di Andrea G. Laterza
Lo abbiamo pre-annunciato il 30 gennaio scorso con un articolo del nostro Nicola Rotondi. Ora è cosa fatta: il PD entrerà nella Giunta Di Rutigliano.
In una riunione tenutasi mercoledì scorso, alla presenza del segretario provinciale Ubaldo Pagano, tra le forze politiche che hanno dato vita alla coalizione “Bene comune”, il PD ha comunicato la decisione di abbandonare l’appoggio esterno per entrare a pieno titolo nella maggioranza.
Alla riunione erano presenti anche i consiglieri comunali del PD: Pino De Silvio e Angelica Tribuzio.
Dunque, il Sindaco nominerà il quinto assessore: sarà del PD e probabilmente si tratterà di Pino De Silvio che andrà a ricoprire le numerose deleghe già offerte al partito da Giangrazio Di Rutigliano, a cominciare da quella dei Lavori pubblici.
In sostanza, dopo che – nel corso della burrascosa riunione del 7 gennaio scorso -, la sua posizione di avversità all’ingresso in Giunta è stata messa in minoranza dal Direttivo del PD , De Silvio ha fatto di necessità virtù e si è così piegato ai voleri dei “senatori” del partito.
Ma De Silvio non potrà lagnarsi più di tanto: la sua retromarcia verrà premiata da Di Rutigliano con un assessorato “pesante” che, peraltro, farà la gioia dei “tecnici” del partito.
Infatti, con l’ingresso dell’ing. Antonio Tricase in Consiglio Comunale al posto di De Silvio, i tecnici potranno molto probabilmente controllare la Commissione consiliare dedicata all’urbanistica e ai lavori pubblici.
Insomma, alla fine dei giochi ha prevalso la ragion di partito, con buona pace dei pesanti attacchi che, dall’inizio della consigliatura, De Silvio ha rivolto a Giangrazio Di Rutigliano.
Mi pare sia evidente che questa vicenda costituisca una sconfitta per il PD molese ed una vittoria dell’asse Di Rutigliano-Mola.
Il PD, che tanto ha “abbaiato” in tutti questi mesi (“cane che abbaia non morde”, dice il proverbio), trascinando una situazione di “tira e molla” che ha fatto solo del male alla coalizione di maggioranza, all’amministrazione e, soprattutto, al paese, alla fine si è sottomesso.
Inevitabilmente l’assessorato sarà di peso (probabilmente ai lavori pubblici, con un’urbanistica “svuotata”), ma sostanzialmente nulla di nuovo di quanto già da tempo il Sindaco aveva offerto (pertanto, alla fine il PD si è piegato): ma il vicesindaco ovviamente non sarà accordato al PD (salvo novità clamorose: oramai possiamo aspettarci di tutto!).
Ma questo assessorato sarà di peso se a Mola si avvieranno consistenti lavori di opere pubbliche (c’è piazza XX Settembre, però con l’iter già avviato).
Nel complesso c’è da dubitare che il PD avrà un ruolo determinante nella direzione politica-amministrativa generale del paese, in quanto il suo piegarsi ha rafforzato l’immagine, la compattezza e la linea decisionale del duo Di Rutigliano-Mola: in sostanza, il PD dovrà sottostare alle decisioni di Sindaco e Vicesindaco.
Un PD locale che, a differenza di quello nazionale, non gode di un bagaglio enorme di voti; escludendo De Silvio (con la consigliera Tribuzio associata a lui per il voto di genere), alle scorse elezioni non c’erano “cavalli di razza” (l’eventuale subentrante in Consiglio ha raccolto appena 96 voti).
Comunque, sicuramente positivo sarà l’apporto di De Silvio all’amministrazione (se, come probabile, sarà il nuovo assessore), in quanto ha una lunga esperienza politica ed amministrativa (esperienza che manca a Sindaco ed a tutti gli altri componenti della Giunta); però bisognerà vedere che margini di operatività gli saranno effettivamente concessi.
Nell’articolo si parla dei tecnici, che hanno spinto per l’ingresso, così da avere un controllo della Commissione consigliare competente per l’urbanistica e i lavori pubblici (ma forse l’interesse è più per l’urbanistica, considerando il nuovo PUG): beh, è sconfortante vedere come logiche vecchie e, oramai, patetiche ritornino alla ribalta, senza che non ci si renda conto come la società e l’economia negli ultimi vent’anni hanno radicalmente cambiato la realtà del Paese ed anche del paese di Mola, dove oramai l’edilizia costruttiva ha subito un costante e non invertibile declino (non essendoci più un motivo logico, economico e sociale per dare corso ad opere poderose di nuove costruzioni), a fronte di una crescita delle opere edilizie di recupero (ristrutturazioni e riqualificazioni). Per poter amministrare bene un paese è necessario prima studiare e conoscere a fondo la realtà che si amministra, per poi fare delle scelte per lo sviluppo del paese.
Speriamo che le vecchie e patetiche logiche siano definitivamente debellate dal nostro paese, divenuto nel corso degli ultimi decenni tra i paesi più poveri e con la popolazione più anziana della provincia di Bari (anche per colpa di quelle vecchie logiche che non hanno portato alcun beneficio alla nostra realtà territoriale, ma fatto gli interessi privati di qualcuno).
Speriamo che prevalga il bene comune e non gli interessi privati di una casta (interessi spesso in contrasto con quelli collettivi).
E si sapeva che sarebbe finita così questa telenovela tutta molese. Ricordo che a inizio consiliatura ci furono fuochi d’artificio in consiglio comunale. Aut aut da diversi esponenti della maggioranza, ma non è cambiato nulla da allora. E’ come dire che è scoppiata la pace.
Chi sperava che non avrebbero mangiato il panettone dovrà ricredersi perchè lo mangeranno per altri 4 “natali”, e poi chissà. I molesi sanno farsi male da soli. Per la serie sai quello che lasci ….