Redazionale
Dopo le proteste dei genitori dei bambini della scuola materna di Via Mazzini, chiusa a tempo indeterminato per la necessità di eseguire lavori urgenti alla struttura, il Sindaco ha emanato oggi una nuova ordinanza modificativa della precedente.
Con essa, si ordina il trasferimento delle classi non più presso la scuola elementare Eduardo De Filippo, bensì presso il piano terra del plesso Luigi Tanzi della scuola secondaria di primo grado “Alighieri – Tanzi”, previo spostamento della classe 2L della scuola Tanzi in altro locale della stessa struttura.
Dunque, le proteste sono state soddisfatte anche se come sedi alternative alla De Filippo i genitori avevano proposto una scelta tra le strutture di Via Massimeo (destinata ad asilo nido), di Via De Gasperi (in cui è prevista la riattivazione del Centro disabili) o di Via Canudo (dove è già alloggiato il consorzio di formazione “Elpendù”).
Le prime due sedi sono state giudicate inidonee dal servizio regionale competente, con la motivazione che vi dovranno essere attivati i relativi servizi nei tempi previsti. Mentre la sede di Via Canudo risulta tuttora indisponibile, così come quella dell’ex IPSAM di Via Di Vagno utilizzata dallo sportello ELP.
Il trasloco delle attrezzature della scuola di Via Mazzini presso il plesso Luigi Tanzi verrà effettuato sabato 24, mentre l’attività didattica riprenderà, nella sede provvisoria, mercoledì 28 settembre (e, quindi, non più lunedì 26 come comunicato nella precedente ordinanza).
A margine della vicenda, che denota l’inefficienza della “macchina comunale” nell’effettuare nei tempi e nelle modalità dovute i corretti sopralluoghi e le manutenzioni preventive, si aprono ulteriori interrogativi sul perché, a tutt’oggi, non siano stati attivati:
- L’asilo nido di Via Massimeo, nonostante i lavori siano stati eseguiti e condotti a termine già diverso tempo fa ed esista una forte domanda per tale servizio.
- Il Centro disabili di Via De Gasperi: anche in questo caso, nonostante l’edificio sia stato adeguatamente ristrutturato, il servizio non è mai ripreso.
Inoltre, ci si chiede perché il Consorzio “Elpendù” continui ad utilizzare la struttura comunale di Via Canudo sebbene vi sia stata, a suo tempo, la volontà comunale di riprendere possesso dell’immobile ai fini della sua fruizione scolastica. In proposito, non è chiaro se sia stata eseguita correttamente la procedura per la richiesta del rilascio dell’immobile da parte dei funzionari comunali.
Tutti interrogativi che attendono risposta.
Quanto descritto nell’articolo è la prova che dobbiamo essere più concreti, nel sottolineare che chi oggi ha l’onore e l’onere di amministrare ,perché si sono presentati e sono stati eletti devono prendersi tutte le responsabilità.E non si può sentire “Si poteva fare prima?… Quante cose dovevano farsi prima e invece !”…”Penso che ci si stia adoperando”… “s’incontrano difficoltà di tipo economico e burocratico”…. “penso che il Sindaco si stia preoccupando di risolvere la questione”. O addirittura “se ne siamo capaci, mettiamoci del nostro! Questo è troppo!!! però mi induce a pensare che se io sono capace il giorno dopo chi sta nel palazzo Comunale deve avere il coraggio di dimettersi.
Nei sistemi digitali c’è l’1 e 0. In alcuni test c’è Sì No, come nel referendum che faremo a novembre. Nelle cose della vita si può collaborare o strumentalizzare. Ognuno può fare quello che ritiene più opportuno, soprattutto se per finalità politiche. Io sono stato sempre contrario alle dimissioni!
Vediamo se ho capito “ Nei sistemi digitali c’è l’1 e 0. In alcuni test c’è Sì No”,vorrebbe significare che ognuno è libero nei pensieri e nelle azioni? E meno male dico io….siamo in democrazia. Però non capisco quando si parla di collaborazione o strumentalizzazione :Collaborare o strumentalizzare con chi e per cosa?Ho semplicemente detto che chi oggi ha l’onore e l’onere di amministrare ,perché si sono presentati e sono stati eletti devono prendersi tutte le responsabilità. Non mi pare che sia sbagliato il concetto. E poi per cortesia per finalità politiche non si fa quello che si ritiene più opportuno si fa quello che si ritiene giusto sia se riferito al singolo cittadino e ancor peggio se riferito a chi ci governa. Infine le dimissioni….qui effettivamente non conviene nemmeno discutere infatti essere favorevoli o contrari non cambia nulla per il semplice motivo che nessuno si dimette sono azioni di dignità personale più che politiche molto rare.
Il tuo flusso di coscienza secondo Joyce (ovvero l’assenza di punteggiatura negli ultimi righi), rendono enigmatica la comprensione. Estrapolando, comunque, credo di aver capito che ci sono situazioni in cui, per dignità, occorre dimettersi. Non mi sembra questo il caso!