11 Commenti in “SFREGIATO IL CASTELLO CON VERNICE ROSSA”
Viva Renzi
21 Febbraio 2015 alle 12:39 -
Che vergogna questa gente!!
A. Laterza
21 Febbraio 2015 alle 13:56 -
Sono anni che Città Nostra invita le amministrazioni comunali di diverso colore a installare un sistema diffuso ed efficiente di telecamere per videosorveglianza nei punti cruciali del paese, in specie per difendere i beni pubblici e, comunque, per prevenire e reprimere il fenomeno dell’abbandono selvaggio dei rifiuti.
In particolare, lo abbiamo fatto più e più volte per richiedere l’installazione di telecanere sugli spalti del Castello Angioino. Purtroppo, senza alcun risultato, a causa della sordità di amministratori e funzionari comunali.
Prima è stata completamente devastata l’area retrostante del Castello (quella dei famigerati box): lo abbiamo documentato con numerose foto e svariati articoli, sia sul sito che sul giornale.
Ora, arriva questa gigantesca e vergognosa scritta. Tra l’una e l’altra devastazione, il fossato del Castello è sempre stato preda dei vandali e delle teste vuote che, a Mola, sembrano abbondare in maniera particolare.
Cosa si aspetta a porre riparo? Cosa sta facendo di concreto l’assessore comunale al Decoro Urbano Angelo Catalano? La sua è una presenza politica e assessorile che purtroppo si è dimostrata, spiace dirlo per lo stimato e caro amico Angelo, evanescente e inconsistente. E il Sindaco perchè non interviene? Perchè non supplisce alle carenze assessorili e del Comando della polizia municipale?
Nel prossimo numero in edicola dedicheremo ampio spazio alla meritoria opera di Enzo Linsalata e di Pasquale Trizio, che hanno portato nei mesi scorsi molte importanti novità storiche sulla demanialità dell’area circostante al Castello.
In particolare, la lunga e infaticabile opera di Enzo Linsalata per il recupero e la valorizzazione storica dell’antico maniero, non può essere vanificata dalla sciatteria e dall’assenza di controlli finora dimostrata da amministratori e funzionari comunali.
unoqualunque
21 Febbraio 2015 alle 17:56 -
L’assessore Linsalata, a suo tempo, pressochè da solo fece abbattere il cinema Castello. Se non erro, per la sua opera meritoria, oltre che per la sua competenza in materia, fu confermato come assessore (tecnico) dall’amministrazione Cristino, e seguenti. O mi sbaglio? Eppure sarebbe stato capace di far aprire il passaggio tra piazza XX Settembre e il lungomare, ciò che non hanno saputo fare tutte le amministrazioni fino ad oggi, salvo colpi di teatro da qui a maggio. Che tristezza.
Finchè per legge quei vandali non saranno obbligati a ripulire con la lingua e a risarcire i danni con lavori sociali, non saranno sufficienti tutte le telecamere che si vorranno installare. Provare per credere.
A. Laterza
21 Febbraio 2015 alle 18:32 -
Le cose sono andate così:
1) Enzo Linsalata fu artefice della chiusura del cinema, prima con l’ordinanza del Sindaco Giovanni Padovano (Linsalata fu vice-sindaco e assessore alla cultura nella Giunta Padovano del dicembre 1987 – aprile 1988), che impose il divieto dell’utilizzo dei servizi igienici del cinema poichè realizzati all’interno del castello. Quel divieto fu strategico perchè l’impossibilità di utilizzare i servizi igienici comportò l’impossibilità per il cinema di continuare le proiezioni.
2) Successivamente, Enzo Linsalata fu nominato assessore nella Giunta Maggi (1993-1996) e, facendo seguito all’ordinanza Padovano, potè procedere all’abbattimento del cinema sulla base di nuovi provvedimenti di Giunta.
3) In seguito non è più stato assessore.
Quanto alle telecamere: esse sono invece molto utili, perchè consentono di individuare i responsabili materiali degli atti di vandalismo e, quindi, costituiscono materiale probatorio per i provvedimenti dell’autorità giudiziaria.
deepthroat2014
21 Febbraio 2015 alle 19:42 -
Ma, scusatemi, a me risulta che sul fronte mare le telecamere ci siano.
A. Laterza
21 Febbraio 2015 alle 19:46 -
Le telecamere (due) sono posizionate sulla rotonda. Non è chiaro se siano funzionanti o meno. E, comunque, dubito che riescano a riprendere, nello specifico, le mura del Castello.
unoqualunque
21 Febbraio 2015 alle 21:24 -
so che Linsalata non è stato più assessore ed era una provocazione perchè le amministrazioni hanno rinunciato ad una persona capace e competente.
riguardo i vandali, le leggi sono poco severe e il vandalo la farebbe franca. Ad esempio molti writer che sporcano i treni sono stati pizzicati dalla sicurezza, ma al massimo hanno preso una denuncia.
Aniello Claudio Rago
22 Febbraio 2015 alle 13:27 -
“Quanto alle telecamere: esse sono invece molto utili, perchè consentono di individuare i responsabili materiali degli atti di vandalismo e, quindi, costituiscono materiale probatorio per i provvedimenti dell’autorità giudiziaria.”
Una considerazione indubbiamente condivisibile.
Ma non basta! Perché, ove continui a permanere la proverbiale storica INDIFFERENZA che ha contraddistinto e continua a contraddistinguere la popolazione molese nella quasi sua interezza verso la necessità di tutelare il patrimonio storico-culturale-ambientale della comunità di appartenenza, anche mille telecamere non basterebbero ad arginare il tristo fenomeno del vandalismo, continuamente ed impunemente posto in atto da pochi scriteriati nel nostro territorio.
Prova ne sia, riguardo la opportunità di partecipazione collettiva, la vicenda afferente l’abbattimento del cinema incuneato nel maniero angioino-aragonese.
“Enzo Linsalata fu artefice della chiusura del cinema”; certo, non vi sono dubbi di sorta, così come ampiamente dimostrato e documentabile.
Tuttavia, la sua proverbiale “capatostaggine”, nel perseguire con ostinazione il proprio altamente meritorio intento, molto verosimilmente avrebbe sortito gli effetti auspicati con maggiore difficoltà, qualora all’epoca l’azione del medesimo concittadino non fosse stata supportata da un enorme movimento d’opinione,che avrebbe indotto gli Organi competenti a disporre l’abbattimento del citato manufatto.
Pertanto, nel contingente, non serve “fasciarsi il capo” e limitarsi a recriminare per l’offesa arrecata al nostro castello, per poi subito “voltare il capo” da un’altra parte.
E’ la popolazione tutta, infatti, che dovrebbe stimolare i propri pubblici rappresentanti ad adottare ogni provvedimento (anche se ritenuto impopolare e foriero di futuro mancato consenso elettorale)utile a sanare una situazione che sta assumendo i toni della irreparabilità.
Una situazione a dir poco caotica, così come più volte e dettagliatamente posto in evidenza su “Città Nostra”, che di fatto ha reso Mola luogo in cui regnano indisturbati l’anarchia, l’arroganza ed il mancato rispetto dei basilari princìpi della buona educazione per una civile e rispettosa convivenza.
Nel frangente, dunque, si ritiene opportuno che i responsabili della pubblica amministrazione municipale, ove non vi abbiano già provveduto, sporgano ai Carabinieri una “denuncia contro ignoti”, confidando nella comprovata perizia dei Militi dell’Arma nell’esperire le opportune indagini utili ad individuare l’autore (o gli autori)del misfatto; individui i quali, ove scoperti, sono indubbiamente da sanzionare in maniera ferma e, soprattutto, “concreta”.
giuseppe
23 Febbraio 2015 alle 09:44 -
Concordo con il Sig. Rago sul fatto che tocca alla popolazione reagire e fare in modo che gli amministratori, ognuno per le proprie competenze, operino per il bene di Mola. Non c’è bar, piazza o altro luogo dove la gente non parli dei problemi del nostro paese ma a livello collettivo non si fa mai niente, ognuno pensa solo a risolversi i propri problemi sapendo di avere un “amico” al Comune….
Ci siamo ormai abituati al degrado, non fa più effetto vedere muri imbrattati, giardini in abbandono, strade sporche, adesso questo ulteriore sfregio al castello….
moleseverace
23 Febbraio 2015 alle 12:16 -
Come sempre l’attegiamento di un imbecille ha dato vita ad un inutile dibattimento “storico culturale politico di destra e sinistra …..” senza costrutto alcuno giacchè è del cretino che ha scritto che va fatta qualche considerazione.
Innanzi tutto un uomo con la “u” anzicchè scrivere su quel muro avebbe potuto cogliere il momento più buio per un “salutare” atto d’amore con la sua ragazza : CRETINO AVRESTI GODUTO DI PIU’ !!! MA PROBABILMENTE NON HAI NULL’ALTRO CHE UNA BOMBOLETTA SPRAY …AL CONCRETO PENSERA’ CI PENSERA’ CHI SA COME TRATTARE CON LE DONNE IN LUOGHI ROMANTICI COME IL CASTELLO !!! LE DONNE NON VOGLIONO SCEMI COME TE MA UOMINI CONCRETI !!! SCEMO SCEMO SCEMO !!!
……e non sono io che deve suggerire a chi preposto di cercare a cominciare dal nomignolo segnato sulla parete del maniero.
Lasciamo stare la storia e le gesta di questi o quell’amministratore , preoccupiamoci di dire in ogni dove: piazza, mercato, bar, casa, autobus…..che il dipintore è un imbecille. Forse non lo sa poverino che è imbecille e potrebbero così apprenderlo molti altri sicchè non lo faranno per il seguito.
unoqualunque
23 Febbraio 2015 alle 18:35 -
Certo che da quel nomignolo sarebbe possibile risalire all’identità di quell’imbecille. Basta prenderne uno dei tanti sfaticati che gravitano nell’area del castello, e farselo dire. Giustamente, devono intervenire i carabinieri, considerando che hanno un nucleo per la difesa del patrimonio storico.
Se l’imbecille è un minorenne, dovrebbero essere incriminati anche i genitori, ma in ogni caso finirebbe a tarallucci e vino visto che le pene sono irrisorie.
Che vergogna questa gente!!
Sono anni che Città Nostra invita le amministrazioni comunali di diverso colore a installare un sistema diffuso ed efficiente di telecamere per videosorveglianza nei punti cruciali del paese, in specie per difendere i beni pubblici e, comunque, per prevenire e reprimere il fenomeno dell’abbandono selvaggio dei rifiuti.
In particolare, lo abbiamo fatto più e più volte per richiedere l’installazione di telecanere sugli spalti del Castello Angioino. Purtroppo, senza alcun risultato, a causa della sordità di amministratori e funzionari comunali.
Prima è stata completamente devastata l’area retrostante del Castello (quella dei famigerati box): lo abbiamo documentato con numerose foto e svariati articoli, sia sul sito che sul giornale.
Ora, arriva questa gigantesca e vergognosa scritta. Tra l’una e l’altra devastazione, il fossato del Castello è sempre stato preda dei vandali e delle teste vuote che, a Mola, sembrano abbondare in maniera particolare.
Cosa si aspetta a porre riparo? Cosa sta facendo di concreto l’assessore comunale al Decoro Urbano Angelo Catalano? La sua è una presenza politica e assessorile che purtroppo si è dimostrata, spiace dirlo per lo stimato e caro amico Angelo, evanescente e inconsistente. E il Sindaco perchè non interviene? Perchè non supplisce alle carenze assessorili e del Comando della polizia municipale?
Nel prossimo numero in edicola dedicheremo ampio spazio alla meritoria opera di Enzo Linsalata e di Pasquale Trizio, che hanno portato nei mesi scorsi molte importanti novità storiche sulla demanialità dell’area circostante al Castello.
In particolare, la lunga e infaticabile opera di Enzo Linsalata per il recupero e la valorizzazione storica dell’antico maniero, non può essere vanificata dalla sciatteria e dall’assenza di controlli finora dimostrata da amministratori e funzionari comunali.
L’assessore Linsalata, a suo tempo, pressochè da solo fece abbattere il cinema Castello. Se non erro, per la sua opera meritoria, oltre che per la sua competenza in materia, fu confermato come assessore (tecnico) dall’amministrazione Cristino, e seguenti. O mi sbaglio? Eppure sarebbe stato capace di far aprire il passaggio tra piazza XX Settembre e il lungomare, ciò che non hanno saputo fare tutte le amministrazioni fino ad oggi, salvo colpi di teatro da qui a maggio. Che tristezza.
Finchè per legge quei vandali non saranno obbligati a ripulire con la lingua e a risarcire i danni con lavori sociali, non saranno sufficienti tutte le telecamere che si vorranno installare. Provare per credere.
Le cose sono andate così:
1) Enzo Linsalata fu artefice della chiusura del cinema, prima con l’ordinanza del Sindaco Giovanni Padovano (Linsalata fu vice-sindaco e assessore alla cultura nella Giunta Padovano del dicembre 1987 – aprile 1988), che impose il divieto dell’utilizzo dei servizi igienici del cinema poichè realizzati all’interno del castello. Quel divieto fu strategico perchè l’impossibilità di utilizzare i servizi igienici comportò l’impossibilità per il cinema di continuare le proiezioni.
2) Successivamente, Enzo Linsalata fu nominato assessore nella Giunta Maggi (1993-1996) e, facendo seguito all’ordinanza Padovano, potè procedere all’abbattimento del cinema sulla base di nuovi provvedimenti di Giunta.
3) In seguito non è più stato assessore.
Quanto alle telecamere: esse sono invece molto utili, perchè consentono di individuare i responsabili materiali degli atti di vandalismo e, quindi, costituiscono materiale probatorio per i provvedimenti dell’autorità giudiziaria.
Ma, scusatemi, a me risulta che sul fronte mare le telecamere ci siano.
Le telecamere (due) sono posizionate sulla rotonda. Non è chiaro se siano funzionanti o meno. E, comunque, dubito che riescano a riprendere, nello specifico, le mura del Castello.
so che Linsalata non è stato più assessore ed era una provocazione perchè le amministrazioni hanno rinunciato ad una persona capace e competente.
riguardo i vandali, le leggi sono poco severe e il vandalo la farebbe franca. Ad esempio molti writer che sporcano i treni sono stati pizzicati dalla sicurezza, ma al massimo hanno preso una denuncia.
“Quanto alle telecamere: esse sono invece molto utili, perchè consentono di individuare i responsabili materiali degli atti di vandalismo e, quindi, costituiscono materiale probatorio per i provvedimenti dell’autorità giudiziaria.”
Una considerazione indubbiamente condivisibile.
Ma non basta! Perché, ove continui a permanere la proverbiale storica INDIFFERENZA che ha contraddistinto e continua a contraddistinguere la popolazione molese nella quasi sua interezza verso la necessità di tutelare il patrimonio storico-culturale-ambientale della comunità di appartenenza, anche mille telecamere non basterebbero ad arginare il tristo fenomeno del vandalismo, continuamente ed impunemente posto in atto da pochi scriteriati nel nostro territorio.
Prova ne sia, riguardo la opportunità di partecipazione collettiva, la vicenda afferente l’abbattimento del cinema incuneato nel maniero angioino-aragonese.
“Enzo Linsalata fu artefice della chiusura del cinema”; certo, non vi sono dubbi di sorta, così come ampiamente dimostrato e documentabile.
Tuttavia, la sua proverbiale “capatostaggine”, nel perseguire con ostinazione il proprio altamente meritorio intento, molto verosimilmente avrebbe sortito gli effetti auspicati con maggiore difficoltà, qualora all’epoca l’azione del medesimo concittadino non fosse stata supportata da un enorme movimento d’opinione,che avrebbe indotto gli Organi competenti a disporre l’abbattimento del citato manufatto.
Pertanto, nel contingente, non serve “fasciarsi il capo” e limitarsi a recriminare per l’offesa arrecata al nostro castello, per poi subito “voltare il capo” da un’altra parte.
E’ la popolazione tutta, infatti, che dovrebbe stimolare i propri pubblici rappresentanti ad adottare ogni provvedimento (anche se ritenuto impopolare e foriero di futuro mancato consenso elettorale)utile a sanare una situazione che sta assumendo i toni della irreparabilità.
Una situazione a dir poco caotica, così come più volte e dettagliatamente posto in evidenza su “Città Nostra”, che di fatto ha reso Mola luogo in cui regnano indisturbati l’anarchia, l’arroganza ed il mancato rispetto dei basilari princìpi della buona educazione per una civile e rispettosa convivenza.
Nel frangente, dunque, si ritiene opportuno che i responsabili della pubblica amministrazione municipale, ove non vi abbiano già provveduto, sporgano ai Carabinieri una “denuncia contro ignoti”, confidando nella comprovata perizia dei Militi dell’Arma nell’esperire le opportune indagini utili ad individuare l’autore (o gli autori)del misfatto; individui i quali, ove scoperti, sono indubbiamente da sanzionare in maniera ferma e, soprattutto, “concreta”.
Concordo con il Sig. Rago sul fatto che tocca alla popolazione reagire e fare in modo che gli amministratori, ognuno per le proprie competenze, operino per il bene di Mola. Non c’è bar, piazza o altro luogo dove la gente non parli dei problemi del nostro paese ma a livello collettivo non si fa mai niente, ognuno pensa solo a risolversi i propri problemi sapendo di avere un “amico” al Comune….
Ci siamo ormai abituati al degrado, non fa più effetto vedere muri imbrattati, giardini in abbandono, strade sporche, adesso questo ulteriore sfregio al castello….
Come sempre l’attegiamento di un imbecille ha dato vita ad un inutile dibattimento “storico culturale politico di destra e sinistra …..” senza costrutto alcuno giacchè è del cretino che ha scritto che va fatta qualche considerazione.
Innanzi tutto un uomo con la “u” anzicchè scrivere su quel muro avebbe potuto cogliere il momento più buio per un “salutare” atto d’amore con la sua ragazza : CRETINO AVRESTI GODUTO DI PIU’ !!! MA PROBABILMENTE NON HAI NULL’ALTRO CHE UNA BOMBOLETTA SPRAY …AL CONCRETO PENSERA’ CI PENSERA’ CHI SA COME TRATTARE CON LE DONNE IN LUOGHI ROMANTICI COME IL CASTELLO !!! LE DONNE NON VOGLIONO SCEMI COME TE MA UOMINI CONCRETI !!! SCEMO SCEMO SCEMO !!!
……e non sono io che deve suggerire a chi preposto di cercare a cominciare dal nomignolo segnato sulla parete del maniero.
Lasciamo stare la storia e le gesta di questi o quell’amministratore , preoccupiamoci di dire in ogni dove: piazza, mercato, bar, casa, autobus…..che il dipintore è un imbecille. Forse non lo sa poverino che è imbecille e potrebbero così apprenderlo molti altri sicchè non lo faranno per il seguito.
Certo che da quel nomignolo sarebbe possibile risalire all’identità di quell’imbecille. Basta prenderne uno dei tanti sfaticati che gravitano nell’area del castello, e farselo dire. Giustamente, devono intervenire i carabinieri, considerando che hanno un nucleo per la difesa del patrimonio storico.
Se l’imbecille è un minorenne, dovrebbero essere incriminati anche i genitori, ma in ogni caso finirebbe a tarallucci e vino visto che le pene sono irrisorie.