Enzo Cristino, capo delegazione del PD per gli incontri politici, in un'immagine d'epoca

Enzo Cristino, capo delegazione del PD per gli incontri politici, in un’immagine d’epoca

di Andrea G. Laterza

Come nel “gioco dei pacchi” di RAI 1, il PD rifiuta l’offerta del Sindaco e va avanti!

In verità, il “pacco” di Giangrazio Di Rutigliano era ben sostanzioso: avendo aggiunto (all’ultimo minuto?)  anche la delega ai Lavori Pubblici, oltre a quelle alle Attività Produttive, Turismo e Spettacolo, Urbanistica (priva, però, della strategica Pianificazione territoriale) e Demanio.

Tuttavia, il Direttivo del Partito Democratico,  tenutosi ieri sera, ha deciso di fare a meno dell’allettante super-assessorato e di continuare con l’appoggio esterno alla Giunta comunale.

Insomma, per il Direttivo PD vale  il motto di Gino Bartali: “L’è tutto sbagliato,  l’è tutto da rifare!”

In sostanza, secondo alcuni esponenti del partito, da noi ascoltati, i “democratici” molesi chiedono una completa revisione del metodo di governo per riprendere le ragioni programmatiche della coalizione, in un percorso comune partecipato, anche per recuperare il buon rapporto con la “macchina comunale” giudicato fortemente deficitario in questo avvio di consigliatura.

Insomma, la dirigenza del PD rifiuta la proposta contenuta nella lettera del Sindaco e, anzi,  chiede l’azzeramento delle deleghe per ripartire da zero nella valutazione degli incarichi assessorili e nel “chi fa che cosa”.

Quindi, in attesa delle prossime mosse del Sindaco, il PD sceglie di restare alla finestra, almeno fino a dicembre, con un appoggio esterno che vedrà ulteriori difficili prove per la maggioranza in Consiglio comunale: a breve, essa verrà chiamata ad altri importanti appuntamenti con le scadenze tecniche di bilancio.

Intanto, nelle prossime ore si conosceranno gli esiti dell’istruttoria condotta dai Revisori dei conti sulla “querelle” che oppone il Sindaco e l’Assessora al Bilancio Francesca Mola al Capo dell’Ufficio tecnico comunale, ing. Vito Berardi.

Una partita con un esito che potrebbe essere dirompente nella definizione degli equilibri politici a breve termine.

 

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