di Andrea G. Laterza

Matteo RanieriMatteo Ranieri ne è convinto. Sarà il suo “Polo dei cittadini” ad andare al ballottaggio. Scaramanzia e tattica, naturalmente. Ma c’è qualcosa di più nelle convinzioni del leader delle tre liste civiche raggruppate intorno al suo nome: dalla sua parte ci sarebbe “la gente”, non i militanti di partito, e, soprattutto, molti commercianti e artigiani che, dice Ranieri, scenderanno in campo a suo sostegno.

Saletta del Palazzo Roberti ancora una volta piena (ma non strabordante) per questo appuntamento di presentazione alla cittadinanza e alla stampa.

A conferma che le prossime elezioni comunali suscitano molto interesse tra i molesi, a dispetto dello scarso credito della politica nazionale.

A tenere a battesimo la candidatura di Ranieri, una madrina d’eccezione: la sottosegretaria al Ministero della Pubblica Istruzione, sen. Angela D’Onghia. Al tavolo dei relatori anche l’avv. Giuseppe Carrieri, consigliere comunale e metropolitano di Bari, assieme ai rappresentanti delle tre liste: Dino Buonasora (“Popolari per Mola”), John Delre (“Insieme per Mola”), Alessandro Anaclerio (“Patto per Mola”). Buonasora è altresì il coordinatore delle tre liste.

La senatrice D’Onghia è un’esponente dei “Popolari per l’Italia”, una formazione politica nata dalla scissione di “Scelta civica” di Monti e sostenitrice del governo Renzi.

D’Onghia, nel suo intervento d’apertura ha espresso il pieno appoggio alla battaglia elettorale di Ranieri, sottolineando la necessità che Mola riprenda a “camminare sulle proprie gambe”, facendo leva sulle potenzialità esistenti e puntando all’utilizzo dei fondi europei, al turismo e all’artigianato. “Abbiamo bisogno di giovani che portino il loro coraggio, il loro entusiasmo e la loro voglia di cambiare; ma anche degli adulti con la loro esperienza di vita e dei valori della famiglia”, ha detto, chiedendo altresì a Ranieri di “fare una buona lista con persone perbene”.

L’intervento di Ranieri ha spaziato, a largo raggio, sulle problematiche fondamentali della vita amministrativa cittadina. Per il candidato sindaco, forte è stata la delusione nell’aver appreso che le coalizioni maggiori presentano gli stessi nomi, sul proscenio politico da oltre vent’anni. Ma gli strali di Ranieri si sono appuntati maggiormente sul centro-destra, naturale serbatoio di voti al quale attingere, tenuto conto della provenienza dal Partito Liberale di Ranieri e dei suoi alleati.

IMG_2817bisE così, Ranieri ha tratteggiato un quadro a tinte fosche dell’operato di Diperna. Per il leader del “Polo dei cittadini”, Diperna non ha rispettato il patto con gli elettori stipulato nel 2005: il dissesto delle strade, sia urbane che rurali, non è stato risolto. Così pure la manutenzione delle scuole: con l’elementare De Amicis e la materna Arianna ancora chiuse e la media Tanzi diventata un contenitore d’emergenza. Tutto ciò – ha sottolineato Ranieri – nonostante Diperna fosse contemporaneamente assessore provinciale all’edilizia scolastica. La De Amicis – ha detto il candidato sindaco – è nel degrado più totale, ed è addirittura diventata il deposito alla rinfusa per le vecchie chianche recuperate dai lavori del fronte mare.

Altro tema toccato è stato quello delle periferie. Per Ranieri, Cerulli è un quartiere invivibile, mancando di servizi e perfino di parcheggi razionali. La sua riqualificazione e il collegamento con il cavalcaferrovia al resto del paese sono ancora di là da venire, mentre Via San Sabino, ora che il passaggio a livello è stato chiuso, è pericolosa, non illuminata, una pista per auto ad alta velocità.

Non meno problematica, per Ranieri, è la situazione del quartiere SS. Trinità. In quarant’anni, non c’è mai stato un intervento organico di recupero e il contratto di quartiere promesso da Berlen e Cristino prima e da Diperna poi, non è mai partito.

E’ stata quindi la volta del maggiore “cavallo di battaglia” di Ranieri: le attività produttive. L’esponente del “Polo dei cittadini” ha ricordato il suo impegno da presidente dell’APM (Attività Produttive Molesi):  l’associazione (dalla quale si è dimesso in novembre per concorrere alla carica di sindaco) è riuscita ad ottenere una riduzione della tassazione Tares per le categorie più colpite a gennaio 2014 da aliquote definite “un furto”, in specie per negozi di ortofrutta, pescherie, pizzerie al taglio, fioristi.

Per Ranieri, Mola è stata mal governata in campo economico, con un assessorato alle attività produttive che non ha mai ricevuto un euro in bilancio. I risultati si vedono: secondo Ranieri, non è stata soltanto la crisi economia globale a provocare a Mola la chiusura di decine di esercizi commerciali (ben 32 cessazioni soltanto nell’ultimo mese e mezzo). Via Battisti, Via Bovio e Corso Umberto sono ormai un deserto sul quale campeggiano i cartelli di affittasi, vecchi e nuovi. Mentre il nuovo lungomare non ha dato i risultati sperati: molti “forestieri” preferiscono “saltare” Mola per la mancanza di parcheggi, eppure – sostiene Ranieri – basterebbe utilizzare i parcheggi all’ingresso, da Bari e Rutigliano, con un servizio di navetta, purtroppo inesistente, per facilitare chi arriva da fuori. Per Ranieri occorre una politica di svolta: puntare sul turismo ricettivo e fare marketing territoriale per attirare investimenti. E, invece, l’economia molese sta morendo: con l’edilizia ferma (il PIRP che non parte, il PUG finito in un cassetto), gli artigiani non lavorano, le aziende chiudono e la disoccupazione dilaga.

IMG_2825bisRanieri ce l’ha anche con la scarsa trasparenza nel commercio, che dice di aver denunciato più volte agli organi comunali, ma senza esiti. E cita un esempio: ben 12 banchi del mercato del pesce utilizzati da pescivendoli, mentre i consumatori non ne sono consapevoli, inducendo così in errore chi crede di acquistare il pescato dei pescherecci molesi e, invece, porta a casa pesce di mari lontani. Come pure, Ranieri evidenzia l’abusivismo commerciale, riportando il caso candidamente dichiarato da un ambulante (abusivo) di Conversano: a Mola trova facile accoglienza, mentre nel suo paese viene multato dai Vigili Urbani. Ranieri sostiene di aver chiesto più volte al nostro Comune di dedicare un vigile al controllo delle licenze, ma senza esito.

Batte ancora sul tasto dell’esosità dei tributi locali: per Ranieri l’appalto con la Lombardi va rinegoziato a causa del prezzo esageratamente elevato (che incide per il 10% sul bilancio comunale) e per la mancata erogazione di alcuni servizi (pulizia bidoni, lavaggio strade, ecc.), oltre che per la mancata corresponsione degli stipendi ai dipendenti, con il Comune che si sostituisce alla ditta.

Il candidato del “Polo dei cittadini” ce l’ha con Diperna anche per una politica della spesa che non si è adattata al taglio dei trasferimenti statali e regionali. Per Ranieri si devono dare in gestione le strutture sportive e altri edifici comunali che al Comune costa troppo gestire in proprio. Così come non è pensabile che si possano sostenere spese legali per oltre 500.000 euro in due anni: a quando un’avvocatura comunale che tagli questi costi esagerati? – si è chiesto Ranieri. Altri sprechi il candidato sindaco li ha individuati nel non aver varato un piano per le energie rinnovabili da utilizzare per tutti gli edifici comunali: a mo’ di esempio, ha citato il riscaldamento dell’intero Palazzo Municipale anche nelle ore serali, quando c’è il solo piantone dei Vigili Urbani. Come pure, Ranieri ha denunciato, nell’era informatica, l’impiego di quattro risorse all’Ufficio anagrafe per il rilascio di certificati cartacei, mentre si potrebbe consentire ai cittadini di richiedere da casa i documenti, mediante un ufficio digitale. In definitiva, per Ranieri, anche la normale buona amministrazione non si è fatta: nel nostro paese i politici hanno una vecchia mentalità da burocrati, poco propensa ai cambiamenti. Mola ha invece bisogno di nuova fiducia e di nuovi uomini.

IMG_2822bisTerminato il lungo intervento di Ranieri, la parola è stata data ai giornali presenti, trattandosi, appunto, di una conferenza stampa. E qui non è mancato un siparietto degno di miglior causa. Ha preso subito la parola il redattore della “Gazzetta del Mezzogiorno”, affermando che, trattandosi di una “giornata di festa” per Ranieri e i suoi, la stampa aveva deciso di non porre domande… riservandole a momenti successivi… Una dichiarazione sconcertante che, è sembrato a molti del pubblico, voler impegnare anche le altre testate presenti. Noi di “Città Nostra” abbiamo però fatto ancora una volta il nostro dovere e mestiere (non riconoscendo, ovviamente, ad alcuno il ruolo di titolare a parlare a nome di altri giornali) e, quindi, ponendo – unico giornale tra quelli presenti – le nostre domande ai relatori.

Abbiamo chiesto a Ranieri perché le tre liste civiche non sono entrate in coalizione con il centro-destra, pur avendo una matrice politica comune con esso. E, successivamente, se la presenza nel governo nazionale a guida Renzi della sen. D’Onghia e dei “Popolari per l’Italia” comporterà un apparentamento “necessitato” con il centro-sinistra in caso di ballottaggio, in opposizione al centro-destra.

Ranieri ha risposto che la rottura del PLI con la maggioranza di centro-destra è avvenuta nel 2012 per l’assoluta mancanza di rispetto del programma amministrativo e, quindi, successivamente, il nascente “Polo dei cittadini” ha deciso di competere in proprio senza timori reverenziali. La sen. D’Onghia ha, dal canto suo, chiarito che la presenza dei “Popolari per l’Italia” nel governo Renzi è legata al “voler fare le cose” e che “Renzi le sta facendo, portando avanti le larghe intese”. La domanda sull’apparentamento non ha avuto risposta diretta, ma poi al termine dell’incontro, Ranieri ci ha dichiarato che sarà la base a decidere, non escludendo nulla. Una risposta di circostanza che però non può nascondere una verità: a nostro parere, la partita del “Polo dei cittadini” si gioca a destra perché è da lì che arriveranno i voti. Se saranno tanti o pochi è presto per dirlo, ma Diperna potrebbe ricevere da Ranieri più di un dispiacere.

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