Comunicato stampa
Noi, la dignità e le madri raccontarsi e raccontare a “Del Racconto, il Film” venerdì 26 giugno 2015, ore 20.30 – Castello Angioino, Mola di Bari – sabato 27 giugno 2015, ore 20.30 – Castello di Bitritto – domenica 28 giugno 2015, ore 19.30 – Terrazza Torrione Angioino, Bitonto
Tre tappe per raccontare e raccontarsi, per parlare di modi di essere e di punti di riferimento. E quanto accadrà nei prossimi giorni al Festival di cinema&letteratura “Del Racconto, il Film”. Tre nuovi appuntamenti, organizzati dalla cooperativa sociale “I bambini di Truffaut” sotto la direzione di Giancarlo Visitilli.
Del rapporto che abbiamo con gli altri si parlerà venerdì 26 giugno alle 20.30, nel Castello Angioino di Mola di Bari con “Del Racconto, Noi”. Teatro e cinema per una serata che vede un unico protagonista: l’attore Edoardo Leo. Sarà lui, infatti, ad interpretare lo spettacolo “Ti racconto una storia” in cui attraverso letture semiserie e tragicomiche racconta 20 anni di risate e pensieri. A seguire un film diretto dallo stesso Leo “Noi e la Giulia”, la storia di Diego, Fausto e Claudio, tre quarantenni insoddisfatti e in fuga dalla città e dalle proprie vite, di Sergio, un cinquantenne invasato e fuori tempo massimo, e di Elisa, una giovane donna incinta decisamente fuori di testa. L’accesso sarà consentito fino ad esaurimento posti con un contributo libero, anche minimo, da destinare ai progetti sociali della cooperativa, a favore dei minori.
Da Mola di Bari a Bitritto, nel castello, sabato 27 giugno alle ore 20.30. “Del Racconto, la Dignità” è il tema che guiderà una serata in cui si confronteranno il produttore Corrado Azzollini della Draka film; Clara Dipierro, educatrice professionale del Servizio socio-educativo al I Municipio Bari e Chiara Scardicchio, professoressa di Pedagogia sperimentale dell’Università di Foggia. In programma il film “Io sono Mateusz” di Maciej Pieprzyca. La storia di un bambino cui viene diagnosticata una paralisi cerebrale e che, solo grazie ai suoi genitori, potrà tirar fuori quello che veramente è e la sua spiccata intelligenza. La storia s’ispira a quella di Przemek, un ragazzino semiparalizzato dalla nascita e incapace di parlare, “liberato” all’età di 16 anni.
La tre giorni verrà chiusa domenica 28 giugno, alle 19.30, sulla Terrazza del Torrione Angioino a Bitonto, con “Del Racconto, le Madri”. Il libro che ci farà entrare in argomento è quello di A. Chiara Scardicchio, edito dall’Agenzia NFC ed intitolato “Madri – Voglio vederti danzare”. L’autrice è la madre di Serena 10 anni, una bambina nata con un ritardo mentale grave. Grazie a lei, è riuscita a capire che un figlio disabile non è solo portatore di limiti, ma anche di risorse. A conversare con l’autrice sarà la giornalista Silvia Dipinto. Di figli e madri discuteremo poi con Anna Coppola, presidente del C.R.I.S.I (Centro Ricerche Interventi Stress Interpersonale) e con la psichiatra Tina Abbondanza. Una grande anteprima concluderà la serata. Si tratta del film “Gimme Shelter – Non lasciarmi sola” di Ron Krauss, la storia di Apple, una 16enne incinta alla ricerca di una famiglia che la accolga.
La sesta edizione di “Del Racconto, il Film” è patrocinata dalla Regione Puglia, dagli assessorati al Welfare e alla Pubblica Istruzione del Comune di Bari, e dai Comuni di Bitonto, Bitritto e Mola di Bari, da Apulia Film Commissione, dall’Ordine degli Avvocati di Bari, dall’Ordine dei giornalisti di Puglia, dal Tribunale dei Minori di Bari, dall’Ufficio garante regionale dei diritti del minore per la regione Puglia, dalla Fondazione con il Sud, da Pugliapromozione e ViaggiareinPuglia. I partner dell’iniziativa: Amnesty International, Amref, Emergency, Libera, L’Edificio della memoria, Made in carcere, Indossostorie, Associazione Culturale Pediatri, ASGI Puglia (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione), Officine Culturali Laboratorio Urbano Cassano Murge, Save the Children, SNCCI Sindacato nazionale Critici Cinematografici Italiani, UNICEF, Cinema senza Barriere, C.R.I.S.I., Puglia Events, Parco delle Arti Bitonto, Comitato Genitori Scuola Marconi.
Le librerie partner del Festival: Culture Club Cafè di Mola di Bari, Libriamoci di Bitritto, Libreria del Teatro di Bitonto, Punto Einaudi di Bari.
Alcuni accessi agli eventi, consentiti fino ad esaurimento posti, prevedono un contributo libero, anche minimo, da destinare ai progetti sociali della cooperativa, a favore dei minori.
Ufficio stampa per la cooperativa “I Bambini di Truffaut”: Annamaria Minunno, cell. 347.8763152, email: a.minunno@gmail.com
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Il comunicato stampa degli organizzatori riporta “L’accesso sarà consentito […] con un contributo libero, anche minimo, da destinare ai progetti sociali della cooperativa, a favore dei minori”. Quali sono questi progetti sociali e dove sono organizzati? Purtroppo il comunicato né il sito internet della cooperativa lo chiariscono. Eppure, credo che pubblicizzare adeguatamente tali attività, e sottolineare quali sono le spese per la loro organizzazione, sia il modo più efficace per indurre a donare di più e più volentieri.
Vorrei poi sollevare una questione distinta: sull’albo pretorio online del Comune non compaiono gli atti relativi a questa edizione della rassegna che chiariscano i termini per il suo svolgimento e gli oneri a carico del Comune. Vi è tuttavia la determinazione relativa all’edizione 2013 (16 serate molesi oltre alla Notte Bianca del cinema): il costo a carico del Comune fu di 20.800 euro con un contratto che formalizzava il “divieto di esigere contributi in denaro dal pubblico presente alle serate”: tale divieto è venuto meno quest’anno? Il comunicato stampa lascia infatti intendere questo.
E in tal caso, di quanto sono diminuiti gli oneri a carico delle finanze pubbliche, considerando anche che il programma di quest’anno nel suo complesso prevede a Mola 10 serate?
Gent.ma redazione,
sono giancarlo visitilli, giornalista di Repubblica e direttore del Festival Cinema&Letteratura Del Racconto, il Film, che si svolge, fra le tante piazze e comuni, anche a Mola di Bari, dove fra l’altro il Festival é nato.
Avverto l’urgenza, per la trasparenza e la lealtà che mi appartengono, di chiarire al vostro lettore “nicolabel” che insinua notizie inesatte a riguardo della Cooperativa di cui sono il responsabile, quanto segue: innanzitutto quello che in alcune occasioni chiediamo come “contributo volontario (e l’aggettivo non é un’opinione, in questo caso) per progetti sociali per minori”, in diversi apountamenti del Festival, nei vari Comuni dove si svolge, appunto, é un contributo non obbligatorio, “libero”, tant’é che ieri sera, e così per tantissime altre serate durante gli ultimi cinque edizioni del Festival, la stragrande maggioranza delle persone, se non tutte, fra quelle accorse allo spettacolo e alla visione del film di Edoardo Leo sono entrate senza alcun problema, ricevendo anche la brochure e il segnalibro, che per noi sono il simbolo in cambio di un contributo libero ma che comunque abbiamo distribuito a tutte le centinaia di persone accorse al castello, senza richiedere nulla affatto. Non si era e non si sarà obbligati a farlo! Questo lo diciamo continuamente ed era stato detto anche ieri sera anche alla, per fortuna si contava sulle dita, gente abbastanza sgarbata che ci ha fatto accuse infamanti e abbastanza volgari, all’ingresso della porta del castello, prima di pretendere ogni cosa, come é consuetudine quando si tratta di cose pubbliche, diventate sinonimo di anarchiche.
Fra l’altro, vorrei ricordare al signor “nicolabel” che sempre, ad ogni incontro del Festival, a prescindere se é richiesto o meno un contributo libero, parlo di quelli che sono i progetti sociali della Cooperativa. Proprio ieri sera, nell’ambito dell’inaugurazione, ho raccontato su quanto svolgiamo in tutto il territorio pugliese a favore dei minori attraverso progetti sociali. Inoltre, basterebbe digitare su google (ma anche sul sito della Coop nella sezione “chi siamo”) a tal proposito, e si troverà tutto quanto parla di orchestra di bambini figli di detenuti, troverete informazioni a proposito di bambini svantaggiati che seguiamo da anni, di gente che ci segue e ci scrive continuamente per l’opera sociale che svolgiamo in diversi ambiti con bambini, adulti, anziani…anche a Mola di Bari, mediante il Tribunale dei minori.
Inoltre, davvero, vorrei suggerire al signor “nicolabel”, di venire a qualche serata del Festival, anche semplicemente per dirmi quanto scrive, presentandosi. Magari rivolgendomi le stesse accuse, ma sono davvero un curioso sempre delle persone, specie quando hanno da dire cose che servano a cambiare gli altri, in bene o nel male. Mi piacerebbe conoscerlo/a. Perché, come ho affermato ieri sera: a questo Festival da sei anni, ci si dice tutto guardandosi negli occhi e chiamandosi con nomi e cognomi. Dopo tanti dispiaceri, angherie, bugie, infamazioni, ma anche tante tantissime soddisfazioni da parte di centinaia di molesi e gente che accorre per ogni appuntamento da ogni dove, ormai, speravo che anche con un cambio ‘politico’, il clima potesse diventare garanzia di distensione, sincerità. Ho chiesto anche a questa testata di essere nostra ‘compagna di viaggio’ inserendola personalmente fra le testate qualificate e a cui inviamo tutto il materiale del festival. Cos’altro deve fare a Mola, un responsabile di un progetto, per ottenere fiducia da qualche molese insoddisfatto? Perché in questi anni di Mola di Bari, anche grazie a questo Festival, si parla nei vari Festival di Cinema e di Letteratura in Italia (Venezia, Mantova, Torino…). Lo diceva ieri un artista come Edoardo Leo. Basta o necessita farlo proclamare da Bergoglio…?
Per favore, basta! Come dicevo ieri sera al nuovo sindaco, Giangrazio Dirutigliano, pubblicamente (anche nell’ambito della conferenza stampa di presentazione del Festival a Bari): IL FESTIVAL DEL RACCONTO, IL FILM NON NECESSARIAMENTE SI DEVE FARE PIU’ A MOLA DI BARI. Se i molesi non lo desiderano, per favore, ditecelo! Ditelo al sindaco, perché altrimenti non mi spiego le decine e decine di messaggi privati, pubblici (Facebook, Twitter…) che solo dopo la prima serata del Festival a Mola, ieri, ci stanno arrivando. Si tratta di gente molese, oltre che di ogni artista (e di Artisti in quella cittadina ne abbiamo portati centinaia in sei anni!) che scrive di voi, non di noi. Scrive e ama questo festival! Se qualcuno, come sicuramente c’é a Mola, é più bravo di me/noi, si faccia avanti. Senza alcun problema. Io sarò felice, perché é un popolo, una cittadina, gli uomini e le donne, che crescono, non il singolo direttore, associazione e/o cooperativa. Questi neanche si arricchiscono, per ovvie ragioni… Anche perché, per fortuna, tutti facciamo altro nella vita per lavoro. La passione, sempre utilizzata con professionalità, ma in altri ambiti, é altro per me/noi.
Da sei anni, ogni anno cambiamo Comuni: ce lo chiedono in tanti questo Festival, quest’anno sette Comuni diversi, ne aggiungiamo uno all’anno, perché altrimenti io e lo staff non ce la faremmo per la mole di lavoro.
Per quanto concerne tutto quanto il signor “nicolabel” chiede a proposito dei fondi pubblici, come saprà ogni cittadino del Paese Italia, i contributi sono ormai e per fortuna “alla luce del sole” per legge, ma anche per insegnamento di quel gran testimone, per me maestro, di legalità che fu Pino Puglisi che coniò tale slogan perché ognuno di noi si fidasse dell’altro, senza evitare alcuna critica, ma non cercando di insinuare sempre cattiverie di ogni sorta che davvero non mi/ci appartengono.
Mi piacerebbe che tale lettera fosse recapitata al signor “nicolabel” e a voi, Città Nostra, che considero ‘compagna’ di viaggio, a prescindere se il Festival Del Racconto, il Film si continuerà a svolgere o meno a Mola di Bari. Certo, nessuno potrà evitare che il sottoscritto eviti di ricordare quanto il popolo molese e quella cittadina proiettata verso il mare, in questi anni, mi/ci ha/nno dato la possbilità di sperimentare, nell’ambito di quei ‘viaggi’ che appartengono agli uomini e alle donne come voi, abitanti del mare, che dovrebbero avvertire il desiderio di guardare, sentire e dire altro, grazie al Cinema, alla Letteratura e all’Arte in genere…
Resto a vostra e del signor “nicolabel” completa disposizione. Oppure vi dò appuntamento, se lo vorrete, al prossimo incontro del Festival a Mola. Sarà un modo per guardarsi negli occhi e dare un nome anche alle parole che si scrivono (spero non per non per semplice dire). Grazie. giancarlo
Come è noto, Città Nostra non opera alcuna censura preventiva (ad eccezion fatta per i commenti volgari, offensivi e lesivi della reputazione altrui).
Le domande di Nicolabel sono legittime, ma ben chiare sono le risposte che Giancarlo Visitilli ha fornito.
Da sempre Città Nostra ha informato sull’iniziativa del Festival organizzato dal prof. Visitilli. Siamo convinti che esso costituisca uno strumento di notevole pregio per la diffusione, oltre che per l’intrattenimento, della cultura letteraria e cinematografica nel nostro territorio.
Chi scrive ha seguito, nel corso degli anni, molte serate del Festival e sempre ha potuto apprezzarne l’ottima conduzione e organizzazione nonchè il valore delle rappresentazioni e il prestigio degli ospiti invitati, anche di primissimo livello, del mondo del cinema e della letteratura. Un giudizio confermato dalla notevole partecipazione di pubblico, anche proveniente da altre località.
Di tante manifestazioni pubbliche, inutili e ridondanti, potrebbe fare a meno Mola (risparmiando denaro pubblico), ma credo che privarsi del Festival “Del racconto, il film” sarebbe un imperdonabile errore.
Andrea G. Laterza
Direttore editoriale
Città Nostra
Questa mattina ero in un locale del centro con degli amici. Ad un certo punto mi accorgo che accanto a me c’era Edoardo Leo. Qualcuno si è avvicinato a lui per la foto di rito e, cogliendo al volo l’occasione, gli ho rinnovato i complimenti per lo spettacolo a cui ho assistito ieri sera al Castello (gratuitamente) e per il suo film (Noi e la Giulia) che non avevo visto e che mi ha incredibilmente sorpreso. D’altronde i premi che sta collezionando (David, Nastro, etc.) non possono essere un caso.
Ho trovato dinanzi a me una persona colta e disponibile che,in maniera schietta, mi ha confessato di essersi sentito a casa in questi due giorni e di aver apprezzato la qualità di un Festival “atipico” diverso da quelli che abitualmente frequenta.
Ho conosciuto Giancarlo Visitilli 6 anni fa e posso garantire che in questi anni ho ascoltato tanti suoi ospiti (e ce ne sono stati tanti!) dichiarare quanto affermato da Edoardo Leo questa mattina.
Mola ha bisogno di crescere con eventi come quello del Festival “Del racconto il film”. Sono convinto che la nuova amministrazione non si lascerà sfuggire questo Festival ambito in tutta la
Provincia. Anzi, auspico che tutte le realtà culturali del territorio possano collaborare e lavorare sinergicamente per offrire una programmazione culturale di qualità. È quello che sta accadendo e sia tra sperimentando in altri paesi a noi vicini.
Nel frattempo a me non rimane che mordermi le mani per non poter assistere alla serata prevista per il 5 luglio quando nel Castello Angioino ci sarà Toni Capuozzo, giornalista di inchiesta che apprezzo e fonte di ispirazione nel lontano 2007 della mia tesi di laurea in Diritto Internazionale. Salutatelo per me 🙂
ERRATA CORRIGE: “È quello che sta accadendo e SI STA sperimentando in altri paesi a noi vicini”.
Dalla lettura del comunicato stampa avevo inteso che – almeno limitatamente ad alcuni eventi – per l’accesso alla serata il contributo, ancorché libero nell’ammontare, fosse obbligatorio. Né, d’altra parte, in assenza di tale obbligatorietà si comprenderebbe perché limitare ad “alcuni eventi” la possibilità di lasciare un’ offerta. Vorrei pertanto ringraziare il dott. Visitilli per l’attenzione mostrata al mio commento e per aver chiarito che l’eventuale contributo si configura come facoltativo sempre e per tutti.
Un giornalista e un insegnante come lui dovrebbe essere portato a riconoscere la differenza fra domande e accuse, critiche e infamazioni, e converrà che la chiarezza sul proprio operato può dare solo ritorni positivi. Specialmente adesso che ha arricchito il comunicato stampa con qualche cenno ai progetti finanziati – mi spiace insistere, ma ribadisco che una loro puntuale descrizione non compare sul sito internet della cooperativa “I bambini di Truffaut” – ritengo che chi ha a cuore l’integrazione sociale dei minori a rischio non farà mancare il proprio sostegno alle importanti iniziative condotte.
Mi avrebbe fatto piacere leggere, nel lungo commento di Visitilli, anche un chiarimento sull’ammontare del contributo ricevuto per le dieci serate molesi (due delle quali del primo fine settimana di agosto, tradizionalmente “immolato” alla sagra del Polpo: perché?), ma anche in assenza di tale informazione riconosco l’elevato valore intrinseco del festival, del quale sono stato, e conto di essere, fruitore non occasionale. Con l’occasione di conoscersi di persona, cordialmente.
Serata piacevolissama, iniziativa incomiabile
Mi auguro che il festival resti a mola di bari…anche se non tutti i molesi se lo meritano.
grazie all’organizzazione e al suo direttore
ovviamente….. encomiabile