di Nicola Lucarelli

referendum-quesitoDomenica 4 Dicembre gli elettori voteranno se modificare la Costituzione in alcune parti molto importanti o confermare l’attuale testo.

Si tratta di un referendum confermativo, per cui il cittadino che vota “sì” vota a favore della riforma, mentre chi vota “no” si esprime in senso contrario ad essa. Inoltre, in maniera analoga a tutti i referendum costituzionali, non è necessario il raggiungimento del quorum: la riforma passerà semplicemente se i voti a favore saranno più di quelli contrari.

Per quanto riguarda la scheda elettorale del referendum, essa contiene soltanto una domanda che recita così: Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?

In estrema sintesi, qualora vincesse il “sì” al referendum costituzione, il numero dei senatori sarebbe fortemente ridimensionato: si passerebbe dagli attuali 315 a 100, 74 dei quali sarebbero consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 di nomina del Presidente della Repubblica.

I senatori sarebbero chiamati a votare soltanto in casi peculiari, come ad esempio per le leggi che regolano i rapporti dello Stato con gli enti territoriali. Di fatto il Senato diverrebbe una rappresentanza delle istituzioni territoriali ed eserciterebbe la funzione di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica e tra lo Stato e l’Unione Europea.

Oltre a questi due punti, la legge costituzionale prevede la definitiva abolizione delle province (fatta eccezione per quelle autonome di Trento e Bolzano), che scompariranno come enti territoriali e verranno sostituite, almeno in parte, dalle città metropolitane.

Sarà abolito anche il CNEL, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, sempre rispecchiando un intento di semplificazione e snellimento delle istituzioni, il quale, ad oggi, ricopre funzioni di consulenza e iniziativa legislativa in supporto del Governo e delle Regioni. In realtà è da anni un ente inutile!

Per approfondire l’argomento e mettere a confronto le ragioni del SI e del NO, “Città Nostra” ha organizzato per Venerdì 18 Novembre, con inizio alle ore 19, nel salone del Castello Angioino un pubblico dibattito a cui è invitata la cittadinanza.

A favore del “SI”, esporranno Gianni Alberotanza e Pierpaolo Gallo, per il “NO” interverranno Maurizio Lattaruli e Piero Sportelli. All’avv. Nunzia Nobile, dottoranda di ricerca in diritto costituzionale, è stato affidato il compito tecnico di chiarire gli elementi di merito del testo della riforma.

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