di Andrea G. Laterza

Sottopasso Manzoni ieri sera

Sottopasso Manzoni ieri sera

 

E’ bastato il primo acquazzone primaverile per mandare, ancora una volta, Mola sott’acqua.

Piazza, fronte mare, anfiteatro del Castello, sottopassaggio di Via Manzoni, quartieri periferici: ieri sera era tutto allagato.

C’è davvero qualcosa che non funziona in un paese, peraltro completamente in pianura, che si allaga ad ogni pioggia consistente.

Le edificazioni selvagge degli Anni Settanta e Ottanta, con l’interruzione del percorso naturale delle lame, e le cementificazioni senza criterio di Cerulli e altre zone di periferia, hanno provocato un incanalamento innaturale delle acque piovane. L’assoluta insufficienza drenante del sottopassaggio di Via Manzoni ha fatto il resto, così come la carenza delle caditoie di smaltimento nei quartieri di espansione.

Ma non solo. Il fronte mare, con le superfici a cemento che aumentano lo scorrimento delle acque e un sistema di drenaggio insufficiente a contenere i picchi, ha aggravato i problemi e li ha estesi ad una zona che prima era quasi esente dagli allagamenti. Peraltro, si spera che i prossimi lavori di rifacimento di Piazza XX Settembre non si limitino al maquillage estetico, ma intervengano anche sui problemi strutturali dello smaltimento delle acque.

I candidati a Sindaco si pronuncino su questi problemi negli ultimi giorni di campagna elettorale, e spieghino cosa intendono fare per affrontarli e risolverli, anche in vista della redazione del nuovo Piano Urbanistico Generale.

Le chiacchiere stanno a zero e mentre si discute di giochi, di frizzi, di lazzi e di bandiere di contrada da esporre ai balconi, Mola diventa, per l’ennesima volta, una grande piscina di acque maleodoranti.

NELLE EDICOLE E LIBRERIE DI MOLA

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