2 Commenti in “MOLA – FONDALI BASSI, PESCA A RISCHIO”
pietro
7 Gennaio 2009 alle 01:40 -
E’ uno schifo!!!!!!
Tutti sanno di questo problema del porto di Mola ma nessuno se ne fa carico. Cosa fanno le varie Autorità competenti? Per non parlare dello scempio che ormai da anni si è creato poco a Sud della vecchia e gloriosa ” acqua di Cristo” ; alghe imputridite e pericolosissime per rischio sabbie mobili, buste di plastica ed ogni altro tipo di rifiuto. Da quando è stato allungato il molo di Levante, hanno risolto il problema della risacca in porto ( dannoso solo con i venti da greco/levante ) ma in cambio è stata costruita l’ imboccatura del porto che è un vero e proprio imbuto per alghe e altra roba… senza vie di uscita. V e r g o g n a !!!
Poi cosa fanno quelle gabbie per acquacoltura posizionate ormai da anni ed abbandonate all’imboccatura del porto sul molo di tramontana???? Povera vecchia marineria molese, ormai abbandonata e data ai ” fuorimestiere “. Autorità di mare e di terra basta con le mangerie. Datevi da fare!!!
Andate a L A V O R A R E !!!!!!!!!!!
Che il Molo di Levante così sovradimensionato fosse un problema ed avrebbe creato serie conseguenze in termini di nsabbiamento all’ex bacino portuale, ora stagno, lo avrebbe capito chiunque.
O quasi.
Purtroppo negli anni i nodi si sono accumulati e stretti.
E si è arrivati addirittura a scritturare un valente progettista che ha pensato a tutto: porto turistico e cantieri navali. Ovviamente c’è chi ci ha creduto.
Ve le ricordate le tavole del progetto (entusiasmo acritico compreso), o no?
Poichè, dunque, alle cose brutte c’è sempre un peggio, esso si è materializzato nel modellino simulatore del moto ondoso (chi è andato fino a Tecnopolis a vedersi le simulazioni?), con il quale si voleva convincere che quella proposta non aveva controindicazioni “tecniche”; come se nel porto entra solo acqua e non anche sedimento.
Purtroppo in troppi pensano che parlare di ambiente significa mettere qua e là un po’ di piante: sarebbe il caso di preoccuparsi anche di altri aspetti. E spiace ricordare che anche qualche “ambientalista” rispondeva a queste osservazioni ipotizzando un aumento della frequenza di dragaggio dei fondali!
Comunque, non facciamola così tragica.
L’area di cui parla “pietro” al commento precedente si va stabilizzando. Sulle alghe si sta consolidando una simpatica vegetazione spontanea. SEgno che l’accumulo prosegue senza sosta.
Un po’ di pazienza e ci mettiamo un bel tendone!
E’ uno schifo!!!!!!
Tutti sanno di questo problema del porto di Mola ma nessuno se ne fa carico. Cosa fanno le varie Autorità competenti? Per non parlare dello scempio che ormai da anni si è creato poco a Sud della vecchia e gloriosa ” acqua di Cristo” ; alghe imputridite e pericolosissime per rischio sabbie mobili, buste di plastica ed ogni altro tipo di rifiuto. Da quando è stato allungato il molo di Levante, hanno risolto il problema della risacca in porto ( dannoso solo con i venti da greco/levante ) ma in cambio è stata costruita l’ imboccatura del porto che è un vero e proprio imbuto per alghe e altra roba… senza vie di uscita. V e r g o g n a !!!
Poi cosa fanno quelle gabbie per acquacoltura posizionate ormai da anni ed abbandonate all’imboccatura del porto sul molo di tramontana???? Povera vecchia marineria molese, ormai abbandonata e data ai ” fuorimestiere “. Autorità di mare e di terra basta con le mangerie. Datevi da fare!!!
Andate a L A V O R A R E !!!!!!!!!!!
Che il Molo di Levante così sovradimensionato fosse un problema ed avrebbe creato serie conseguenze in termini di nsabbiamento all’ex bacino portuale, ora stagno, lo avrebbe capito chiunque.
O quasi.
Purtroppo negli anni i nodi si sono accumulati e stretti.
E si è arrivati addirittura a scritturare un valente progettista che ha pensato a tutto: porto turistico e cantieri navali. Ovviamente c’è chi ci ha creduto.
Ve le ricordate le tavole del progetto (entusiasmo acritico compreso), o no?
Poichè, dunque, alle cose brutte c’è sempre un peggio, esso si è materializzato nel modellino simulatore del moto ondoso (chi è andato fino a Tecnopolis a vedersi le simulazioni?), con il quale si voleva convincere che quella proposta non aveva controindicazioni “tecniche”; come se nel porto entra solo acqua e non anche sedimento.
Purtroppo in troppi pensano che parlare di ambiente significa mettere qua e là un po’ di piante: sarebbe il caso di preoccuparsi anche di altri aspetti. E spiace ricordare che anche qualche “ambientalista” rispondeva a queste osservazioni ipotizzando un aumento della frequenza di dragaggio dei fondali!
Comunque, non facciamola così tragica.
L’area di cui parla “pietro” al commento precedente si va stabilizzando. Sulle alghe si sta consolidando una simpatica vegetazione spontanea. SEgno che l’accumulo prosegue senza sosta.
Un po’ di pazienza e ci mettiamo un bel tendone!