Redazionale
Riceviamo dalla signora Marilena Russo e pubblichiamo:
Lascio immaginare la mia preoccupazione di mamma e in fretta e furia ci rechiamo al RSA per un rapido consulto.
Purtroppo unica cosa che il medico di guardia ha potuto fare è stata quella di un semplice oscultamento e misurare la temperatura in quanto il macchinario che effettua l’elettrocardiogramma è da tempo privo di collegamento internet e quindi non è possibile eseguire questo semplice e banale esame strumentale che orami anche le farmacie effettuano.
Il medico di turno pertanto è stato costretto a chiamare un’ambulanza e portarci al Giovanni XXIII. Il tutto per fortuna si è risolto con il riscontro di una gastroenterite ma la mia domanda è: se qualcuno fosse arrivato li con problemi cardiaci e eseguire tempestivamente un normale e banale elettrocardiogramma permetteva di salvare una vita umana?
Il medico di turno si è scusato più volte per questo inconveniente e in più ha detto di aver sollecitato tantissime volte la riparazione del guasto ma nessuno a quanto pare ha a cuore…è il caso di dirlo…. la vita della gente.
È possibile tutto ciò? Spero che questo mio sfogo sia un argomento di suo interesse e magari rendendo noto questa situazione su qualche testata smuovi chi di dovere. Grazie per la Vostra attenzione. Distinti saluti.
Marilena Russo
Ormai siamo al punto che è persino difficile trovare le parole per testimoniare il senso di nausea che si prova davanti a questi fatti. La domanda ha questo punto è aspettiamo e vediamo se alla fine raggiungiamo il fondo e ricominciamo a salire oppure la facciamo finita una volta per tutte e bando alle chiacchiere si passa ai fatti.
E’ necessario passare ai fatti e denunciare alla Procura della Repubblica.I medici di turno mi dispiace dirlo non si devono scusare per gli inconvenienti perchè non devono nemmeno prendere servizio sapendo di lavorare in una struttura non funzionante.Non si scherza sulla salute.Purtroppo non è la prima volta che accadono simili porcherie al punto di primo (direi ultimo) intervento.
Ci stiamo arrendendo e rassegnando al degrado della sanita’ pubblica. La politica non ci tutela: ha altro cui pensare