Redazionale

PIRP CERULLIUn’altra tegola cade sulla testa dei soci cooperatori del PIRP.

Dovranno sostenere maggiori spese per circa € 387.000,00 a seguito di una sentenza della Corte d’Appello di Bari se verrà confermata dalla Corte di Cassazione, alla quale il Comune ha presentato ricorso.

 

In sostanza, per un’estensione complessiva pari a mq 8.769 ricadente nel PIRP Cerulli, a fronte di alcuni ricorsi presentati da proprietari di suoli, la Corte d’Appello ha rivisto l’indennità di esproprio per pubblica utilità, portandola da € 42,77 al mq. (così rideterminata dal Comune dagli € 35,00 iniziali) a € 75,50 al mq, riconoscendo l’area come edificatoria  e non per attrezzature collettive come invece era stato stabilito dall’Ufficio Tecnico del Comune di Mola.

Inoltre, per uno dei ricorsi (su un terreno di mq. 7.802) ha riconosciuto un’ulteriore maggiorazione del 10% portando la valutazione complessiva a € 83,05 al mq.

Peraltro, la Corte d’Appello ha ordinato al Comune di versare gli interessi legali, di pagare la Consulenza tecnica d’Ufficio e le spese processuali dei ricorrenti.

In definitiva, nel caso di conferma della sentenza da parte della Corte di Cassazione, i cooperatori del PIRP dovranno sopportare un maggiore onere di circa € 387.000,00, oltre gli interessi maturati.

A proposito della sentenza della Corte d’Appello, riceviamo dal sig. Giuseppe Battista, coordinatore delle cooperative del PIRP Cerulli, la seguente lettera:

Ho appreso solo pochi giorni fa la notizia che la Corte d’Appello di Bari ha rideterminato l’indennità di esproprio per i due proprietari ricorrenti all’esproprio dei loro 8769 mq di terreno condannando il Comune di Mola a indennizzare i 83.05 €/mq contro 38.5 €/mq iniziali (poi divenuti 42.77 €/mq a seguito della terna tecnica).

La giunta Di Rutigliano prendendo atto della relazione redatta dall’ufficio tecnico, ha deciso di fare opposizione e di impugnare la sentenza in Cassazione.

La Cassazione a questo punto può confermare la sentenza della Corte di Appello oppure rinviare il tutto ad un’altra sezione della Corte d’Appello che riesaminerebbe da zero la faccenda rimettendo tutto in discussione, annullando di fatto la sentenza.

Qualcuno sui social definisce la cosa l’ennesima stangata sul capo dei cooperatori, ma è davvero così?

Ammesso ma non concesso, che si verifichi il caso peggiore analizziamo i dati e parliamo con i fatti.

L’indennità a 83 €/mq si applicherebbe solo agli 8.769 mq dei proprietari ricorrenti, che rappresentano meno del 10% della superficie complessivamente espropriata di 99.741 mq, e qui va dato merito all’UTC e alla passata amministrazione per il lavoro svolto.

L’aggravio complessivo sarebbe pertanto 83.06 €/mq – 42.77 €/mq moltiplicati gli 8.769 mq equivale ad un aggravio di poco sopra i 353.000 a cui aggiungere le spese legali e gli interessi maturati.

Questo aggravio verrebbe ripartito su tutti i lottizzanti, producendo quindi un aumento di spesa delle acquisizioni variabile fra i 1250 e i 1300 € ad alloggio a seconda della superficie e della cubatura del lotto di assegnazione.

Considerando che i soci delle coop stanno realizzando la prima casa puntando molto sulla qualità delle finiture e degli impianti, la proiezione di spesa ad alloggio va dai 185.000€ a poco sopra i 200.000 € (per chi ha adottato il protocollo ITACA ottenendo quindi un volume maggiore fino al 10%).

L’incidenza dell’aggravio di spesa rapportato all’investimento è dell’ordine dello 0.7% pertanto assolutamente trascurabile e riassorbibile nella voce “imprevisti” che ogni socio ha saggiamente previsto di fronte ad una spesa di simile portata.

Un aspetto positivo della vicenda, guardando il bicchiere mezzo pieno, è che in virtù della sentenza si dovrà impegnare la cifra residua derivante dalla rideterminata indennità e depositarla alla cassa depositi e prestiti, e questo darà un impulso al processo di assegnazione dei lotti ancora vacanti.

Naturalmente siamo certi che l’amministrazione Di Rutigliano impugnando la sentenza attraverso il proprio legale farà valere le sue ragioni vendendo cara la pelle.

Informo che entro un paio di settimane faremo un incontro con l’amministrazione per verificare lo stato di avanzamento complessivo del Pirp anche per quegli aspetti che per questioni d’emergenza sono stati scalzati come priorità, ma che certamente non sono caduti nel dimenticatoio.

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