Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera:
Volevo segnalare una circostanza secondo me piuttosto anomala. Ho visto che non ne avete ancora parlato, ma sono sicuro ne darete la giusta visibilità.
Il Comune di Mola di Bari ha bandito 5 borse di studio a tesi di laurea “che abbiano ad oggetto studi sull’innovazione e sostenibilità ambientale, economica e sociale da promuovere sul territorio di Mola di Bari“. Pubblicazione bando 27 marzo 2015, scadenza presentazione domande 30 aprile 2015. (Comunicato stampa pubblicato da Città Nostra il 20 marzo scorso n.d.r.).
Da come è strutturato il bando, mi sembra di capire che il Comune di Mola di Bari ritiene (o spera? che nell’anno 2013/2014 e 2014/2015 vi siano (state) almeno 5 tesi di laurea che hanno trattato il tema. Siamo sicuri? Mi sembra poco probabile che in poco più di un anno accademico questo tema sia stato trattato così di frequente. D’altro canto, non vedo come questa misura sia in grado di promuovere l’impegno degli studenti molesi verso il miglioramento della città, soprattutto se il bando lo pubblichi oggi e scade fra un mese.
Nessun laureando, oggi, se è in fase di scelta dell’argomento oggetto di tesi, è in grado di mettere su una tesi che tratti il tema oggetto del bando in un mese. E’ concretamente improbabile. Pertanto il Comune sembra speri di individuare qualcuno che abbia trattato il tema in passato (salvo non sià già noto, ma questo è un’altra storia).
Postergare la scadenza di 4/6 mesi potrebbe invece stimolare l’impegno, lo studio e l’elaborazione di idee concrete che concorrono tra loro…. Ma fra 4/6 mesi le elezioni saranno passate, o sbaglio? P.S. Per chi ha scritto il bando: la laurea specialistica, tecnicamente, non esiste. Si chiama laurea magistrale. Vi ringrazio per l’attenzione. Un cordiale saluto.
Avv. Vito Giuseppe Liotine
Le osservazioni dell’avvocato Liotine sono corrette: il bando è rivolto a chi consegue la laurea entro il 30 aprile 2015, una scadenza incompatibile con i tempi minimi che devono intercorrere tra richiesta della tesi di laurea e discussione della stessa. Ad esempio almeno tre (nella pratica, alcuni in più) sono i mesi ufficialmente previsti presso il Politecnico di Bari, di cui ho piena contezza essendo componente della commissione d’esame di Business e Sostenibilità – unico insegnamento in Italia su questo tema – nell’ambito del corso di laurea magistrale in Ingegneria Gestionale.
La questione della scadenza del bando non è da poco: la frettolosa chiusura dei termini ad aprile fa venire meno l’effetto incentivante di queste borse di studio: esse, quindi, non sono efficaci a promuovere l’attenzione degli studenti universitari verso l’applicazione alla realtà molese dei temi della sostenibilità, ma costituiscono solo un riconoscimento a posteriori degli sforzi di chi abbia fortuitamente svolto tesi del genere, oppure avuto la lungimiranza di scegliere questo tema sulla base delle indiscrezioni che si ricorrevano sin da giugno scorso.
Faccio inoltre presente che il bando è riferito alle tesi discusse “negli anni accademici 2013/2014 e 2014/2015”, ma l’anno accademico 2013/2014 si chiuderà solo il 30 aprile. Invece, la dizione “laurea specialistica” non è sbagliata, essendo questa la terminologia impiegata per i laureati di secondo livello immatricolatisi prima del 2010.
Per il futuro, suggerirei di includere fra i beneficiari di una parte delle borse di studio, eventualmente di importo ridotto, anche i laureati di primo livello: le tesi di laurea triennale, infatti, si prestano bene ad applicare in un contesto reale metodologie o risultati già consolidati nella comunità scientifica. Mettere questi risultati a disposizione della comunità cittadina sarebbe comunque utile a promuovere la crescita in chiave di sostenibilità.
Ritengo si sia frainteso il passaggio riguardante la frase “che abbiano ad oggetto studi sull’innovazione e sostenibilità ambientale, economica e sociale da promuovere sul territorio di Mola di Bari“.
Le tesi di laurea infatti non devono riguardare Mola ma devono rappresentare buone prassi da poter “sperimentare sul territorio”. Ritengo che quindi, su quei temi, ci siamo tantissime tesi da poter candidare. Ovvio, tutto è migliorabile e sono certo che l’assessore ti potrà cogliere ogni suggerimento utile, ma spiace dover constatare i soliti retaggi ( il periodo elettorale..anche se l’iniziativa è stata approvata dal Consiglio nel giugno 2014 o, peggio ancora, l’insinuazione
Che le borse siano già assegnate) finalizzati ad oscurare questa bella ed innovativa iniziativa.
Mi scuso x qualche errore ma sto scrivendo dal Cellulare.
Grazie a Giuseppe Colonna per aver fornito “l’interpretazione autentica” dell’oggetto del bando, che peraltro contrasta con quello che poche settimane fa scriveva l’assessore Caprio («Un candidato potrebbe per esempio preparare un progetto per illuminazione a led e video sorveglianza del castello»). Anch’io, come l’avvocato Liotine, avevo inteso che la tesi dovesse riguardare direttamente Mola: diversamente non si capirebbe né chi debba valutare la possibilità che la prassi descritta sia “da promuovere sul territorio” né con quali strumenti possa farlo.
Quanto alle allusioni, ognuno dà conto di ciò che scrive: nel mio commento avevo anzi sottolineato che l’idea delle borse di studio non nasce all’improvviso ma ha avuto modo di diffondersi per quasi un anno sia pure in una forma diversa da quella che ne avrebbe permesso piena pubblicità (pubblicazione del bando). Per la precisione, l’atto di indirizzo con cui il consiglio comunale ha impegnato la giunta a predisporre il bando risale al 30 giugno 2014: dato che questa specifica iniziativa non era gravata da adempimenti amministrativi simili a quelli che rallentano ad esempio l’esecuzione delle opere pubbliche, spiace che da un lato la giunta comunale abbia atteso quasi nove mesi per emettere il bando, dall’altro abbia scelto di fissare precipitosamente la “tagliola” del 30 aprile (appena 4 settimane, e con la Pasqua di mezzo!)
Detto questo, ribadisco il mio apprezzamento per l’idea di fondo, alla quale sto già dando pubblicità negli ambienti che frequento, nello spirito di collaborazione che mi piacerebbe vedere sempre tra cittadini e istituzioni.
Le ragioni espose dall’avv. Liotine e dal sig. Nicolabel sono condivisibili. Si dovrebbe riapprovare un nuovo bando con una scadenza più lontana.
Ritirate i fondi per questo bando ed utilizzateli per altro magari x qualche associazione o per qualche iniziativa culturale. Ancora deve uscire il bando e già ci sono polemiche. Nn fate niente che siam tutti contenti! Questo è il paese del dolce far niente! Se si fa qualcosa si grida allo scandalo o a qualcosa di losco! Non fate nulla perché il nulla piace! io avrei subito tolto i soldi a disposizione, dateli a me che mi accontento alla faccia vostra. Cose dell’altro mondo! Prima volta che fanno una cosa del genere a mola… Ripeto io vi regalerei il nulla! Di sicuro nessuno si lamenterebbe e saremmo tutti felici e contenti! Questo vogliamo, NIENTE!