di Nicola Rotondi

Diperna a Palazzo Roberti_21-07-15Dalla sala riunioni del Palazzo Roberti, il centrodestra avoca a sé la paternità delle iniziative assunte o rivitalizzate dalla propria amministrazione, intimando alla nuova di non appropriarsi i meriti.

Nella conferenza cittadina di martedì scorso, il sindaco uscente Stefano Diperna, affiancato dai consiglieri di minoranza Brunetti, Colonna, Delre, Liuzzi e Vincesilao, ha esposto schematicamente (a posteriori) l’operato amministrativo degli ultimi cinque anni.

La sconfitta del ballottaggio è alle spalle (“accettiamo l’esito elettorale e il ruolo di controllori affidato dai cittadini”), ma rassicura i suoi sostenitori e alleati: siamo sempre gli stessi.

Non intende concedere alcun margine all’amministrazione che verrà, imprime il proprio marchio di fabbrica sul lavoro svolto nel proprio sindacato e passa in rassegna i provvedimenti compiuti, avviati o finanziati: termine dei lavori al teatro comunale; recupero della facciata del Palazzo Roberti; ristrutturazione della scuola materna Arianna; interventi dedicati a cimitero, fogna bianca e strade rurali; inaugurazione delle strutture sociali, ora in fase di affidamento in gestione; approvazione del Paes; contratto di quartiere in zona Trinità; agibilità dello stadio “Caduti di Superga”.

Tra le iniziative più rilevanti, Diperna rivendica di aver agito, per via Caracappa “nell’interesse generale e collettivo“. In merito al cavalcaferrovia di via Paolo VI, “lo annoveriamo a nostro merito” e lancia il guanto di sfida nell’altro campo: “Se loro la considerano una negatività, raccolgano il coraggio a due mani e riaprano il passaggio a livello”. Stesso dicasi per il restyling di piazza XX Settembre: “Sono stati già appaltati: adesso dimostrino di andare avanti”.

“Non so se sia stato prodotto un solo atto dalla fine del ballottaggio” è la considerazione relativa al Pirp Cerulli: Diperna rimarca che non ci sono motivi ostativi alla prosecuzione del programma.
Per la maglia di lottizzazione c2-3, “sono stati realizzati gli atti essenziali: abbiamo permesso l’esecutività attraverso la sottoscrizione delle convenzioni. Se non l’avessimo fatto entro il dicembre 2013, si sarebbe fermato tutto”.

Ma è sul Pru che Diperna alza il tiro: “E’ una situazione che fa gridare allo scandalo”, in riferimento alle difficoltà di un piano concepito nel 2000. “Fino al 2010, quando ci siamo insediati, le opere pubbliche dovevano essere state già progettate” continua l’ex primo cittadino “Tra il 2013 e il 2014, abbiamo fatto un lavoraccio, insieme alla struttura comunale, per progettare la piazza alle spalle del municipio, l’apertura della strada di fianco al Sacro Cuore, i campetti di via De Gasperi e la piazza in via Calvani. Noi abbiamo fatto quei progetti che potevano essere approntati otto anni prima”.

Sulle necessità funzionali legate al porto (illuminazione e rifornimento idrico), Diperna attacca le linee programmatiche della nuova amministrazione, basate su “atti e finanziamenti pronti”, e va giù duro (“Mi auguro che siano capaci di spenderli”) fino all’affondo definitivo: “Per me il sindaco non è capace di gestire la cosa pubblica”.

Nei confronti dei futuri amministratori, l’attitudine è tutt’altro che morbida: le opere in itinere vengono considerate “eredità che lasciamo alla cittadinanza”.

Diperna esorta i cittadini “a reagire e a non farsi ingannare” e attacca frontalmente gli avversari sulla presunta voragine nei conti, usata a suo dire per giustificare l’attuale stallo: “E’ stato certificato che a Mola non esiste nessun buco di bilancio.”

“Noi lasciamo ai cittadini 10 milioni di euro di avanzo di cassa nella tesoreria comunale e 983.000 euro sui conti correnti postali. Abbiamo chiuso tutti i rendiconti di gestione con avanzi di amministrazione”.

Sul riaccertamento straordinario dei residui contabili, Diperna non approfondisce e rimanda la battaglia in consiglio comunale. Date le premesse, non sarà di certo l’unica che condurrà dai banchi dell’opposizione.

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