di Pino De Silvio*

Pino De SilvioNon è possibile sottacere su quel che è accaduto nell’ultima seduta del Consiglio Comunale.

Ogni regolamento comunale stabilisce che i consiglieri comunali tutti hanno equamente il più ampio diritto di esprimere opinioni, di fare proposte, rilievi o critiche, ovviamente entro i limiti della legittimità, della correttezza e del civile rispetto verso chiunque.

Permettere ai consiglieri di maggioranza di intervenire a loro piacimento e a quelli di minoranza togliere la parola vuol dire non essere equi e vuol dire non rispettare quello che è il più importante principio sancito dalla nostra Costituzione ovvero la DEMOCRAZIA.

E ciò che è ancor più grave se a violare questo principio sia uno degli organi preposto alla  tutela del principio stesso e cioè il Presidente del Consiglio Comunale.

Il Presidente del Consiglio dovrebbe rappresentare TUTTO il Consiglio Comunale con il compito primario di tutelare i diritti e le prerogative dei consiglieri tutti, garantendo l’esercizio effettivo delle loro funzioni.

Insomma in una logica di democrazia rappresentativa, il Presidente del Consiglio Comunale è garante di tutti i consiglieri e di conseguenza di tutta la cittadinanza che in quel consiglio è rappresentata ed espressa. In questo Consiglio Comunale il Presidente del Consiglio Comunale esce dal suo ruolo e intraprende una battaglia politica di parte, viziando l’essenziale neutralità del suo ruolo e della sua figura.

Spesso sui media si è parlato del comportamento particolare del Presidente del Consiglio Comunale che è arrivato a denunciare penalmente il sottoscritto e i colleghi di minoranza per comportamenti che a suo dire hanno leso la sua persona. Motivazioni giudicate dagli organi giudiziari competenti completamente infondate e perciò archiviate. Si è spesso detto di come la conduzione dei lavori d’aula sia stata sempre confusa, di parte e foriera di scontri continui e di come il rag. Vincesilao sia assolutamente inadeguato a svolgere il ruolo di presidente del Consiglio essendo definitivamente venuto meno il suo ruolo di garanzia e di super partes.

L’episodio avvenuto ultimamente dimostra come ormai il clima durante le sedute consiliari non consente un legittimo  e sereno svolgimento dei lavori.

Di fronte a tanta arroganza non si può non rimarcare l’ennesimo atto di antidemocrazia all’interno della massima assise cittadina, ossia “Il Consiglio Comunale”.

Consigliere comunale*

copertina 136 novembre

 

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