di Andrea G. Laterza

I consiglieri di centro-destra presenti alla conferenza stampa: (seduti da sinistra) Brunetti, Diperna, Vincesilao, Colonna (foto di Vito Marangelli)

I consiglieri di centro-destra presenti alla conferenza stampa: (seduti da sinistra) Brunetti, Diperna, Vincesilao, Colonna (foto di Vito Marangelli)

Stamattina, sabato 8 ottobre, la minoranza consiliare di centrodestra ha tenuto presso il Municipio di Mola una conferenza stampa per illustrare la lettera della Responsabile del settore economico-finanziario del nostro Comune, dott.ssa Rosa De Parigi, inviata a norma dell’art. 153 co. 6 del Testo unico degli enti locali (TUEL).

La lettera, obbligatoria per legge, è stata inviata al Sindaco, al Presidente del consiglio comunale, alla segretaria comunale, ai componenti del Collegio dei revisori, alla sezione di controllo della Corte dei conti per la Puglia.

 

In sostanza, la dott.ssa De Parigi, in una lunga e dettagliata relazione di 9 pagine, espone le notevoli criticità da lei rilevate nella gestione finanziaria del Comune di Mola, chiedendo alla Giunta e al Consiglio comunale di provvedere ad adottare il riequilibrio di bilancio entro 30 giorni dal ricevimento della sua segnalazione (che è datata 4-10-2016).

Nel caso del mancato riequilibrio entro tale periodo, il Testo unico degli enti locali prevede un’ulteriore fase nella quale, laddove se ne verifichino le condizioni, si può arrivare alla dichiarazione di dissesto finanziario dell’ente con un sostanziale commissariamento delle principali funzioni amministrative: l’Ente viene messo sotto tutela da un apposita commissione straordinaria per effettuare un piano di risanamento ed eventualmente vengono perseguiti gli amministratori responsabili del dissesto.

Si ha dissesto finanziario, a norma dell’art. 244 del TUEL , “se l’ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell’ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte con le modalità di cui all’articolo 193, nonché con le modalità di cui all’articolo 194 per le fattispecie ivi previste.”

In poche parole, il Comune dovrà dichiarare il dissesto finanziario (con apposita delibera di Consiglio comunale, obbligatoria per legge) quando non adotti il piano di riequilibrio di bilancio entro il termine previsto (quello che ora richiede la dott.ssa De Parigi in 30 giorni) e quando non riesca a pagare i debiti fuori bilancio.

La situazione evidenziata dalla Responsabile del settore economico-finanziario è piuttosto seria, poiché la De Parigi evidenzia la presenza di debiti fuori bilancio ingenti e un debito verso la Lombardi ecologia (la cui curatela fallimentare chiede oltre 2,2 milioni di euro al nostro Comune) non ben quantificabile perché, come viene ammesso nella relazione, la questione è ancora allo studio.

Da quanto finora emerso, tuttavia, si può dire che mancherebbero comunque all’appello almeno 1,1 milioni di euro non accantonati nei bilanci comunali 2015 e 2016, nonostante le richieste in tal senso effettuate a più riprese, con lettere ufficiali, agli organi contabili e politici comunali, dal responsabile del settore Ambiente, dott. Vito Tanzi.

Tralascio di soffermarmi sulle numerosissime prescrizioni suggerite, sia sul lato delle entrate che su quello delle uscite, dalla dott.ssa De Parigi al fine di riequilibrare nel tempo una situazione finanziaria sfuggita di mano, sia ai politici che agli uffici.

Uno squilibrio che di certo non si è determinato negli ultimi giorni ma che rinviene dal bilancio 2015, chiusosi con un deficit di circa 1,3 milioni di euro e da una politica di spesa facile non compensata da un’adeguata lotta alla diffusa evasione fiscale, a cominciare dal mancato censimento di quelle che la De Parigi definisce nella sua relazione “case fantasma”. Abitazioni in numero cospicuo, i cui proprietari non pagano tasse sulla casa né tassa rifiuti.

Va d’altra parte adeguatamente sottolineato che il debito verso la curatela della Lombardi ecologia (probabilmente il più ingente tra tutti) non potrà essere sanato ricorrendo a spostamenti di risorse da altri capitoli di bilancio, ma sarà purtroppo necessario chiamare i cittadini a corrispondere ulteriori esborsi della tassa rifiuti (TARI). Una soluzione obbligata che sicuramente non troverà il gradimento dei cittadini…

In definitiva, la strada che la Giunta e i consiglieri comunali (in specie quelli di maggioranza) dovranno intraprendere è obbligata: riequilibrio dei conti a breve (entro 30 giorni), oppure avvio all’inevitabile dissesto finanziario, con una via crucis che ricadrebbe per molti anni sulle spalle di tutti i cittadini.

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