Redazionale

tangariTorna alla ribalta il suicidio del dirigente del Comune di Molfetta Enzo Tangari, che, in precedenza, aveva ricoperto per molti anni il ruolo di vice-segretario comunale a Mola, facendosi ben volere e apprezzare da amministratori, colleghi e cittadini.

E, quindi, molto conosciuto nei nostri ambienti legati alla politica e alla pubblica amministrazione.

Un articolo del “Fatto Quotidiano” di oggi riporta l’attenzione sulle pressioni che Tangari avrebbe ricevuto durante lo svolgimento del suo lavoro di responsabile del settore appalti del Comune di Molfetta.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/10/azzollini-testimonianza-dirigente-suicida-pressioni-per-ostacolare-linchiesta-porto/1293444/

Il 12 marzo 2013 Tangari (59 anni, moglie e tre figli) si lanciò con la sua auto nelle acque del porto di Molfetta. Proprio quel porto che, per un progetto faraonico di rifacimento e allargamento, finì subito dopo al centro di un’indagine giudiziaria, con ramificazioni politiche “eccellenti”, per un enorme appalto da 70 milioni di euro, diventati nel tempo ben 170 a carico delle casse pubbliche.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/10/azzollini-storia-intoccabile-suo-porto-170-milioni-mai-realizzato/1295313/

Un’opera peraltro non ancora completata (il cantiere è sotto sequestro dal 2013), anche a causa della presenza di migliaia di ordigni bellici sui fondali, ma che continua a succhiare denaro dello Stato, da ultimo con la legge di stabilità 2015.

Così conclude l’articolo odierno del “Fatto” dedicato a Tangari: “Che cosa abbia spinto davvero Enzo Tangari a togliersi la vita, e quanto abbiano pesato le pressioni e le preoccupazioni legate alla storia nera del faraonico progetto del porto di Molfetta,  lo svelerà forse l’inchiesta dei magistrati di Trani. Tangari, ha affemato il Procuratore capo Carlo Maria Capristo nella conferenza stampa dopo gli arresti del 7 ottobre 2013, è morto “in circostanze molto poco chiare”. Gli inquirenti, ha promesso dunque il magistrato, faranno di tutto per capire “perché questo funzionario così corretto abbia deciso di farla finita, e in quel modo. Buttandosi proprio nel porto”.

(la foto è ripresa dal blog “Che è successo?”)

IL NUMERO DI FEBBRAIO NELLE EDICOLE E LIBRERIE DI MOLA

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