di Donatello Biancofiore
Gianluca Gallo
L’assistant coach Gallo: “Momento difficile, dobbiamo venirne fuori”
E’ il momento più delicato della stagione. Ed in momenti come questo non esistono partite più semplici e partite più difficili, bisogna solo andare in campo come se si decidesse il proprio destino in 40 minuti, a prescindere da chi ci sia di fronte. Il campionato finora ci ha consegnato una squadra dalla doppia personalità, una sorta di Dottor Jekyll e Mister Hyde, quale sarà la versione più vicina a quella vera della Geofarma, quella di inizio stagione scintillante o quella che nelle ultime sette gare è riuscita a superare solo Monopoli? Una costante di queste ultime uscite senza punti in classifica è stato il continuo inseguire affannoso della squadra di coach Patella che o già in partenza (vedi Foggia o Cerignola) o nel corso della sfida (lampante il terzo periodo nell’ultima gara con Ceglie) si è ritrovata distanziata nel punteggio e nella condizione scomoda di dover moltiplicare le energie fisiche e mentali per uno sforzo che a inizio stagione portava i suoi frutti (Olimpica Cerignola, Vieste e Adria Bari), adesso diviene erta il più delle volte difficilmente sormontabile.
Francavilla il prossimo avversario è squadra in un ottimo momento di forma, 12 punti in classifica ma un ruolino recente di 3 vittorie consecutive e una sconfitta di misura nell’ultimo turno a casa della capolista – finora- incontrastata della C Silver, l’Udas Cerignola che deve far riflettere su quanto possa essere avversario scorbutico in questo particolare periodo.
Un roster atipico quello di coach Di Pasquale, peggior media realizzativa del lotto delle sedici squadre con 68 punti per incontro, ma anche miglior difesa del campionato dietro l’Edil Frata Nardò con appena 70 punti concessi all’avversario per sfida. Diametralmente opposte le statistiche della Geofarma che al secondo maggior quoziente offensivo (85,6 punti per singola partita) contrappone una delle peggior difese (81) con solo Olimpica Cerignola e Adria Bari a far peggio. Vedremo quale sarà il fondamentale a prevaricare l’altro.
Tanto per cambiare è nella coppia di stranieri brindisini il maggior potenziale esplosivo, Devon Dority Lavonte, americano guardia talentuosa di 1.86 classe 1991, 21.1 per partita con un best score di 32 e Frontmann Alexander ala forte proveniente dalle Bahamas ma con passaporto Canadese, grinta ed atletismo per un giocatore fondamentale sotto i tabelloni. Assieme al nuovo capitano Carlo Menzione, impegno e carica in quantità industriale, a completare il reparto lunghi troviamo il centro Bagordo (ex Invicta Brindisi).
In cabina di regia da’ il suo prezioso contributo il play ex di turno Emanuele Calò (a Mola in serie B per due stagioni) mentre chiudono il roster i giovani fratelli Mazzarese e Donzelli (classe 98′) nel ruolo di Ala, oltre a Carnesi e Iaia.
Una settimana particolare quella della Geofarma come emerge dalle parole di Gianluca Gallo, assistant coach di Dimitri Patella:”La prossima partita sarà davvero difficile ed importante per noi, andiamo a giocare con una squadra forte ed organizzata, con due giocatori americani che sicuramente possono dire la loro in questo campionato. Sarà strano giocare contro Lele Calò dopo gli anni passati con la nostra maglia. Dobbiamo uscire da questo momento delicato, per superarlo stiamo facendo leva sul gruppo, stringendoci tutti, staff tecnico e giocatori, attorno al coach. Dobbiamo venir fuori insieme da questa situazione e tornare ad essere una squadra che ha fame come nelle prime sei gare“.
“Ci sono momenti, quando sei stanco o non stai bene, in cui comincia una battaglia con te stesso. Devi solo scavare più profondamente possibile e scoprire quali motivazioni hai davvero, quali erano le tue ambizioni originali. È una ricerca nell’anima: è facile dire “ho dato il massimo” oppure “sono stanco o malato, ora qualcun altro deve fare anche la mia parte” e sentirsi a posto con la coscienza. Non è il mio approccio, e qualsiasi cosa accada, so di dover provvedere alla squadra con ogni più piccola goccia di energia.” (Micheal Jordan)
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