di Donatello Biancofiore

pre fata

Brucia ancora quell’espulsione di Mattia De Simone per un secondo giallo inesistente, certo non abbiamo la controprova che senza il rosso al portierone brindisino alla sirena avremmo messo tre punti nei borsoni, ma senza dubbio è stato un duro colpo che ha fatto sterzare bruscamente il destino della gara di Matera. E avremmo preferito giocarla ad armi pari, ma ormai il tempo ha avuto il suo corso, i tabelloni ci hanno consegnato uno spettacolare 5-5, contro una squadra, quella di mister Andrisani, alla quale – a prescindere dal rosso – rinnoviamo i complimenti, per un campionato condotto da autentica protagonista.

Ma dobbiamo voltare pagina, il calcio è questo, il passato è ormai cristallizzato e non si può far nulla per modificarlo, la vetta è più lontana e Cisternino e Sammichele, paiono, lanciate a giocarsi il titolo di questo girone F della serie B.

Ma dovranno incrocirare l’Ares Mola, una squadra che ormai nel 2015 ha posizionato il piede sull’acceleratore e non intende assolutamente sollevarlo, magari non lo vinceremo questo campionato, e chi vorrà fregiarsi della vittoria finale del campionato dovrà uscire indenne dalla sfida coi ragazzi di mister Di Bari, e vi assicuriamo, non sarà per nulla semplice.

Matera ci ha confermato, se vi fosse ancora bisogno di conferme , che questo è un gruppo scolpito nel cemento ormai, duro come il marmo e dal cuore grande grande: ritorvarsi dal 4-2 al 4-5 nel giro di 3 minuti dopo l’esulsione del suo numero 1 sarebbe sato colpo tremendo per altre squadre, ma per questa no, dopo lo sbandamento fisiologico anche grazie alle parole del suo condottiero in panchina, i ragazzi hanno ripreso il timone e sono riusciti con piglio deciso e grinta a rimetterla sui binari giusti e sfiorare anche la vittoria.

Sabato arriva il Fata Morgana al Pala Pinto, squadra che attraversa un ottimo momento, testimoniato dalle tre vittorie in serie con Ruvo, Melito e Nissa, che le hanno permesso di lasciare l’ultimo posto della classifica, agganciare il Kroton e portarsi a solo tre lunghezze dal Ruvo in crisi.

Le sensazioni dopo Matera non possono che essere positive – ricorda il neo ventottenne Benny Garofalo (auguri di buon compleanno), marcatore principe dell’Ares con 20 reti – visto che abbiamo tenuto testa alla grande nonostante i tanti episodi (espulsione di Mattia su tutte) alla terza forza del campionato, imponendo il nostro gioco a casa loro. Questo è un gruppo ormai compatto e mai come in questo momento vogliamo portare a compimento l’obiettivo playoff perché sentiamo di meritarcelo e quel posto deve essere nostro.

Per farlo dobbiamo approcciare bene queste sette sfide mancanti e per prima quella di sabato, riversando sin da subito contro il Fata Morgana quella rabbia e quella convinzione che stiamo dimostrando ultimamente, consci che i calabresi all’andata ci hanno messo in difficoltà e che sono alla disperata ricerca di punti salvezza, ma la nostra fame di vittorie non ci fa mai sentire sazi e dovremo dimostrarlo nuovamente come accaduto nelle ultime uscite.”

Un Garofalo che dopo un avvio di campionato al fulmicotone – capocannoniere del torneo per diverse giornate – nell’ ultimo turno non è comparso sul tabellino ma è stato comqunque protagonista – travestito da uomo dell’ultimo passaggio (assist sul 2° gol di Sabato). “Si, è vero – commenta il numero 8 dell’Ares – sabato niente gol, ma non è un assillo per me, e nemmeno un problema, anche perchè avevo timbrato sia con Meta che Sant’Isidoro, poi in queste due ultime settimane c’è un Gianni Sabato in formissima, che sta facendo gol anche per me.

Quindi possiamo dormire sonni trqnuillissimi. L’importnate sono i due punti, non il nome di chi compare sul tabellino, il gol nasce dalla porta. E ognuno nella costruzione dell’azione che si trasforma in rete è attore protagonista, almeno quanto l’ultimo elemento della catena, quello che supera quella linea Maginot, difesa dai portieri avversari.

Sette gare alla fine, sette meraviglie sportive dovremo scrivere e poi guarderemo cosa ci dice la classifica. Non conosciamo ancora cosa ci ha preparato il destino, ma so per certo una cosa, fondamentale. Che siamo prontissimi.”

ucarrettaune(def)

 

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