di Donatello Biancofiore

Geofarma MartinaIl cuore, prima di tutto. La Geofarma ne porta sul parquet uno grande grande e fa suo il derby della nona giornata col Martina Franca a conclusione di 40 minuti da palpitazioni. Secondo successo stagionale e striscia negativa che si ferma a cinque, boccata di ossigeno a pieni polmoni, sul tram della salvezza ci siamo ed è un tram affollato dopo i FINALMENTE risultati di ieri. Una vittoria importante, autentico toccasana che cura i mali ereditati da oltre un mese di sudore versato senza punti in cambio. Una vittoria che premia il lavoro di Massimo Cazzorla e del suo assistente Giovanni Campanile, una vittoria di un gruppo giovanissimo che questa volta ha fatto impazzire il nostro cuore, dimostrando di avere scorte intatte di voglia di far bene ed evidenziato coesione degna della migliore colla a caldo.

LA GARA Martina arriva al Pala Pinto con l’aura di ammazza-grande dopo la grande prova dell’ultimo turno con Falconara, coach Russo impatta la gara con in quintetto D’Arrigo, Bergamin, Marra, Marengo e Spera, Massimo  Cazzorla riparte con i cinque che han approcciato le ultime quattro gare: Angelini in cabina di regia, Didonna, Bastone, Pavone e Musci. La DueEsse è letteralmente sollevata dal parquet e scortata al canestro da un grande pubblico rumoroso ma corretto, pare si giochi nella Valle d’Itria, almeno fino a metà gara. Pronti via si avanza senza scossoni, i due roster se le suonano nelle aree, gli arancio-blu trovano in Marra interprete prezioso mentre Mola va a segno con la coppia Didonna-Bastone. E’ dalle mani del baby Angelini che si sgancia però il primo treno di fuga con due triple a bersaglio e un gradino di vantaggio interno che congeda il primo quarto: 21-15.

Bianco-blu a provare l’allungo nella seconda frazione con il tiro in sospensione di Pavone (28-18 al 22′) preludio a 4 minuti di calo di pressione con ripresa dei sensi quando gli ospiti hanno siglato un 16-0 da nuovo capogiro con al volante Cunico e Marengo.  A ricucire il gap ci prova il capitano, gli si affianca il solito Nicola Bastone, 38-40 a una manciata di secondi dal tè negli spogliatoi ma la coperta è corta e Spera si ritrova un arco centrale scoperto, mirino e palla nel sacco mentre il gong certifica il 43-38 per la squadra della Valle d’Itria con colonna sonora il  delirio della curva ospite.

Terzo quarto da percussioni al cuore: Mola mostra i denti e la riprende con una tripla di Didonna e i punti di Bastone che a canestro al minuto 27 ci schiaccia palla a spicchi e quasi avversario di turno, Bergamin. C’è Calò in campo nel finale di periodo dopo oltre un mese e a conti fatti sarà un ingresso prezioso come quei tesori nel forziere, 7 minuti totali di presenza e +15 per Mola.

Il pubblico molese si scalda e gli ultimi 120 secondi della terza frazione sono da scossa elettrica: Geofarma impatta con la tripla di Didonna e passa davanti con una sentenza di Biasich, Martina con D’Arrigo e Marengo la ribalta, poi Calò indossa tuta da sci fa slalom tra paletti ionici ed indovina la traiettoria magica con appoggio al tabellone. Estasi del pubblico di casa. Benvenuti nella giungla.

L’ultimo cronometraggio all’indietro incorona una grande Geofarma che si scopre per la prima volta quasi perfetta dalla lunetta (15/16), strappa rimbalzi con la fame di chi conosce il digiuno da troppo tempo e schiera Didonna, Musci e Deleone a difesa delle proprie mura, un tris da 26 rimbalzi nell’altro ingaggio vinto con Martina ai punti, 40-27. L’uomo che spacca la gara però si chiama Davide Biasich, questa sera l’avrebbe insaccata anche dal divano di casa sua se ci avesse provato, tre bombe in sequenza e cinque totali, palle che si sono accomodate nella retina con assieme – speriamo – tutte le difficoltà incontrate in questo inizio di stagione non semplice. Martina prima di gettare la spugna si esibisce in uno sforzo che quasi coglie di sorpresa la Geofarma: Marengo fa canestro induce all’errore sulla rimessa seguente e si guadagna tre lunette, che però stampa tutte sul ferro assieme ai brividi lungo la schiena che percorrono il Pala Pinto. Marra (19) ha perso lo smalto della prima metà gara e Bergamin, miglior realizzatore ospite della stagione, non ha mai trovato la luce nella serata (3/10 al tiro), Musci chiude a chiave la propria area e saluta il parquet in doppia doppia (10 -10) Didonna ne fa 24 e Bastone, l’uomo che non scende mai sotto i 20, ne timbra 21. Martina si arrende, il Pala Pinto dopo ripetute ebollizioni esplode di gioia sulla sirena, il tifo ospite sportivissimo applaude, vittoria pesante come armadio di legno massello, a incorniciare una gara giocata almeno dal terzo quarto in avanti in maniera encomiabile. Per chi c’era. Per chi lavora e lavora ancora durante la settimana. Per chi ci ha teso le proprie mani, si è alzato in piedi e ha tenuto quelle di questi ragazzi. Per chi ha perso la voce. Per chi ci ha sempre creduto.

L’infinito è nel cuore dell’uomo, e non altrove” (Henry de Montherlant)

GEOFARMA MOLA 88

DUESSE MARTINA FRANCA 76

GEOFARMA MOLA: Biasich 15, Musci 10, Bastone 21, Didonna 24, Fiume NE, Pavone 4, Calò 6, Angelini 8, Stimolo NE, De Leone. All. Cazzorla

DUESSE MARTINA FRANCA: Caroli NE, Cunico 11, Dell’Agnello 2, Bergamin 6, Ragusa NE, D’Arrigo 13, Varrone 3, Spera 14, Marra 19, Marengo 8. All. Russo

Arbitri: Luigi Ezio Esposito e Pietro Rodia

Parziali: 21-15;38-43;65-65;88-76

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canonico 5.12

 

 

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