POLIZZE PER I CONSIGLIERI, TASSE PER I CITTADINI

di Andrea G. Laterza

Alcuni lettori ci hanno chiesto di sapere se è vero che i consiglieri di maggioranza hanno stipulato polizze per cautelarsi nell’esercizio del mandato.

Sì, è vero.

Tutti i consiglieri di maggioranza, pare ad eccezione di uno di essi, hanno sottoscritto nelle settimane scorse polizze assicurative a tutela dei rischi derivanti dall’attività amministrativa, alla luce delle novità che stanno emergendo in relazione al credito di 2,2 milioni di euro, vantati dalla curatela fallimentare della Lombardi Ecologia nei confronti del nostro Comune.

 

E’ ovvio che si tratta di una libera facoltà dei consiglieri, tuttavia è da sottolineare come probabilmente per la prima volta nella storia istituzionale molese si faccia ricorso ad un simile strumento.

Personalmente, avendo svolto l’attività di consigliere comunale per due mandati, dal 1996 al 2005, non ho memoria di un simile utilizzo: né prima, né durante e, mi pare, neppure dopo tale periodo.

Se oggi è stata avvertita tale necessità significa che, come ha dichiarato il consigliere Franco Battista nel suo intervento nel corso della seduta di lunedì 26 settembre, c’è molta preoccupazione tra gli eletti nelle file della maggioranza.

Evidentemente, vi è un timore molto concreto che la finanza comunale non sia stata gestita in maniera oculata fin dall’inizio della presente consigliatura e, quindi, che eventuali responsabilità possano ricadere nella sfera patrimoniale personale dei singoli consiglieri.

Ai consiglieri comunali di maggioranza va però detto che il ruolo istituzionale non può essere svolto a cuor leggero: votare in aula i provvedimenti proposti dalla Giunta comunale è un compito molto delicato.

E, quindi, prima di votare, in specie se si tratta di provvedimenti finanziari e urbanistici, bisogna pretendere e ottenere tutte le informazioni del caso, anche a costo di sembrare antipatici e rompiscatole.

La fiducia a scatola chiusa non può esistere, specie in tempi di vacche magre per gli enti locali come l’attuale: Sindaci, Assessori, funzionari hanno il dovere di presentare al Consiglio comunale provvedimenti chiari, completi, a prova di ogni dubbio.

E i consiglieri hanno l’obbligo di votare a favore solo se hanno le idee chiare, con la piena consapevolezza di non danneggiare la cittadinanza (e ovviamente se stessi).

Questa presa di coscienza comincia a farsi largo tra i consiglieri di maggioranza, ma potrebbe essere troppo tardi: non tanto per gli stessi (visto la cautela da essi adoperata con la stipula della polizza assicurativa), quanto per i cittadini: nessuna compagnia assicurativa coprirà gli eventuali danni, in termini di eventuali nuovi buchi di bilancio, per i molesi…

In particolare, se dovessero emergere responsabilità in ordine a mancati accantonamenti per i canoni dell’appalto per lo smaltimento dei rifiuti, potrebbe essere necessario ricorrere nuovamente ai cittadini con un aggravio della TARI.

Infatti, la legge fa obbligo ai Comuni di reperire le risorse finanziarie per tale appalto solo con il prelievo diretto dallo specifico tributo, quindi con copertura integrale da parte dei cittadini.

Saremo costretti a pagare, tacendo. Ma fino a quando?