Comunicato stampa
Il Polo dei Cittadini invita la cittadinanza molese all’incontro che si terrà martedi 3 marzo, ore 16, presso il comitato elettorale di “Matteo Ranieri Sindaco” in corso umberto,82 per parlare di: “Presentazione nuovo progetto piazza xx Settembre”
Durante l’incontro sarà illustrato il progetto definitivo e le problematiche storiche/architettoniche conseguenti i rischi per le attività commerciali di p.zza xx Settembre e delle strade adiacenti.
Relatore : Matteo Ranieri – candidato sindaco
POLODEICITTADINI INFO:matteoranierisindaco@gmail.com
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Comunicato della Redazione
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C’è qualcosa che non torna: la gara non è stata ancora aggiudicata. Di quale progetto si parlerà?
Del progetto definitivo, non dell’esecutivo. Credo che si tratti del primo incontro pubblico sull’argomento, e questo non fa onore all’amministrazione uscente.
Nicola, permettimi, ma quanto detto da te non corrisponde al vero. Lo scorso settembre, nell’ambito dell’avvio dei lavori di redazione del PAES, è stato presentato il progetto definitivo che è rimasto esposto per 10 giorni. In quei giorni numerosi cittadini hanno lasciato le proprie impressioni ed i propri suggerimenti. Questi sono stati integrati nel PAES che verrà presentato nei prossimi giorni.
Dal tenore del comunicato mi pare di comprendere che l’incontro serva ad “allertare” i commercianti dei disagi conseguenti ai lavori, cosa alquanto complicata non conoscendo il progetto esecutivo derivante da una gara esperita con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ed anche perchè, come ben sai, il capitolato di appalto del progetto della piazza, negli spazi riservati all’offerta tecnica, prevede proprio una premialità per la “gestione” del cantiere al fine di ridurre al limite i disagi per residenti e attività commerciali.
Purtroppo, nel passato, ai molesi sono stati illustrati progetti rimasti sul plastico poichè privi di qualsivoglia copertura finanziaria. Affrontare un discorso del genere con serietà e correttezza penso non sia affatto disonorevole. Un abbraccio
Giuseppe, ti abbraccio anch’io ma devo contraddirti lo stesso: illustrare il progetto alla cittadinanza non equivale a mostrare una planimetria generale e questo vale sia per il progetto Berlen-Bohigas sia per quello Diperna-Berardi. Per di più, raccogliere le osservazioni dei cittadini – peraltro, nell’ambito di un’iniziativa con tutt’altre finalità – senza poi tenerne conto nel bando di gara per l’appalto di progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori è una limpida presa in giro.
Occorrere ricordare che ottobre 2013 l’assessore all’urbanistica Delre presentò il progetto prima in forma riservata ai militanti di Prospettiva Futura (associazione collaterale alla maggioranza in consiglio comunale) e, solo qualche giorno dopo, in sede istituzionale ai membri della III e IV commissione consiliare riuniti in seduta congiunta. In questa seconda circostanza ero presente anch’io: dalla sola visione della planimetria diffusa su Facebook avevo infatti riscontrato alcuni aspetti discutibili (due su tutti: eliminare cento posti auto senza prevedere alcuna soluzione per i residenti ed estirpare i lecci della piazzetta per sostituirli… coi gelsi!!) e avevo inviato per iscritto ai commissari una serie di osservazioni che in quella sede vennero discusse insieme ad altri aspetti: l’assessore Pellegrini ad esempio chiese che venissero eliminati gli alberi dalla piazzetta della cassa armonica perché… “darebbero fastidio al Bar Roma e al Master’s Pub”, e in diversi chiesero il mantenimento dei parcheggi in modo da istituire una ZSR per i residenti e zone di sosta con disco orario.
Sui gelsi, in particolare, l’assessore Delre ammise che si trattava di una svista e che comunque la planimetria sarebbe stata corretta in sede di gara per tenere conto di tutte le osservazioni.
Nulla di tutto questo è avvenuto: la planimetria allegata al bando di gara, del novembre 2014, è identica a quella diffusa nell’autunno 2013 (…inclusi i gelsi sulle panchine!) né il resto della documentazione presenta una relazione suppletiva che chiarisce gli intendimenti dell’amministrazione comunale o gli esiti della consultazione dei cittadini.
Ora, sappiamo bene che dalla progettazione definitiva a quella esecutiva possono essere presentate delle migliorie, e certamente le imprese concorrenti non mancheranno di farlo visto che è anche sulla base di queste che le loro proposte progettuali saranno valutate. Tuttavia, trovo estremamente inopportuno che la documentazione di gara presenti soluzioni già in partenza distanti da quelle l’ente appaltante si aspetta e desidera. Come si garantisce, in questo modo, che tutte le imprese ne siano messe al corrente e che la gara si svolga quindi in condizioni di pari opportunità?
Parlare di condizioni di non pari opportunità mi sembra esagerato. Stiamo parlando di tipologie di alberi..nemmeno di numero e cmq il tuo ragionamento conferma quanto detto da me precedentemente e cioè che senza progetto esecutivo ogni discorso è avventato.
Altri aspetti come quelli richiamati da te (ZSR)si dovranno affrontare nel PUMS
P.S. almeno la planimetria presentata da questa amministrazione descriveva un progetto coperto dal punto di vista finanziario 😉
La possibilità o meno di parcheggiare dipende, tra le altre cose, dall’ampiezza della sede stradale: se dove potrebbero esserci aree di sosta si piantano alberi o si mettono altri elementi di arredo urbano, il Piano di Mobilità potrà solo prenderne atto e ratificare una scelta già fatta.
Quanto all’avventatezza di un dibattito senza il progetto esecutivo, posso pure essere d’accordo con te: si discuterà su mere ipotesi. A maggior ragione, dopo l’approvazione del progetto esecutivo i cittadini potranno discuterne solo per il gusto di parlarne, senza alcun risvolto pratico.
L’errore è a monte: sin dall’origine occorreva un più ampio coinvolgimento della cittadinanza nel processo di decisione, e nonostante le sollecitazioni all’amministrazione comunale (di cui sei al corrente) questo coinvolgimento non c’è stato affatto: se è vero che si tratta di un intervento importante, non può ridursi a una decisione tra l’assessore competente e un paio di dipendenti comunali. Eppure, gli strumenti di democrazia partecipativa, i focus group, l’ascolto dei portatori di interesse non sono né ipotesi accademiche, né utopie da estremisti fissati, né pratiche buone solo sulla piccola scala: pochi mesi fa il comune di Milano – Milano! – ha coinvolto i cittadini per la riqualificazione di piazza Castello: questo link spiega come. Nota: a Milano i primi incontri preliminari si ebbero a luglio 2014 e a febbraio 2015 si è arrivati alla scelta del progetto vincitore: la metà del tempo rispetto a quello che ha Mola non è servito per correggere un refuso su una planimetria.
Sono d’accordo con il Sig. Nicolabel. Vorrei porre l’attenzione su due punti del progetto che per me sono molto importanti. Uno è quello di rifare solo la pavimentazione superficiale senza minimamente tenere conto dei problemi e quindi di soluzioni per risolvere criticità della fogna bianca e di tutti i sottoservizi. E l’altro è la mancanza di marciapiedi che a mio parere risulta essere una scelta scellerata se non pianificata e studiata con i sistemi di captazione e smaltimento acque meteoriche. Poi vi è la fogna nera che ha tantissimi problemi e che crea tanti problemi alle abitazioni e alle attività commerciali.
Bisogna sedersi attorno ad un tavolo e discuterne, ovviamente senza veti e pregiudizi perchè l’opera di deve fare secondo un cronoprogramma, e si rischia di perdere o finanziamenti. E’ un bene che se ne cominci a discutere, purtroppo sotto elezioni.
Commercianti e residenti si riuniscano in comitati. Non facciano menefreghismo come ai tempi di urban e di quel lungomare ridicolo che si potrebbe abbellire con aiuole e giochi d’acqua, e magari una bella pavimentazione. Si faccia un concorso tra architetti per ridare lustro al lungomare in armonia con la nuova piazza.
Condivido le preoccupazioni di Sirio: il progetto della piazza non prevede alcun intervento sui sottoservizi. Ricordo che in sede di commissione consiliare l’assessore all’urbanistica li definì adeguati alle esigenze dell’area e riportò che il loro rifacimento non era necessario. Mi auguro che una posizione politica così impegnativa sia suffragata da una perizia tecnica che asseveri esplicitamente tutto questo, soprattutto – ma non solo – in riferimento alla fogna bianca.