di Andrea G. Laterza

mola-di-bari-piazzaLa crisi politica, economica, demografica e sociale della nostra cittadina, che è innanzitutto carenza di una classe dirigente all’altezza delle sfide imposte dai nuovi tempi, impone un’accurata riflessione a tutti.

Mola è cresciuta quando i suoi figli hanno deciso di rischiare: nella più importante industria della concia in Puglia, nel primato in Adriatico nella costruzione dei primi pescherecci a motore, nella pesca in altri mari, nel pionerismo con la coltivazione in altre terre del carciofo e dell’uva da tavola, nell’emigrazione coraggiosa nelle Americhe, nel duro lavoro sulle navi mercantili sugli oceani del mondo.

Di quella Mola ormai rimane ben poco: una società ripiegata su se stessa, priva di risorse, che, a differenza delle realtà comunali a noi vicine, non ha saputo investire in loco le rimesse provenienti dall’esterno del circuito economico cittadino e, quindi, non ha saputo evolvere ed essere all’altezza della nuova era tecnologica e globale. Lo stiamo spiegando da tempo attraverso le statistiche che, impietose, non mentono.

“Città Nostra” non parteggia per schieramenti politici, né per singoli partiti o personalità politiche.

Vogliamo invece credere nella possibilità di una rinascita della nostra amata Mola, che cominci dai cittadini, singoli o associati che siano.

E’ per questo che lanciamo a tutti i nostri lettori un appello a fare emergere le energie positive, ancorché nascoste o latenti, che possano contribuire a rilanciare le ragioni fondanti della nostra comunità.

Vorremmo raccontare storie che siano di esempio e di stimolo per la rinascita.

Se esistono nuovi progetti imprenditoriali, start-up giovanili, idee innovative in campo tecnologico, nuovi e solidi progetti culturali, programmi turistici ambiziosi, percorsi di crescita individuale significativi, noi vogliamo raccontarli portandoli a conoscenza della cittadinanza.

Una nuova Mola che nasca dalle idee, dalla volontà di investire e di innovare può essere la chiave di volta che faccia uscire dalle secche dell’immobilismo la nostra comunità e dia una prospettiva di lavoro e di benessere ai suoi figli, alleviando la piaga della nuova emigrazione intellettuale, del lavoro precario e sottopagato, della disoccupazione.

Sappiamo che gran parte delle politiche di sviluppo dipendono dalla Comunità europea, dallo Stato, dalla Regione. Tuttavia, molto possono lo spirito di impresa delle popolazioni locali, l’entusiasmo e la voglia di crescere delle singole comunità.

Nuove idee, nuovi progetti, nuove intraprese sono l’unico modo per dare la sveglia ad una classe politica locale attardata in visioni superate della realtà, in sterili egoismi, in esasperanti partite tra singoli e cordate di potere.

Raccontateci le vostre storie di innovazione, di rischio, di cambiamento, di voglia di futuro, i vostri progetti: noi vi daremo voce, affinché Mola cambi e si proietti nel futuro.

Scrivete a: citta.nostra@libero.it

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