di Andrea G. Laterza
Domenico Lestingi, testimone chiave
Lunedì 19 gennaio, sotto il coordinamento del Comune di Mola, si è tenuto un primo sopralluogo ricognitivo per quattro pozzi ricadenti nel territorio di Mola, a valle della discarica Martucci.
Sono circa 80 i pozzi individuati nel territorio molese dal “Comitato per la valutazione dello stato ambientale e risanamento area di contrada Martucci” istituito presso la Regione Puglia, ad essi si aggiungono altri pozzi, in numero inferiore, nei territori di Conversano e Rutigliano.
Allo scopo, il Comune di Mola è stato designato dalla Regione quale capofila dei tre Comuni per il monitoraggio delle acque di falda, con una dotazione complessiva di circa 500.000,00 per le attività da eseguire.
L’avvio del programma arriva con notevole ritardo rispetto alle indicazioni fornite dal Comitato regionale e, al momento, è limitato all’esame dei quattro pozzi per i quali vi è già stata la disponibilità dei proprietari a consentire l’accesso: tuttavia, si attende la concreta esecuzione dei prelievi. Tempi più lunghi si prevedono per il restante numero di pozzi da monitorare.
Intanto, il percolato continua a prodursi nei lotti esauriti della discarica e a fluire liberamente nel sottosuolo attraverso un pozzo a dispersione, secondo quanto Domenico Lestingi, l’ex dipendente della Lombardi Ecologia, ha dichiarato, ormai diverso tempo fa, alle autorità competenti. Cosa aspettano le Autorità preposte ad intervenire sul posto per riscontrare la veridicità delle gravi informazioni fornite da Lestingi?
La salute pubblica è in pericolo, ma la volontà di portare alla luce l’inquinamento sotterraneo e silenzioso – che presumibilmente continua ad avvenire nelle viscere della terra sotto tonnellate di rifiuti -, sembra anch’essa sepolta da quintali di inutili e polverose “carte” giacenti in uffici dalle mura di gomma, spesse e sorde come la cattiva coscienza di chi ha il dovere di intervenire e non lo fa.
IN VENDITA NELLE EDICOLE E LIBRERIE DI MOLA
