di Waldemaro Morgese*
Ai signori: Pino Castellana, Lorenzo Dibari, Stefano Diperna, Giangrazio Di Rutigliano, Domenico Paccione, Matteo Ranieri, Gianni Russo, candidati sindaci per il comune di Mola di Bari
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Firmo questo appello ai candidati sindaci di Mola di Bari quale presidente dell’Associazione Onlus “Le Antiche Ville”, costituita nel 1997 e promotrice dell’Ecomuseo del Poggio di Mola di Bari riconosciuto ecomuseo di interesse regionale con deliberazione della Giunta Regionale n. 48/2015. Spero vivamente che il futuro Sindaco di Mola, chiunque esso sia, tenga presente che la città di Mola è una realtà composita, costituita di centro cittadino, area marina, zona pedecollinare di pregio (contrade di S.Materno, Brenca e Pozzo Vivo) e zone di campagna con attività agricole di una certa importanza. E che dall’armonico interagire di queste varie tipicità territoriali la città di Mola può ricavare la possibilità di un inedito e importante sviluppo. In particolare, quando parlo di zona “di pregio” intendo perché suscettiva, per le sue specifiche ed uniche caratteristiche, di essere punto di diffusione di attività non solo agricole, ma anche turistiche, culturali e di “salubre buonvivere”. Allo stato attuale, purtroppo, posso affermare con certezza che la zona pedecollinare di pregio, su cui opera l’Associazione che presiedo, è stata del tutto trascurata dalle passate Amministrazioni: non sono state neppure in grado di riparare le buche delle strade rurali! Eppure l’Associazione, fin dal 1998, ha offerto alla città un importante documento di intenti, intitolato “Una campagna viva!”, ispirato all’incontro europeo di Cook, in cui tutte le problematiche essenziali della zona pedecollinare erano esposte e discusse. Quanto sia poco sentita questa importante risorsa e problematica lo dimostra il fatto che il GAL SEB, d’intesa con il Comune di Mola, ha utilizzato fondi del programma regionale di sviluppo rurale non per sistemare le strade rurali e i muretti a secco, bensì per realizzare una ciclovia per congiungere la città con il centro marino di Cozze! Opera senz’altro utile, ma che non avrebbe dovuto essere realizzata con le risorse finanziarie dello sviluppo rurale. Vorremmo inoltre che il prossimo Sindaco di Mola comprenda appieno che con i soldi dei cittadini, cioè i soldi pubblici, non bisogna finanziare kermesse e attività ludiche di varia configurazione: per queste dovrebbero essere utilizzate le dazioni degli sponsor privati, altrimenti si arriva al paradosso – che noi vediamo ben presente – per cui inesistenti contrade vengono finanziate e le esistenti strade delle contrade realmente esistenti sono trascurate! Il nostro appello è, quindi, affinché il danaro dei cittadini venga usato dalla prossima Amministrazione con l’oculatezza necessaria, impiegandolo per gli utilizzi più congeniali ad un autentico, duraturo e solido sviluppo del territorio. Nel territorio di Mola c’è l’Ecomuseo del Poggio di Mola di Bari: una realtà di recente anche riconosciuta dalla Regione Puglia e motivo di vanto per la nostra città essendo il più antico dei nove ecomusei riconosciuti. Con il nuovo Sindaco, quando sarà eletto, siamo pronti ad incontrarci per illustrare le esigenze e le risorse vere del territorio pedecollinare di Mola, conoscenze che sono frutto della nostra pluriennale attività. Preferiamo non incontrare i candidati: meglio frenare le tendenze a promettere, che sono sempre facili ma spesso lasciano il tempo che trovano. La speranza è l’ultima a morire, recita l’adagio degli antichi. Noi dell’Associazione Le Antiche Ville nutriamo ancora speranza. *Presidente Associazione Onlus “Le Antiche Ville”
MA PER CORTESIA PENSIAMO AL PAESE PRIMA! SI FACCIANO PRIMA LE STRADE URBANE POI QUELLE DELLE VILLE FARAONICHE…PENSIAMO ALLA GENTE COMUNE ! O DOBBIAMO PENSARE AI POCHI ELETTI CHE HANNO VILLE DI PREGIO? Credo che bisogna equilibrare il tutto…penso che le antiche ville in questi anni (parlo degli ultimi 20 anni) hanno avuto tanto e continuano ad averlo nonostante siano residenti in pochi rispetto al centro. qua ora tutti si lamentano per le elezioni per continuare ad ottenere qualcosa
E’ la seconda volta che l’Associazione ONLUS “Poggio delle Antiche Ville” per bocca del suo presidente Waldemaro Morgese, scredita il Palio per curare il proprio orticello.
Cito testualmente: “Vorremmo inoltre che il prossimo Sindaco di Mola comprenda appieno che con i soldi dei cittadini, cioè i soldi pubblici, non bisogna finanziare kermesse e attività ludiche di varia configurazione: per queste dovrebbero essere utilizzate le dazioni degli sponsor privati, altrimenti si arriva al paradosso – che noi vediamo ben presente – per cui INESISTENTI CONTRADE vengono finanziate e le esistenti strade delle contrade realmente esistenti sono trascurate!”
La prima volta non abbiamo risposto per una questione di stile ma adesso forse è il caso che una risposta sia data.
1) Innanzitutto, credo profondamente che quando un’associazione usa toni sprezzanti verso altre associazioni, specie se esse si fregiano del titolo di ONLUS, sia un comportamento gretto, deprecabile e senza alcuna giustificazione. Immorale, oserei dire. Tipico di quella molesità che non dovrebbe far parte di chi si vanta del titolo di “intellettuale”. Un Uomo, un Uomo di Cultura lo si vede anche da questi atteggiamenti, non soltanto da quanti libri scrive e presenta. Ribadisco, è una questione di stile;
2) Si parla ancora di “Contrade inesistenti”. Ebbene, queste Contrade, sebbene abbiano nomi di “fantasia” si richiamano alle caratteristiche peculiari e storiche delle diverse aree urbane Molesi. E’ Storia anche questa e la Storia si scrive anche nel presente. Sig. Morgese, sul nostro sito internet ufficiale è tutto ampiamente documentato, dovrebbe imparare a studiare;
3) Mi pare che anche il nome “Poggio delle Antiche Ville” sia un nome di fantasia e richiami espressamente una sala ricevimenti. E mi pare che nessuna sala ricevimenti riceva annualmente dal Comune una somma di 1500€ per iniziative di cui la stragrande maggioranza dei molesi non è informata. E nonostante questo nome di fantasia, non è mai venuto in mente all’Associazione culturale “I Capatosta” di screditare il Suo operato e quello di altre associazioni molesi;
4) Alla luce del fatto che il progetto Palio è ormai stracopiato in diverse realtà (se vuole, Le faccio un elenco), dovrebbe farLe intendere che evidentemente come progetto non è poi tanto male. Chi ha voluto imitare il suo famosissimo Poggio riservato alle ristrette èlites finto-borghesi?;
5) E chi pretende attenzioni e contributi comunali, perché chiede un ticket di ingresso per visitare l’ecomuseo? Chi chiede un contributo comunale deve permettere l’ingresso gratuito;
6) Dovrebbe anche sapere che queste “inesistenti Contrade”, di cui sono certo non conosce né nomi, né le motivazioni storiche ad esse legate, non percepiscono alcun centesimo dal Comune ma vivono di mercatini, falò, distribuzione tramite contributo di gadget, magliette, felpe ed autofinanziamenti di vario tipo. Il contributo che Lei rimprovera all’Amministrazione è dato solo all’organizzazione centrale, organizzazione che ha sempre rendicontato tutto ed ha sempre ampiamente dimostrato come un evento di tale portata necessiti di maggiore linfa economica, ossigeno che cerchiamo di trovare anche tramite sponsorizzazioni.
La qualità ha un costo;
7) Quanto alle “kermesse ludiche”: Lei dimostra ampiamente di conoscere ed essere concentrato solo sul Suo orticello sconosciuto al 90% della popolazione molese. Il Palio, nel bene e nel male, è conosciuto dalla stessa percentuale che La ignora. Ed è un sistema, un evento gratuito di cui possono godere tutti i molesi, senza pagamento di alcun ticket. E’ un evento pubblico, libero, si svolge per strada, viene a trovarti in casa, ed è soprattutto cittadino. I gonfaloni delle Contrade arrivano persino a Cozze e nelle Contrade rurali di cui Lei si fa portavoce. Sono tanti i cittadini che, pur abitando a San Materno, Brenca, Pozzovivo, partecipano volentieri al Palio ed alle attività di Contrada. Col Suo “comunicato” ha offeso anche il loro impegno;
8) Questo sistema di “Contrade inesistenti” gode della stima di parecchie realtà pugliesi e nazionali che si occupano dell’ambito paliesco. E’ stato ed è oggetto di interesse dell’Università di Bari ed una nostra concittadina ha incentrato il suo lavoro di tesi proprio sul sistema che Lei tanto disprezza. Una kermesse ludica non si avvale di un Corteo Storico definito “bomboniera del Rinascimento” per quanto è curato nei minimi dettagli;
Impari a chiedere quanto crede sia giusto senza necessariamente svilire il lavoro di persone che volontariamente si adoperano per Mola e per il suo futuro.
Anche noi siamo convinti che ogni aspetto del nostro paese vada curato e
valorizzato, comprese le Contrade rurali, ma questo non deve passare sul disprezzo di nessuno. Leggendo per la seconda volta il Suo comunicato sprezzante, mi viene in mente che non ho niente da imparare da certi “intellettuali” tranne la necessità di mostrare discrezione, stile e rispetto verso l’impegno altrui, sempre.
Nico Colella.
Mi pare che i toni debbano essere moderati.
Città Nostra ospita tutti i commenti purchè non offensivi. Nel caso del commento di Nico Colella siamo sul confine, davvero labile, che oltrepassa la polemica.
Pertanto, il giornale non può censurarlo.
Tuttavia, il capitano del Palio dei capatosta dovrebbe aver ben presente non solo che il presidente delle “Antiche Ville” ha soltanto evidenziato la storica e pluri-centenaria esistenza di contrade rurali (a fronte di contrade cittadine di recente conio), ma che persone come Waldemaro Morgese sono una risorsa molto importante per la nostra comunità.
E’ lecito criticare il suo pensiero e il suo operato, tuttavia, Colella dovrebbe tenere a mente che l’attività culturale di Morgese è pluridecennale, non quella di un “parvenue”. E che come tale merita rispetto e non un intervento demolitorio come quello di Colella. Waldemaro Morgese è uno dei pochi, veri intellettuali di cui Mola si può vantare.
Certamente la cultura è un bene che appartiene a tutti, e che si esplica in tanti modi e forme, non solo tradizionali.
Tuttavia, chi pratica l’animazione culturale e sociale (e, quindi, fa anch’egli cultura)deve farlo tenendo conto dell’impegno e del valore delle generazioni precedenti.
L’impeto iconoclasta di Colella non è un buon segno. E dovrebbe fare riflettere tutti coloro che si occupano di attività pubbliche (dalla politica, al volontariato, ai temi culturali, all’animazione sociale, ecc.).
Infatti, soltanto attraverso un sistema di riconoscimento e di rispetto reciproco si può crescere, a cominciare dal rispetto che si deve verso chi ha già prodotto risultati concreti e tangibili, di riconosciuta qualità e valore, non effimeri.
Non devo certo fare la difesa d’ufficio di Waldemaro Morgese (che peraltro sa ben difendersi da solo!), tuttavia Città Nostra ha il dovere di segnalare che le persone che esprimono contenuti e continuità culturale devono essere rispettate. Scrivere libri non è una passeggiata. Studiare la realtà sociale (e adoperarsi per essa) non è come bere un bicchier d’acqua.
Tutti dovremmo cercare di rispettare chi ama i libri e pratica e genera cultura sistematica (non episodica), non come forma erudita, ma come strumento di crescita personale e collettiva.
E, peraltro, chiediamoci: quante persone, a Mola,leggono almeno un libro (non scolastico…) all’anno? Temo che la risposta non sarà molto confortante.
Laterza, ad ogni azione corrisponde una reazione.
Ed il suo intervento è molto inopportuno. Lo condivide poiché è arcinota la sua antipatia personale nei confronti del Palio.
Sig. Colella, inopportuno? Sono il direttore editoriale del giornale ed è mio dovere rimarcare la sua mancanza di rispetto verso un uomo di cultura qual è il dott. Waldemaro Morgese.
Le mie opinioni personali sul Palio (che, peraltro, non coincidono con quello che Lei dice) non c’entrano niente.
La cultura è una cosa seria e gli uomini che la producono devono essere rispettati, non messi alla berlina come Lei ha fatto.
Lei come Direttore Editoriale, avrebbe dovuto tutelare il rispetto di chi è stato offeso dal Sig. Morgese.
Non poteva certo aspettarsi fiori e ringraziamenti per quanto vergognosamente ha scritto per la seconda volta.
Ed in questo, Lei, non è stato imparziale. Se vuole difendere il rispetto come principio, avrebbe dovuto scrivere qualcosa sotto il comunicato del Sig. Morgese.
Non siete gli unici a fare Cultura in questo paese, anche la nostra è stata messa alla berlina.
Per la seconda volta.
Non v’è bisogno di recarsi in Municipio. L’Albo Pretorio è precisissimo anche online. E spulciando, aldilà del Palio e del ritenere le cose inesistenti o inutili, è facile constatare che anche “Le Antiche Ville” fanno il proprio giro di valzer nell’erogazione di fondi:
http://albopretorio.datamanagement.it/allega/ComuneDiMola/determina/2014/12/1547_193047866.pdf
Ma aldilà di ciò…si pensa sempre alla cultura, ai libri, alle sfilate…perchè, invece, non si fa una bella manifestazione in cui tutti i proprietari di questo Poggio, muniti di guanti, secchi, rastrelli e bustoni, si adoperino, anche coinvolgendo i molesi “di città”, a pulire lo schifo presente nelle strade rurali di quella zona? Si darebbe parvenza di reale interessamento alla zona!
Non bastano i comunicati, le lettere, le segnalazioni, gli eventi…si cominci, con le proprie mani, a far risorgere il tanto amato territorio.
Sig. Colella, Morgese non l’ha affatto offesa. Ha soltanto scritto: “inesistenti contrade vengono finanziate e le esistenti strade delle contrade realmente esistenti sono trascurate!”
Questa non è un’offesa, ma è un’opinione!
Invece, Lei ha scritto:
“Innanzitutto, credo profondamente che quando un’associazione usa toni sprezzanti verso altre associazioni, specie se esse si fregiano del titolo di ONLUS, sia un comportamento gretto, deprecabile e senza alcuna giustificazione. Immorale, oserei dire. Tipico di quella molesità che non dovrebbe far parte di chi si vanta del titolo di “intellettuale”. Un Uomo, un Uomo di Cultura lo si vede anche da questi atteggiamenti, non soltanto da quanti libri scrive e presenta. Ribadisco, è una questione di stile;”.
Tutti possono giudicare come Lei sia andato ben oltre la risposta polemica, per trascendere invece nei confronti del dott. Morgese che, se non altro, Lei dovrebbe rispettare per l’età che la sopravanza, se proprio non vuole rispettarlo come uomo di cultura.
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