regionale dell’associazione “LIBERA, Associazioni, Nomi e Numeri contro le Mafie” proprio per la loro quotidiana esperienza con chi è vittima di atti criminosi. Un incontro che, al contrario delle istituzioni politiche locali che ritennero “superfluo” parteciparvi, registrò invece l’interesse di numerosi concittadini che presero parte al dibattito denunciando già allora il loro disagio e offrendo idee e proposte.
La sinergia d’azione dei contributi offerti al dibattito dai qualificati relatori e dai tanti cittadini presenti, ci consentì di produrre un documento/proposta che fu consegnato e illustrato al Primo cittadino molese durante un Consiglio comunale nel quale portammo tutti i consiglieri comunali presenti a prendere visione e consapevolezza di quanto avveniva fuori le ovattate stanze del Palazzo municipale.
Un documento-proposta che in altre realtà comunali vicine a noi è stato ampiamente apprezzato e condiviso producendo utili frutti per l’avvio di un percorso basato sul rispetto delle regole, della legalità e della sicurezza. Un documento-proposta che nel nostro comune ebbe invece una fredda accoglienza, tanto da finire “ibernato” in qualche cassetto e probabilmente catalogato come “cose da minoranze”. Caparbi e convinti della necessità e della bontà della nostra proposta, fu ripresentata per iscritto all’Amministrazione comunale il 17 ottobre del 2013la richiesta di istituire una “Commissione consultiva per la prevenzione e sicurezza urbana”.
Una proposta che non ha mai ricevuto una risposta. Una visione politico-amministrativa fortemente miope che nel nostro comune ha prodotto il disagio che è sotto gli occhi di tutti, e che ha indotto qualcuno a lanciare un disperato grido di aiuto, anche se nella forma meno idonea. Tuttavia, la scelta di manifestare il proprio disagio attraverso una lettera anonima, la dice lunga sulla paura di esporsi in prima persona proprio per il pesante clima di insicurezza che si vive in paese. Anche se siamo oramai in fase di emergenza e al crepuscolo di questa amministrazione, invitiamo la politica comunale ed in primis il Sindaco, a rispolverare quel nostro documento-proposta e ad adoperarsi per cercare di recuperare il tempo perduto, in un ultimo tentativo di riportare i concittadini a riassaporare il gusto della legalità e della sicurezza.
(Questo è il testo integrale di Francesca Mola in Consiglio comunale)
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DALLA PAGINA FACEBOOK
Michele Susca:Come se nelle altre città fossero tutte rese e fiori !!!!! anzi.
E’ una situazione che va avanti da decenni. Smettetela di mentire!
E’ vero, e così da decenni. Hanno scoperto l’acqua calda. Ricordo che trenta anni fa si chiedeva il posto di polizia a Mola, proprio perchè iniziava ad essere troppo violenta, e ci hanno messo due tenenze negli ultimi anni.
Allora la malavita si spostava da Bari e paesi dell’entroterra perchè Mola era terreno fertile per lo spaccio di droga. E negli anni è diventata peggio, con la crisi ancora peggio. La malavita attecchisce dove i giovani non lavorano e dove i circoli privati crescono come funghi. Colpa anche dei genitori che regalano soldi ai figli.
DALLA PAGINA FACEBOOK
Michele Susca: Quello che mi fa meraviglia nel titolo e'” torna alla ribalta il problema sicurezza”, quanto mai non è stato un problema? Le forze dell’ordine fanno più che il loro dovere, anzi bisognerebbe cambiare la legge che aiuta l’impunità dei delinquenti, quello che non è giusto, ritengo sia farne un argomento di campagna elettorale con personaggi che vengono da fuori Mola in dirittura di arrivo alle primarie.Il problema sicurezza era, è e sarà sempre peggio se non si cambiano i parametri di quanto dicevo prima, LA LEGGE.