Comunicato stampa
Apre a Mola di Bari, presso lo storico Palazzo S. Domenico (sede dell’ex Municipio), la Casa delle Culture che diventa la nuova sede della Biblioteca Comunale, ma anche la sede del Laboratorio urbano per il teatro della parola, affidato a Diaghilev s.r.l. e realizzato nell’ambito del progetto ARTI-FICI finanziato col programma regionale “Bollenti Spiriti” ed ancora sede dell’Art Open Space, promosso nell’ambito del progetto SAC “Mari tra le mura” finanziato dalla Regione Puglia attraverso i Fondi FESR.
Sabato 29 novembre 2014 alle ore 17:30, presso La Casa delle Culture, alla presenza del Vice Presidente della Regione Puglia, Prof.ssa Angela Barbanente e dell’Assessore alle politiche giovanili Dott. Guglielmo Minervini si terrà l’inaugurazione del Laboratorio Urbano e della Mostra “Residenze d’artista – ART OPEN SPACE”, inserita dell’azione di progetto “Contemporaneamente” affidata alla Fondazione Pino Pascali – Museo d’ Arte Contemporanea.
A seguito di un bando internazionale per giovani artisti, dal 4 novembre gli Art Open Space allestiti nei quattro Comuni partner del Sac (il Monastero di San Benedetto a Conversano, la Casa delle Culture-Palazzo San Domenico a Mola di Bari, Palazzo San Giuseppe a Polignano a Mare e Palazzo San Domenico – Museo del Fischietto a Rutigliano), hanno ospitato venti artisti (5 per ogni sede), italiani e stranieri, che hanno diretto una serie di laboratori aperti alle scuole, alle associazioni, al territorio. I laboratori si concludono con una mostra delle opere realizzate dagli artisti selezionati, che resterà aperta sino al 20 dicembre 2014. All’incontro saranno presenti i giovani artisti selezionati per Mola: Bonora Giulia, Dishon Peleg, Mongelli Isabella, Storino Giuliana e Voltan Nicole.
A seguire, nell’ambito dell’azione di progetto “Vuolsi così colà” affidata al Teatro Pubblico Pugliese, lo scrittore Michele Bia presenta Racconti da Mola di Bari.
Dice Bia : “Mola non è una città qualsiasi, una di quelle città meridionali che assomiglia a tante altre; no, Mola è una città particolare, con una storia tutta personale. Perché Mola ha il mare e ha la campagna, ha la storia marinara e quella contadina, ha il sale sugli ulivi e la terra nei frutti di mare, ha un doppio carattere che la rende forte, epica e curiosa.
Ho scritto 25 racconti, frutto di letture, interviste, aneddoti, che ripercorrono, non in maniera esaustiva, la bella e intricata storia di questa città: storie che hanno dato vita alla sua Storia, ai suoi luoghi, alle sue leggende. Storie di personaggi e persone che l’hanno abitata. Storie ambientate tra il castello, le chiese, i vicoli, le vie, i palazzi, il mare, le cale, il porto, il lungomare; storie che partono o si intrecciano con la Storia, storie interamente inventate, storie reclamate dai luoghi o suggerite dagli abitanti, da piccoli particolari, o da uno sguardo generale, ma, in ogni caso, sempre nel rispetto della città e del suo popolo che, per secoli, di generazione in generazione, ha ricordato, raccontato e scritto, egregiamente, avvenimenti e fatti di ogni sorta, conferendole lustro e lunga memoria.”
Dedicati a raccontare il patrimonio storico del nostro territorio, attraverso aneddoti e leggende, i “Racconti da Mola di Bari” sono il frutto di uno dei quattro laboratori di “Creazione di testi, costumi e scene” diretti da Michele Santeramo a Rutigliano, Francesco Niccolini a Conversano, Carlo D’Amicis a Polignano a Mare e da Michele Bia a Mola di Bari.
Al laboratorio di Mola di Bari hanno collaborato Domenico Gialò, Rosangela Rizzi e Marianna Lassandro.
All’incontro, coordinato dal dott. Luigi Caccuri, Responsabile del Settore Servizi Socio-Culturali del Comune di Mola, parteciperanno il Sindaco di Mola Stefano Diperna con l’assessore alla Cultura Vitangelo Caprio, Carmelo Grassi Presidente del Teatro Pubblico Pugliese e l’attore Franco Ferrante che leggerà alcuni dei Racconti da Mola di Bari scritti da Michele Bia.
“La riapertura dell’Ex Municipio, ribattezzato oggi Casa delle Culture, rappresenta un punto di svolta per le politiche culturali della nostra città. Da sabato ulteriori spazi pubblici saranno destinati alla cultura ed alla crescita umana e sociale di ogni individuo – dichiara il Sindaco, dott. Stefano Diperna. Il percorso che ci ha portato alla riapertura dell’immobile è stato irto di ostacoli. Tanti sono stati i momenti in cui abbiamo temuto per la perdita dei finanziamenti (Urban e Bollenti spiriti ndr.) a causa dei vari contenziosi pendenti che questa Amministrazione ha ereditato. Per questo desidero rivolgere ai funzionari comunali interessati, oltre che a tutti i dipendenti comunali coinvolti, il mio più sentito ringraziamento.”
Finalmente! Torna a vivere il luogo che per intrinseco valore e significato, si ritiene possa essere considerato il contenitore più idoneo per ospitare gli strumenti atti ad accrescere il bagaglio non solo culturale della intera collettività molese.
Non può, quindi, che applaudirsi a quanto posto in essere; con l’auspicio che, in un prossimo futuro, nell’austero manufatto possa trovarvi naturale allocazione anche l’enorme patrimonio, costituito dalla messe di documenti formanti l’Archivio Storico Comunale.
Il tutto, nell’acquisito convincimento che una comunità che non coltivi la memoria delle proprie radici sia ineluttabilmente destinata non aver futuro.
Il tutto, nell’acquisito convincimento che una comunità che non coltivi la memoria delle proprie radici sia ineluttabilmente destinata a non aver futuro.
Si cerchi, dunque, di deporre una buona volta le armi della sterile critica “fine a se stessa” e si uniscano le forze,al fine di poter ottimizzare, in sinergia d’intenti, la fruibilità di tale formidabile strumento di crescita personale e comunitaria.
Ricordando, al riguardo, di essere in primo luogo TUTTI Cittadini di Mola!
Condivido pienamente l’opinione del dott. Rago. Da parte mia, visto che lo spazio ci sta come pure le risorse umane, auspico che si dia spazio agli oratori in modo da togliere dalla strada i ragazzi e farli sentire protagonisti.
Pur considerandone la prevedibilità, non ci si può esimere dal partecipare l’amarezza, scaturente dalla constatazione riguardo la insensibilità e la pressoché totale disattenzione di tutte le componenti la comunità di Mola (Enti, Associazioni autoproclamantesi di stampo culturale, privati cittadini e quanti amino definirsi paladini della cultura nella massima accezione del termine)verso la prossima apertura della Biblioteca Comunale nel vecchio Convento Domenicano; un evento, fuori d’ogni dubbio meritevole di ben altro risalto, rispetto a quanto constatato.
Una amarezza, bel comprensibile, alla luce del triste record di bassissima lettura, alla data odierna, del comunicato stampa pubblicato sul sito di “Città Nostra” al riguardo.
Non un commento, non una considerazione (tranne un riscontro a quanto dallo scrivente inserito), non un cenno di partecipato interesse riguardo un evento che, piaccia o no, è da considerarsi alla stregua della realizzazione di un progetto, di cui i fautori possano a ragione menar vanto.
D’altro canto, cosa ci si potrebbe aspettare da una comunità adusa soltanto a catapultarsi essenzialmente su tutto quanto possa soddisfare le proprie evidenti insite bramosie di conoscenza di notizie riconducibili a (pseudo)gossip “et similia”.
Una comunità storicamente abituata a stroncare ogni lodevole iniziativa posta in essere dai propri concittadini, ma sollecita a “stendere tappeti rossi” a quanti provengano da altre realtà sociali, per radicarsi in Mola a fini di privato, seppur lecito, interesse.
Pur tuttavia, non ci si deve scoraggiare di fronte a tale non lusinghiero stato di cose.
Lo impone il dovere che ogni cittadino dovrebbe riconoscere essere ascritto alla propria persona.
Il dovere di impegnarsi con strenua energia, al fine di concorrere al perseguimento di finalità utili ad assicurare ai propri figli, nipoti e pronipoti un futuro auspicabilmente migliore delle condizioni di vita sociale attualmente riscontrabili nella nostra realtà comunitaria.
E tale impegno, mi si permetta di ribadirlo, non può prescindere dalla consapevolezza che “una comunità che non coltivi la memoria delle proprie radici sia ineluttabilmente destinata non aver futuro”.
Nello, per quanto riguarda il numero delle letture il contatore è fermo a 1 perchè credo vi sia un errore nel conteggio automatico. Non potrebbe essere altrimenti.
In merito ai pochi commenti, temo invece che tu abbia ragione.
Si può notare infatti che le notizie on line del nostro sito che riguardano specifiche persone (in particolare politici locali), oppure fatti di cronaca nera, totalizzano quasi sempre il record di letture.
E’ indubbiamente un forte limite della nostra comunità che, da sempre, legge molto poco le pubblicazioni in edicola (ad eccezione di giornali scandalistici) e anche sul web si riproduce, sostanzialmente, lo stesso schema anche se chi naviga in internet è mediamente più acculturato rispetto a quanti non lo fanno.
Peraltro, chi possiede un profilo facebook lo fa, in generale, per acquisire maggiore visibilità personale, a prescindere dai contenuti, spesso caratterizzandosi, quando il ricorso all’aggiornamento è continuo, per profili psicologici narcisistici.
Ormai ci sono numerosi studi che hanno messo in correlazione facebook e narcisismo digitale. Ecco uno dei tanti link che portano a questa relazione:
http://www.panorama.it/mytech/social/facebook-fallito-narcisismo/
Andrea, in attesa che siano apportate correzioni al contatore afferente le letture (ancora desolatamente fermo ad “1”), mi piacerebbe conoscere il “tuo” di pensiero riguardo l’importante progetto in argomento condotto a termine, per la ormai prossima traduzione in concreto di una rinnovata opportunità di crescita culturale offerta ad ogni singolo cittadino di Mola.
Nello, il mio pensiero è ovviamente positivo, ci mancherebbe altro. Come dice un antico proverbio: non importa di che colore sia il gatto, l’importante è che prenda il topo.
Quindi, pur dopo un periodo eccessivamente lungo (costellato da contenziosi paralizzanti), finalmente trova realizzazione un’opera (sia pure parziale, perchè il piano terra è lungi dall’essere completato) iniziata da un’amministrazione e completata da un’altra di segno diverso.
L’allocazione della Biblioteca comunale e di altre attività culturali fa ben sperare per un risveglio della Cultura nel nostro paese. La Biblioteca, in particolare, è un patrimonio indispensabile per una comunità e può essere un vettore importante per avvicinare vasti strati di cittadini ai valori culturali.
Un buon libro è da sempre il miglior viatico per crescere e per acquisire conoscenza e sensibilità. E magari anche affinchè giovani e meno giovani comincino a staccarsi un po’ da facebook e similari, che considero una delle peggiori invenzioni recenti.