di Donatello Biancofiore

??????????Torna al successo l’Ares Mola dopo tre settimane di digiuno anche se non convince appieno.

7-5 al Ruvo e i tre punti erano missione importantissima, vitale per riprendere ossigeno dopo apnea lunga, troppo lunga. Tre punti incamerati, buon primo tempo ripresa ansiogena, sirena liberatoria. Si riparte da qui, da questo parquet del Pala Pinto nuovamente gioioso, con difficoltà ma non esistono partite semplici, perchè vincere stringendo denti e chiedendo aiuto all’ overdose di cuore dà più gioia.

Mister Di Bari dopo l’ennesimo rocambolesco sorpasso subito sui titoli di coda in terra calabrese, riparte da De Simone in porta, Satalino centrale, Garofalo e Ferdinelli a presidiare gli esterni e Impedovo a far da boa. Mister Tedone, con Ariati e Pedrinho in panca (ci rimarranno tutta la gara) schiera questo quintetto d’approccio: Vitale tra i pali, il capitano Bucci centrale, Amoruso e  Forini laterali, Mazzone pivot. Il ritmo iniziale non è forsennato, il Ruvo si rintana nella propria metà campo e attende gli attacchi molesi, ma l’Ares appare in grado di far male ogni volta che pigia il piede sull’acceleratore.

La sblocca Satalino imbeccato da Ferdinelli in chiusura di triangolo, controllo e puntata che finisce la corsa in fondo al sacco con Vitale freddato (3.11) “Satlas” è in ritmo questo pomeriggio e spiccioli di secondi dopo,  cuoio tra i piedi sguardo alla porta, scaglia una delle sue sassate con destinazione rete avversaria. La traiettoria la sporca Bucci quel tanto per renderla meno potente ma assolutamente spiazzante. Sono passati 4 minuti e siamo già sul 2-0. Il Ruvo prova a tirar fuori la testa dal guscio e alla prima puntata pericolosa trova il bersaglio grosso: angolo, da Russo a Mazzone che di prima intenzione calcia verso la porta, il tiro è velenoso e De Simone impallinato da una selva di gambe lo vede sbucare quando è troppo tardi. 2-1 al minuto 6 e 33’.

Entrano Lacoppola e Sabato per Satalino e Impedovo, poi D’Ecclesiis, l’Ares appare pimpante e sfiora il tris, prima con Lacoppola che imbeccato da Satalino prova il gol dell’anno, spalle alla porta prova il tacco al volo, Vitale di sasso ma la palla si spegne di poco a lato col pubblico già pronto a tirarsi giù il Pala. Ma il gol è nell’aria e a trovarlo è il solito puntuale Impedovo, che arriva in orario all’appuntamento con fendente scagliato dalla sinistra dopo gran puntata di D’Ecclesiis, quando i minuti sono 11. Il Ruvo prova qualche timido approccio con Mazzone, ma la difesa Ares non fatica. La pressione alta voluta da mister Di Bari porta i suoi frutti un paio di possessi dopo il 3-1: Ferdinelli sradica palla a Ciliberti al limite dell’area ruvese, gioco di prestigio e assist di tacco a Lacoppola che dilingentissimo attende uscita disperata di Vitale e restituisce favore al capitano che ha solo una porta senza custode davanti a se, 4-1 e pubblico estasiato.

Il tabellino lo allunga ancora il buon D’Ecclesiis: punzione-assist di Ferdinelli e impatto con la palla perfetto per il 4 ex CSG Putignano che fa secco l’incolpevole Vitale. Il patrimonio di cinque reti fa rilassare l’Ares che concede mezzo fianco agli attacchi in rosso-blu, Mattia De Simone si guadagna la presenza con una bella smanacciata in angolo sul tiro di Bucci e poi gran chiusura sul più pericoloso tra gli ospiti, quel Mazzone, che più tardi farà ancora male.

Nell’arco di trenta secondi prima Garofalo dopo Lacoppola mancano il sesto gol d’un soffio, ma è proprio Mazzone a trovare il suo secondo sigillo personale dopo una palla persa dall’Ares a centrocampo e assist velenoso di Ciliberti a 25 secondi dalla fine della prima fazione. Ma non è ancora tempo di andare negli spogliatoi perchè quasi sulla sirena arriva il sesto fallo del Ruvo, reo Vitale in uscita da arte marziale su Garofalo lanciato in campo aperto. Il tiro libero è materia d’esame di Satalino che vuole il pallone dell’incontro e se lo incastona in bacheca già nel primo tempo con un piazzato che infligge pena adeguata alla uscita poco ortodossa dell’estremo ruvese. 6-2 e tutti negli spogliatoi con applausi convinti del Pala Pinto di contorno.

Si rientra e in campo le gerarchie paiono diverse, l’Ares forse troppo sicura del vantaggio acquisito pensa di giocarla sul velluto e si sbaglia, Ruvo non è ancora ripartita per il viaggio di ritorno e lo dimostra subito in avvio di ripresa con una traversa e la tripla di Mazzone: schema d’angolo semplicissimo palla al 10 che scaglia la bomba verso De Simone, stavolta c’è anche un tocco della difesa e il portierone brindisino si arrende per la terza volta, 6-3. Ci pensa il solito Ferdinelli a ristabilire la giusta distanza, piglia palla da metà campo e va in slalom, l’intera difesa gli si accortoccia addosso ma non lo ferma, tocco di giustezza e palla che trova l’angolo basso scortata dallo sguardo attonito di Vitale. 7-3.

A questo punto l’Ares chiude i conti coi gol personali del pomeriggio, ma questo non lo sa ancora nessuno. Ruvo è vigile e più vivo della prima frazione: brutto disimpegno della difesa molese, prima con Antonazzo poi con D’Ecclesiis, il predatore d’area si chiama sempre Vincenzo Mazzone, che vuole fare meglio del tris di Satalino e scopre un poker facile facile dopo aver aggirato De Simone. L’Ares è svagata, il blocco psicologico dei precedenti finali negativi non è alle spalle, gambe ingessate, lucidità poca, il Ruvo fiuta la paura e la cavalca. Minuto 29, Russo trova l’angolo giusto dopo aver eluso la marcatura di Lacoppola e D’Ecclesis, 7-5.

La paura cresce. Gli ultimi minuti vedono l’Ares quasi paralizzata, mentre Ruvo in ritmo e galvanizzato dalla rimonta prova a rovinare la festa. Mazzone in versione palla c’è palla non c’è su tutta la difesa bianco-azzurra arrivato davanti a De Simone smista per un ben piazzato Russo che calcia a botta sicura senza fare i conti con Impedovo che si immola sulla linea di porta mentre D’Ecclesiis spedisce lontanissimo il pericolo vagante.

Ultimi  3 minuti e mezzo da pacemaker: Mazzone è il male e l’Ares non trova l’antidoto, Ciliberti smarcato dal pivot col numero 10 trova un De Simone regale che gli si para dinanzi come muraglia e ne stoppa due tiri a istanti l’uno dall’altro. Ancora Ciliberti qualche secondo dopo trova la traversa di testa su proposta di gol formulata da Amoruso versione portiere di movimento. Ferdindelli in una delle rare ripartenze prova il gol pazzesco con una bicicletta da metà campo, palla di un soffio a lato con difesa ospite a porta sguarnita. L’ultimo tentativo è di Garofalo che in un impeto di scaramanzia prova a slacciarsi da quota 17, ma vitale in spaccata col piede destro dice no. Poi è sirena, liberatoria, sirena scaccia fantasmi e che risveglia l’Ares che si era impantanata nell’ennesimo brutto sogno dei secondi finali.

Si torna a muovere la classifica ed era obiettivo indispensabile visti i recenti trascorsi. Coppa Italia andata, vero, ma la classifica torna a muoversi in alto, Cataforio risuperato, Sammichele e un grandissimo Cisternino – complimenti alla squadra di mister Castellana che senza Martellotta e De Matos mata il Matera da passante – lì un soffio davanti a tutti, ma sono solo 6 punti, due vittorie. Ritrovare coraggio e fiducia in se stessi, oggi è stato fatto un primo fondamentale passo, perchè teniamolo sempre a mente, questa squadra è in grado di vincere contro chiunque. Nessuno escluso. Perchè chi vuole vincere questo campionato dovrà scrollarsi di dosso l’Ares, e statene certi, non sarà affatto facile.

Persone inutili

 

 

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