di Nicola Rotondi
Inaugurato stamattina, lunedì 12 settembre, l’indirizzo nautico del corso di logistica e trasporti dell’istituto “Gorjux-Tridente” di Mola, in un evento caratterizzato da due cerimonie distinte alla presenza delle autorità civili, militari, delle associazioni legate al mare e degli studenti della classe apripista di questo nuovo percorso formativo.
Il primo ha visto i presenti radunati ad omaggiare, preceduti dalla tromba funerea del “Silenzio”, la lapide posta nei pressi del lungomare Dalmazia su cui sono incisi i nomi degli equipaggi molesi naufragati, in circostanze misteriose nel gennaio 1930, a largo di Corfù.
Dopo la lettura della preghiera del navigante, si è formato il corteo che, attraverso la piazza e la vasca monumentale, si è diretto in via Bovio alla volta del “Gorjux-Tridente”, dove si è svolto il secondo momento della giornata con la lettura della preghiera del marinaio, ripresa in musica anche dal coro della Polifonica “Vox Dei”, e l’alzabandiera sulle note dell’inno di Mameli.
A seguire, gli interventi di rito della preside Giuseppina Lotito, degli ammiragli Domenico De Michele e Michele De Pinto, nonché degli amministratori comunali.
“L’istituto nautico in questo nostro paese è motivo di orgoglio”, ha affermato l’assessore Gianni Russo “Noi abbiamo una storia molto importante nella pesca e nelle navi mercantili. Questo risultato è il frutto di volontà e lungimiranza. Un grazie a tutte le associazioni e alle aziende che si sono affiancate a questo intento, condiviso dall’amministrazione e dall’istituto, che valorizza la risorsa ‘mare’. Ci proiettiamo così all’Accademia del Mare, formata da un partenariato tra pubblico-privato e tutte quelle eccellenze locali e non locali che vogliono mettersi in sinergia per intercettare finanziamenti e creare possibilità di sviluppo per il territorio”. La sede scolastica, ha aggiunto Russo, ospiterà anche il Museo del Mare in cui saranno conservati reperti e testimonianze della navigazione.
Così il sindaco Giangrazio Di Rutigliano: “Non è stato un percorso non irto di ostacoli, ma l’azione congiunta ha consentito, in controtendenza alle politiche di riduzione costi, di aprire a Mola un nuovo sbocco. Per la storia gloriosa della marineria, era doveroso investire in questa direzione”. Risponde ai “veggenti dello sfacelo” che predicevano un flop nelle iscrizioni: “Ventitré alunni non sono un numero da poco”.
Dopo il simbolico taglio del nastro, la benedizione di Don Mario Diana e la bonaria esortazione del cerimoniere Nicola Aversa (“Mi raccomando: studiate!”) offrono un viatico ai ragazzi che hanno abbracciato questa novità scolastica, con l’auspicio che si traduca in future e proficue opportunità occupazionali.
Anche se appare già chiaro dall’articolo, tuttavia, a richiesta di alcuni lettori, va precisato che non si tratta di una sezione staccata dello storico Istituto tecnico nautico statale “F. Caracciolo” di Bari, ma, appunto, dell’indirizzo nautico del corso di logistica e trasporti dell’Istituto statale Gorjux-Tridente di Bari, che, a cominciare da quest’anno scolastico, viene ospitato presso l’edificio di Piazza dei Mille di Mola.
Inoltre, si precisa che, contrariamente a quanto scritto in maniera errata da altro organo d’informazione, non si tratta di una re-inaugurazione: infatti, l’istituto tecnico nautico (che forma capitani di lungo corso e capitani di macchina) non è mai esistito a Mola, a differenza dell’istituto professionale per le attività marinare (IPSAM), che formava padroni marittimi e motoristi navali, che aveva sede presso il palazzo di Via Di Vagno e che fu soppresso molti anni or sono.
Come erede di ben due dei Marinai scomparsi a Corfù (Caputo Vitangelo, Capobarca, e del quale porto con orgoglio il nome, e Caputo Domenico, Motorista, rispettivamente padre e fratello di mia madre)ringrazio il Sindaco e l’Amministrazione Comunale per averli ricordati in un momento importante per la crescita civile del nostro Paese. Mi auguro che altri parenti, che ancora ricordano gli sfortunati Marinai, abbiano partecipato alla cerimonia. Io, purtroppo, non ne sono venuto a conoscenza.
Il Nautico a Mola è il ristoro di un immenso danno che fu fatto alla nostra cittadinanza con la soppressione dell’IPSAM (EX ENEM).
La nostra cittadina è cresciuta economicamente e socialmente quando l’attività marittima ha potuto essere svolta con competenza e conoscenza.
La fine dell’Ipsam ha coinciso, stranamente con una flessione delle attività marittime della pesca e della navigazione. E non è vero che dipende dal mercato, ma dipende delle competenze sopratutto….La conoscenza serve a conoscere, interpretare e modificare le azioni. Che ben venga il nautico e che sia la scuola dei Molesi, per storia, tradizione e vocazione per ritornare ad essere fieri continuatori di un plurisecolare viaggio che ci distingue da tutte le comunità circostanti che ci riconoscono eterni viaggiatori e portatori di culture eterogenee