di Nicola Rotondi
L’aut aut proferito da Mario Lepore nel Consiglio comunale di lunedì scorso sta producendo effetti clamorosi, stando alle voci che si stanno rincorrendo in queste ultime ore.
Persone vicine al Sindaco Di Rutigliano, ormai sotto assedio concentrico, riferiscono che sta per essere giocata l’ultima carta utile per il prosieguo del fin qui burrascoso cammino amministrativo: l’azzeramento della giunta comunale.
Intenzione che il primo cittadino avrebbe già comunicato agli attuali assessori nel corso di una riunione tenutasi mercoledì scorso.
Un tentativo quasi disperato, ma ponderato con attenzione da Di Rutigliano, il quale sta facendo ricorso al “pontiere” Gianni Alberotanza per la ritessitura dei rapporti logori con la maggioranza, prossimamente convocata per la discussione di una nuova fase amministrativa che, secondo fonti attendibili, non dovrebbe vedere personalità politiche ad affiancare il primo cittadino nella tolda di comando.
La direzione che Di Rutigliano intende adottare per risollevare il suo mandato passerebbe per una sola e strettissima strada: giunta tecnica.
Non si conoscono ancora le reazioni di fronte allo scenario in divenire, ma tra le forze politiche di maggioranza aleggia un clima di cupa preoccupazione e vi è da ritenere che emergeranno in maniera dirompente lunedì prossimo, nel corso della riunione dell’assemblea del PD.
Difficile, infatti, che il partito possa accettare di buon grado un’eventuale uscita di scena di Pino De Silvio dalla squadra di governo cittadino e un ridimensionamento del proprio ruolo.
Se lo scenario prossimo dovesse essere quello ipotizzato da Nicola Rotondi assisteremmo all’ennessimo passaggio a vuoto. E’ così facile immaginare quali sarebbero le immediate reazioni istintive, direi “di pancia”, dell’agone politico. Il PD e il suo assessore solleverebbero questioni di lesa maestà, gli attuali assessori non resterebbero senza reagire all’estromissione, nella maggioranza in Consiglio, sia i “mazzolatori” che gli ondivaghi “paracliti”, direbbero, non solo tra sè e sè: “Tecnici, perchè tecnici,ed io …?”.
L’unica scelta saggia sarebbe invece “stupire”, rassegnando le dimissioni, avviare un tempo di commissariamento che mi auguro non debba essere costretto ad annunciare il dissesto finanziario, ed infine prendere definitiva consapevolezza che un efficace futuro politico non potrà mai più appartenere alla competizione e all’alternanza di schieramenti destra/sinistra.
Come ho scritto più volte, in questi anni difficilissimi, come avviene in tutte le crisi profonde, sono comunque emerse nel Paese esperienze sociali, aggregative, culturali di rilievo. Queste realtà hanno il compito di scrivere “versetti satanici” rispetto alla tradizionale codifica che ha normato e scandito il proprio efficace modus operandi. “L’emergenza Paese” è così grave che richiede questo rivoluzionario passaggio, impensabile sino a qualche teempo fa.
Non si trascuri poi un’altra grave incongruenza che caratterizza la nostra realtà: non abbiamo solo un’emergenza politica, ve ne è una cronica che riguarda la macchina amministrativa. Esiste una responsabilità tecnica nella cura degli equilibri di Bilancio? Ve ne è una cui spetta la manutenzione delle opere pubbliche, delle scuole, ad esempio, che appaiono l’emergenza più incombente?
Forse la crisi della macchina amministrativa è ancora più grave di quella della politica, perchè l’impegno politico ha almeno il “vantaggio” di non essere oggetto di contrattualistica.
vi ricordate il gioco dello schiaffo del soldato?
Lo schiaffo del soldato è un gioco di gruppo.
Il gioco, consiste semplicemente nel far girare una persona o comunque nel coprirle la visuale, mentre una persona scelta tra il gruppo le colpisce una mano piegata dietro alla schiena: chi “sta sotto” deve poi indovinare chi ha tirato lo schiaffo. Se indovina e nessuno fa il furbo dicendo che non sono stato io scambia il posto con chi è stato scoperto, altrimenti deve stare ancora sotto. Praticamente diventava una vittima cercando di indovinare ad oltranza chi lo avesse colpito. Ebbene questa è la situazione in cui si trova il nostro sindaco oggi, sta avendo schiaffi da tutte le parti stando sempre sotto.
La conseguenza è quella che vediamo, subisce la scorrettezza di tutti ,nessuno escluso e forse anche di crede essere un amico.
Come uscirne?o uscire dal gioco e mandare tutti a fanc…o avere le mani così rosse ma così rosse da non poterle più chiudere.
Non sorridano comunque coloro che hanno gestito prima l’amministrazione comunale a ca…di cane, ad essi potrebbe essere riservato il gioco del salto della cavallina con LA CULATA! a metà salto si piombava col sedere sul martire. Unu ‘n punta a ‘a luna.
Sig. fede io avanzo altra ipotesi.
Il Sindaco è uscito dall’angolo (o da sotto lo schiaffo) con l’idea della giunta tecnica. Può sembrare un’apertura, ma in realtà rimette il cerino ai partiti che adesso dovranno pronunciarsi. Ottima idea.
L’azzeramento della giunta è solo l’ultimo colpo di coda che allungherà l’agonia del paese ormai allo sfascio.
La cronica incapacità di decidere e la ancor peggior incapacità nell implementare stanno riducendo alle pezze il paese di Mola.
Sono certo che il sindaco tornerà sui suoi passi e non azzererà la giunta, proprio per l’incapacità di decidere.
Postulante non capisco come fa a mistificare la realtà, e a non ammettere il fallimento monumentale dell’avventura Di Rutigliano.
Quale sarebbe l’ottima idea??? Purtroppo l’amministrazione è indifendibile sotto tutti i punti di vista, non c’è una cosa che va bene, dai conti pubblici, al decoro del paese, alla pressione fiscale, per non parlare delle opere ferme al palo, vedi pru, e pirp cerulli che ormai sta praticamente fermo (ci lavorano appena 3 operai per le urbanizzazioni) e lì manca di tutto dalla fogna,all’acqua al gas passando per l’elettricità.La cosa vergognosa è che il comune ha intascato grossa parte degli oneri dai soci cooperatori, ma le infrastrutture tardano ad essere realizzate, mentre ormai si vedono le palazzine in via di ultimazione.
“Non 1 euro in più, e non 1 giorno in più” promise Di Rutigliano in campagna elettorale.
Il “gioco” è quello dello scarica barile. L’ultima azione del Sindaco, ammesso che lo faccia realmente, è un azzeramento al fine di ripassare la palla al consiglio comunale: “come la faccio e faccio non va bene”!!!
Quello che si sta cercando di fare è scaricarsi la colpa. Con tutte le buone ragioni (ammesso che ve ne siano) da parte da entrambe le forze in gioco, consiglio e Sindaco, c’è una responsabilità gravissima da parte di entrambi.
Il problema serio e vero è il seguente: i consiglieri nonostante tutti i passaggi che potranno essere fatti avranno il coraggio di votare un nuovo debito a meno di sei mesi dal 1 mln e 300???
Considerato che gli atti votati sino ad ora sono carenti, falsi, non completi, male interpretati, nascosti ….ecc.. si assumeranno la responsabilità morale e legale di far gravare un nuovo macigno sulle spalle della popolazione?
E intanto… tutto è immobile mentre i partitini ricominciano a pagare il fitto dei locali dismessi subito dopo la campagna elettorale.
Sig. Roberto77 sono costretto a precisare.
Non mi sono espresso nè sulla realtà cittadina (e quindi non l’ho mistificata) e nè tanto meno sull’avventura di Dirutigliano(e quindi neppure sull’ammissione dell’eventuale fallimento).
Quindi la invito a rileggere con maggior dovizia di attenzione quanto da me scritto in esclusivo riferimento all’eventuale idea del Sindaco di nominare una giunta tecnica.