di Donatello Biancofiore

Biancofiore Mister“Le radici sono importanti, nella vita di un uomo, ma noi uomini abbiamo le gambe, non le radici, e le gambe sono fatte per andare altrove.” (Pino Cacucci)

Arrivederci mister, il tuo non è un addio, ne siamo certi. Le nostre strade si dividono con un sorriso. Ci incroceremo ancora una volta e scateneremo uragani assieme, come sempre fatto, non sappiamo quando, ma sappiamo che succederà. Arrivederci mister e grazie. Grazie per due anni fantastici, per la valanga di emozioni che ci hai cucito addosso, grazie per averci fatto riscoprire proprietari di un cuore in tumulto. Pietro Di Bari la prossima stagione non sarà più l’allenatore dell’Ares Mola e ci costa tanto dirlo, perchè l’Ares è casa sua, ed il Futsal a Mola è indissolubilmente legato al suo nome.

Sono stati due anni meravigliosi – si introduce così il mister – l’Ares è e resta la mia famiglia, ringrazio la società, il presidente, i dirigenti, i nostri tifosi e i giocatori, un gruppo straordinario con il quale in queste due ultime stagioni ci siamo levati davvero tante soddisfazioni. Arrivare per due volte di fila ai play off non è impresa semplice, anche perchè siamo stati forse tra le pochissime squadre dell’intero panorama italiano della serie B ad essere composte unicamente da giocatori italiani, anzi solo pugliesi, e per me è motivo d’orgoglio.

Non ha bisogno di presentazioni e di biglietti da visita mister Di Bari, un curriculum da vincente a partire dall’esordio in C2 con l’allora Virtus Mola, campionato dominato e promozione al primo colpo. Poi due stagioni con il Real in C, sempre Mola, sempre a casa, alla seconda il capolavoro della promozione guadagnata dopo uno splendido testa a testa con la Fuente Foggia e la vittoria dei play off nazionali nella doppia spettacolare sfida con la Fata Morgana. L’ottimo campionato di B e poi la ripartenza da Rutigliano, alla Virtus,  altre due stagioni e altre vittorie, doppio salto dalla C2 alla B, 2 Coppe Italia, 1 Supercoppa Italiana ed un’altra finale di Supercoppa persa d’un soffio, le semifinali di Coppa Italia nazionali e poi le due ultime stagioni con l’Ares, i quarti di finale play off alla prima e il 5 posto dell’Aprile scorso, deponendo le armi nella sfida post season solo contro il  Cisternino, freschissimo campione d’Italia.

Cultura del lavoro, tantissimo lavoro e continuo aggiornamento tecnico, la voglia di miglioramento  perpetuo che è fiamma ardente per un uomo che prima di essere un grande allenatore è una splendida persona. “Nello sport non ci sono mai addii definitivi, il futuro è affasciante per questa sua imprevedibilità, non è nemmeno la prima volta che lascio Mola, è quasi un bisogno fisiologico dopo tanti anni eccezionali. E’ una decisione sofferta non posso negarlo, ma presa di comune accordo con la società tutta, che ringrazio nuovamente. Voglia di ripartire da un nuovo posto, da nuovi scenari, nuovi progetti, nuova esperienza insomma. Perchè le nuove esperienze ti completano, sono tasselli fondamentali da cogliere per una crescita a tutto tondo. Non so ancora da dove ripartirò, non ho preferenze, sarei anche propenso ad allenare in una categoria inferiore – come fatto in passato a Rutigliano – se ci fosse un progetto a lungo termine su cui poter lavorare. Nei prossimi giorni valuterò eventuali offerte e poi prenderò una decisione.”

Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta“(T. S. Eliot)

Sempre devi avere in mente Itaca – raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull’isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca. Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo sulla strada; che cos’altro ti aspetti?” (Kostantin Kavafis, Itaca)

Grazie ancora Mister, buona fortuna. E arrivederci.

confronto

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