Urban 2 si è chiuso ufficialmente il 31 Dicembre 2008.
La proroga di sei mesi è stata concessa per quei comuni che non sono riusciti a completarlo. Il Comune di Mola, tra pagamenti e impegni di spesa (l’ultimo riguarda il Fronte Mare) ha utilizzato per intero i fondi a disposizione, ossia 22.225.396,00, come si evince dalla Delibera della Giunta Comunale n. 215 del 14/10/08. Tutti gli impegni di spesa in esubero (vedi completamento 1° lotto Fronte Mare o futuri progetti) non sono a carico di Urban.
A fronte di ciò è evidente ch la nostra informazione è più che corretta.
Saverio
9 Gennaio 2009 alle 14:14 -
Sino a qualche anno fa, Mola doveva prendere esempio dalla città di Taranto !! Come mai adesso non fiatate!! Che fine ha fatto Taranto e la sua vecchia amministrazione !! Siete ormai poco credibili !! Altro che “informazione corretta” ! Potete parlare solo con chi è poco informato. Posso già immaginare cosa dovete scrivere ! Peccato prima aspettavo con ansia l’uscita del giornale per acquistarlo. Ora non lo prendo nemmeno quando lo distribuite gratuitamente fuori dalla libreria. Siete troppo di parte.
Beppe
9 Gennaio 2009 alle 14:59 -
Urban 2 ??
A fronte dei relativi ed “avveniristici” proclami ne sono scaturite fortissime delusioni…
… Otto anni di prese per il culo da aggiungere alle ormai decine (anni di arretratezza) che ci separano dall’esempio di sviluppo economico che qualsiasi altro paese della nostra Provincia puo’ mostrarci con fierezza.
Mola non è italiana ma piuttosto albanese (senza nessuna offesa per il popolo albanese)…!!!
Vito S.
9 Gennaio 2009 alle 15:19 -
Sono un lettore di Città Nostra, non sempre condivido quello che vi si scrive, ma ritengo che sia il giornale più obiettivo e qualificato che si pubblichi qui a Mola. Per favore, non confondiamolo con certa stampa spazzatura che agisce a comando di chi sta al potere…
Quanto a Taranto, credo che nessuno aveva la sfera di cristallo per prevedere quanto sarebbe accaduto, nemmeno Città Nostra. E poi… siamo sicuri che anche a Mola non accada prima o poi la stessa cosa o qualcosa di molto simile a livello finanziario? Le avvisaglie ci sono.
E, comunque, si guardi a quelle città Urban che hanno già completato operativamente il programma mentre Mola è ancora indietro come si evince dal fronte mare appena iniziato e già fermo.
In ogni caso, prima di pronunziarsi, sarebbe utile e necessario leggere quanto verrà scritto sul prossimo numero del giornale. Solo dopo si potrà parlare: i processi alle intenzioni sono tipici di certi regimi ai quali taluni continuano ad ispirarsi.
gianni
9 Gennaio 2009 alle 16:25 -
Come può un Molese parlare in questo modo della propria città!!
Vergogna!!! Vergogna !!!!
mi riferisco a tale “beppe” !!
Non è degno di essere molese!!
Dovremmo essere fieri di essere molesi e di avere la più bella citta del mondo!
Manderei quel soggetto veramente a spaccare le pietre in Albania (“senza nessuna offesa per il popolo albanese”)
Quanto a Città Nostra, continuate così !!
Saluti
PREGO VIVAMENTE TUTTI COLORO CHE INTENDONO ESPRIMERE UN PROPRIO COMMENTO A NON SCADERE NELL’INSULTO E NEL PETTEGOLEZZO. IMPARIAMO A CONFRONTARCI SULLE IDEE: SOLO COSI SI CRESCE INTELLETTUALMENTE, CULTURALMENTE ED ANCHE POLITICAMENTE. IL CONFRONTO E IL DIBATTITO DEVONO ESSERE DI STIMOLO ALLA PARTECIPAZIONE ATTIVA NELLA VITA DEMOCRATICA DEL PAESE. MOLA HA BISOGNO DI UNA GIOVANE GENERAZIONE ATTENTA, PREPARATA, IMPEGNATA. LA SUPERFICIALITA’, IL DISINTERESSE, IL DISIMPEGNO, LA DEMAGOGIA, LA DEFICIENZA DI RISPETTO DELLE IDEE ALTRUI, L’OFFESA GRATUITA SONO LA NEGAZIONE DEL CONFRONTO CIVILE.
E’ UN APPELLO CHE RIVOLGO, NON SOLO COME RESPONSABILE DEL SITO E DEL GIORNALE, MA ESSENZIALMENTE COME “VECCHIO”, DA UNA VITA IMPEGNATO NEL SOCIALE.
Mypa-47
9 Gennaio 2009 alle 19:44 -
Caro Nicola Lucarelli continua cosi’ con la tua onestà e trasparenza,l’informazione che fai è utilissima affinchè tutti anche chi fa orecchie da mercante sia realmente informato di come il progetto Urban sia mestamente naufragato.
Un saluto
Don Chisciotte
10 Gennaio 2009 alle 10:56 -
Signor Lucarelli e suoi collaboratori, perchè non fate l’elenco delle decine di opere e finanziamenti che abbiamo avuto negli utlimi anni grazie ad Urban e alla capacità del nostro Sindaco…io credo che come al solito siano stati i molesi come lei e come tanti altri, sempre pronti a criticare, a remar contro a far naufragare questo paese, il giorno che gente come voi non ci sarà più questo paese potrà riprendersi. Credo che un’amministrazione debba porre delle basi e cari scusate, ma credo che alla fine di questi 5 anni l’elenco delle cose fatte sarà lunghissimo, credo che il vostro giornale sia spazzatura e ogni volta che lo compro me ne pento, anche se mi diverto con la mia ragazza a scommettere di chi o di cosa avrete parlato male nella pagina successiva!!!
Vito S.
10 Gennaio 2009 alle 12:39 -
Credo che leggeremo tutto nel numero che è stato annunciato in edicola, perchè da quello che mi pare di aver capito saranno pubblicati gli atti ufficiali del Comune. Quindi, vedremo come i soldi di Urban sono stati spesi: se bene o se male. E soprattutto se a vantaggio dell’intera collettività o di una ristretta cerchia e se sono stati spesi in maniera oculata oppure sperperati.
Quindi, Don Chisciotte non essere precipitoso: prima di andare lancia in resta contro i mulini a vento, aspetta a leggere assieme alla tua Dulcinea.
Potresti rimanere molto deluso di quanto ritieni abbia fatto il “nostro” sindaco e scoprire cose che neppure immaginavi.
Beppe
10 Gennaio 2009 alle 13:19 -
Caro Gianni, “chi si contenta gode”…
… forse questo detto farà al caso tuo e sicuramente di molti altri molesi, io faccio parte di quella minoranza che ha un minimo di capacità autocritica.
Comunque vergognati di avere considerato la gente albanese (limitandoli) un popolo di spaccapietre.
Marco
10 Gennaio 2009 alle 13:34 -
Il livello del dibattito civile-politico nel nostro paese è inesistente, visto che ci si limita a gratuiti insulti (spesso volgari) senza alcun ragionamento. Altro dato preoccupante è che ci si scaglia contro un giornale con una ferocia dissennata, senza invece dibattere sull’attività della nostra Amministrazione (dovrebbe essere solo questo l’oggetto di discussione). Infine, anche una certa sobrietà nel linguaggio è essenziale se veramente si intende confrontarsi per crescere. Per ogni discussione il rispetto è essenziale e, mi pare, che in alcuni interventi su questo blog manchi del tutto non solo il rispetto, ma finanche la buona educazione.
Mypa-47
10 Gennaio 2009 alle 21:22 -
Avete visto cosa ha scatenato la realtà dei fatti?
Don Chisciotte
11 Gennaio 2009 alle 10:21 -
Il problema è un altro, che io i dati li conosco gia perchè faccio politica attivamente, perchè partecipo a riunioni, perchè ad alcune e sottolineo alcune di quelle scelte ho partecipato anch’io. Perchè al contrario di quello che si crede in giro non sempre le scelte sono attribuibili ad un Sindaco o ad un Assessore. Perchè a volte si sbaglia, ma lo si fa in buona fede. Per me fare informazione vuol dire questo informare correttamente e molto spesso Città Nostra non lo fa, fare un elenco di numeri non basta, si deve chiedere, capire, come mai è stata presa una decisione, se è stata voluta, se è stata forzata, qual’era la ratio che c’era dietro, quali sono i problemi che sono sorti nel percorso…beh il vostro giornale non l’ho ancora comprato, ma dubito che insieme ai numeri ci siano valutazioni fatte da chi quei numeri li ha creati, ma sicuramente ci saranno valutazioni di quei 3-4 personaggi che voi ritenete siano esperti, ma che sperti non lo sono affatto!!!
Vito S.
11 Gennaio 2009 alle 11:35 -
Don Chisciotte, vai prima in edicola e poi parla. Dire che sei prevenuto è dir poco.
P.S. Dubito davvero che tu conosca quei numeri nella loro complessità e ampiezza. Ma se davvero li conosci e sei così addentro alle cose del “Palazzo”, comincia a dare spiegazioni ai lettori e ai cittadini, visto che anche a te (che ammetti di aver partecipato a quelle scelte), a questo punto, ci sarà da chiedere conto.
vincenzo
13 Gennaio 2009 alle 13:39 -
Alla redazione di città-nostra.it
Intanto auguri per un 2009 che consenti a “Città Nostra” di essere ogni mese in edicola. Da parte mia continuerò a comprarlo e leggerlo. Non sempre si può condividere tutto, è corretto ed anche giusto, ma rinunciare a conoscere fatti che ci riguardano e che sono il risultato dell’impegno di tante persone è da imbecilli. Qualche doveroso appunto senza alcun intento polemico: Andrea Laterza, stimato per lo zelo nel disvelare le trame nascoste di Urban, navigando su internet mi sono imbattuto in un documento datato, in cui amareggiato annota che le sue interessanti osservazioni, condivise da ingegneri, tecnici, associazioni ecc, urban avrebbe prodotto danni a Mola, regolarmente “cestinate” perchè l’amministrazione molese è di sinistra. Candidamente prosegue che tuttavia avrebbe continuato a votare e fare votare dal suo movimento la sinistra. Temo che così non si va da nessuna parte, se anche le sue inchieste tanto apprezzate, hanno questo vizio principale: ciò che viene da sinistra, o è giusto o va in ogni caso digerito. Andrea Laterza persona per bene, intellettualmente onesto, dovrebbe correggere quest’iniqua equazione: onestà non è sinonimo né di sinistra, né di destra. Sotto questa luce, con dispiacere, leggo i suoi articoli, le inchieste, condivisibili, obbligato a capire se ci sono altre motivazioni. Un esempio fra i tanti, il Palazzo per attività marinare di via Di Vagno, ex IPSAM, che ha ospitato l’Istituto Radar, che definisce, in buona fede? “fantomatico”. La sua inchiesta non va oltre. Non dice perchè l’IPSAM è andato via da Mola, che fine ha fatto l’Istituto Radar, cosa è e di cosa si occupa, da dove è spuntato, se sa che è ancora operante a Mola. Esaminando con cura senza incepparsi quando scopre del marcio a sinistra, comprenderebbe molte più cose e come suo costume le offrirebbe anche ai lettori di “Città Nostra”. Evidentemente gli sfuggono o è assorto in altro. Gli amministratori della sinistra-molese, che non sono stati capaci di inventare niente di buono, come denuncia con le sue inchieste, hanno voluto e chiesto il trasferimento da Bari a Mola dell’Istituto Radar, che dalla fine degli anni sessanta svolge attività di formazione per la gente di mare. A volerlo e a trarne i maggiori vantaggi i suoi “amici” B, C, V, ed altri, e qualcuno agli arresti domiciliari. Dovrebbe informarsi meglio… senza dubbio da qualche conoscente marinaio.
Peccato per Mola, paese marittimo, con “il vento che soffia dal Mare”!
Vincenzo
Michele
14 Gennaio 2009 alle 11:02 -
Cercherò di non essere offensivo, anche se non credo di esserlo mai stato, perchè dire che un giornale è fazioso, è un’opinione no un’offesa. Sono rimasto molto deluso dal Dossier su Urban II, come immaginavo conoscevo tutti quei numeri e non li trovo per niente scandalizzanti, forse andrebbero spiegati meglio, magari da qualcuno che li conosce meglio (per esempio il Sindaco Berlen o i responsabili di Misura) e non come fa il signor Laterza, in maniera oggettivamente faziosa, in ogni passaggio, in ogni riga, trapela astio e giudizio e non ditemi che non è così e che al sua è una critica obbiettiva. Ma la cosa che mi ha colpito e ferito di più è stata leggere le mie frasi scritte su questo blog, nell’Editoriale, senza nessuno assenso e senza possibilità di replica. Per di più si dice che abbia scritto in forma anonima, ma non è così io mi chiamo Michele e come voi potete ben vedere dalla mia mail il mio nome completo è Michele Traversa, non ho mai voluto rendermi anonimo, anzi ho utilizzato il mio vero nome per firmarmi, mentre su altri blog ne utilizzo uno di fantasia e precisamente Don Chisciotte, penso di essere stato piuttosto trasparente e per questo motivo non scriverò mai più su questo spazio e vorrei riaffermare con maggior convinzione e consapevolezza le frasi da me scritte e da voi riportate sul vostro editoriale, a non risentirci mai più, con sincero disprezzo, Traversa Michele.
Laterza
16 Gennaio 2009 alle 12:34 -
Rispondo al sig. Vincenzo che mi ha chiamato in causa. Lo ringrazio per gli apprezzamenti di carattere generale sulla mia persona, ma allo stesso tempo mi preme chiarire alcuni punti che, altrimenti, per i lettori rimarrebbero oscuri.
Innanzitutto, sono perfettamente convinto che l’onestà non sia appannaggio di alcuna forza politica o schieramento: onesti si nasce e si rimane se si persevera e non si cede alle sirene facili della cattiva politica.
In secondo luogo, non ho ben capito a quale mio scritto trovato nel web si riferisca il sig. Vincenzo. Tuttavia, è noto che io, per la mia formazione, appartenga alla cultura politica del riformismo democratico. Questo non mi ha impedito e non mi impedisce di essere critico (in maniera motivata e costruttiva) nei confronti di alcuno, nè di considerare veniali o da “digerire” gli errori macroscopici che possano essere compiuti dal centro-sinistra, ma in generale da parte di chiunque eserciti l’azione politico-amministrativa a prescindere dal suo colore politico. La mia attività di consigliere comunale lo dimostra per il recente passato e il mio impegno giornalistico attraverso “Città Nostra” lo testimonia per il presente. Al primo posto va sempre messo l’interesse generale della collettività e il rispetto delle norme e delle regole: a mio parere, chi governa (ripeto: al di là del suo colore politico e del suo programma) deve garantire con la sua azione quotidiana la fedeltà a questi princìpi. Così come chi fa opposizione deve vigilare sempre attentamente affinchè detti princìpi siano rispettati da chi amministra, denunciando all’opinione pubblica le eventuali violazioni.
Sono le regole della buona politica e della buona democrazia: quando, nel confronto dialettico tra maggioranza e opposizione, esse non vengono rispettate significa che prevale la cattiva politica e che la democrazia non funziona come dovrebbe. Entriamo allora in una fase “patologica” della vita istituzionale e democratica e ciò vale anche per il più piccolo comune d’Italia: in tal caso, ciascun cittadino ha il dovere di prendere posizione attraverso ogni strumento legittimo al fine del ripristino corretto della democrazia che, non dimentichiamolo, significa “governo del popolo”.
Venendo al tema specifico che ha indotto il sig. Vincenzo a scriverci, e cioè l’Istituto Radar, ovviamente il dossier Urban da me pubblicato aveva un obiettivo molto più ampio e generale, cioè una disamina dell’utilizzo dei fondi comunitari da parte del nostro Comune. L’accenno all’Istituto Radar è avvenuto solo come inciso nel parlare dei lavori tuttora bloccati per la ristrutturazione dell’immobile ex Ipsam di Via Di Vagno. La definizione di “fantomatico” adoperata per l’Istituto Radar si riferisce alla scarsissima (se non nulla) informazione che circonda l’attività di questo Ente che fa capo alla Provincia di Bari. Infatti, sul sito della provincia si apprende che esiste un assessorato al “Turismo, Risorse del Mare, Caccia e Pesca, Istituto Radar” ma non si riesce a reperire alcun altro tipo di informazione su come operi detto Istituto: con quali risorse, con quale organizzazione e con quali programmi e obiettivi non è dato sapere.
Pertanto, se il sig. Vincenzo dispone di maggiori informazioni le comunichi a “Città Nostra”: sarà mia cura approfondirle e dare il giusto risalto. D’altraparte, davvero mi sfuggono i riferimenti alle iniziali dei nomi di presunti “amici” che avrebbero tratto i “maggiori vantaggi” dallo spostamento a Mola dell’ Istituto Radar. E, in ogni caso, non credo di avere (né di avere mai avuto) “amici” …. agli arresti domiciliari…. Se il sig. Vincenzo mi volesse illuminare in proposito…. potrei capire da quali “amici” mi dovrei guardare…. Non a caso, il “Vento che arriva dal mare” aiuta a spazzare le nubi e a purificare l’aria.
Urban non ha chiuso i battenti, fatela bene l’informazione non come al vostro solito!!!
Urban 2 si è chiuso ufficialmente il 31 Dicembre 2008.
La proroga di sei mesi è stata concessa per quei comuni che non sono riusciti a completarlo. Il Comune di Mola, tra pagamenti e impegni di spesa (l’ultimo riguarda il Fronte Mare) ha utilizzato per intero i fondi a disposizione, ossia 22.225.396,00, come si evince dalla Delibera della Giunta Comunale n. 215 del 14/10/08. Tutti gli impegni di spesa in esubero (vedi completamento 1° lotto Fronte Mare o futuri progetti) non sono a carico di Urban.
A fronte di ciò è evidente ch la nostra informazione è più che corretta.
Sino a qualche anno fa, Mola doveva prendere esempio dalla città di Taranto !! Come mai adesso non fiatate!! Che fine ha fatto Taranto e la sua vecchia amministrazione !! Siete ormai poco credibili !! Altro che “informazione corretta” ! Potete parlare solo con chi è poco informato. Posso già immaginare cosa dovete scrivere ! Peccato prima aspettavo con ansia l’uscita del giornale per acquistarlo. Ora non lo prendo nemmeno quando lo distribuite gratuitamente fuori dalla libreria. Siete troppo di parte.
Urban 2 ??
A fronte dei relativi ed “avveniristici” proclami ne sono scaturite fortissime delusioni…
… Otto anni di prese per il culo da aggiungere alle ormai decine (anni di arretratezza) che ci separano dall’esempio di sviluppo economico che qualsiasi altro paese della nostra Provincia puo’ mostrarci con fierezza.
Mola non è italiana ma piuttosto albanese (senza nessuna offesa per il popolo albanese)…!!!
Sono un lettore di Città Nostra, non sempre condivido quello che vi si scrive, ma ritengo che sia il giornale più obiettivo e qualificato che si pubblichi qui a Mola. Per favore, non confondiamolo con certa stampa spazzatura che agisce a comando di chi sta al potere…
Quanto a Taranto, credo che nessuno aveva la sfera di cristallo per prevedere quanto sarebbe accaduto, nemmeno Città Nostra. E poi… siamo sicuri che anche a Mola non accada prima o poi la stessa cosa o qualcosa di molto simile a livello finanziario? Le avvisaglie ci sono.
E, comunque, si guardi a quelle città Urban che hanno già completato operativamente il programma mentre Mola è ancora indietro come si evince dal fronte mare appena iniziato e già fermo.
In ogni caso, prima di pronunziarsi, sarebbe utile e necessario leggere quanto verrà scritto sul prossimo numero del giornale. Solo dopo si potrà parlare: i processi alle intenzioni sono tipici di certi regimi ai quali taluni continuano ad ispirarsi.
Come può un Molese parlare in questo modo della propria città!!
Vergogna!!! Vergogna !!!!
mi riferisco a tale “beppe” !!
Non è degno di essere molese!!
Dovremmo essere fieri di essere molesi e di avere la più bella citta del mondo!
Manderei quel soggetto veramente a spaccare le pietre in Albania (“senza nessuna offesa per il popolo albanese”)
Quanto a Città Nostra, continuate così !!
Saluti
PREGO VIVAMENTE TUTTI COLORO CHE INTENDONO ESPRIMERE UN PROPRIO COMMENTO A NON SCADERE NELL’INSULTO E NEL PETTEGOLEZZO. IMPARIAMO A CONFRONTARCI SULLE IDEE: SOLO COSI SI CRESCE INTELLETTUALMENTE, CULTURALMENTE ED ANCHE POLITICAMENTE. IL CONFRONTO E IL DIBATTITO DEVONO ESSERE DI STIMOLO ALLA PARTECIPAZIONE ATTIVA NELLA VITA DEMOCRATICA DEL PAESE. MOLA HA BISOGNO DI UNA GIOVANE GENERAZIONE ATTENTA, PREPARATA, IMPEGNATA. LA SUPERFICIALITA’, IL DISINTERESSE, IL DISIMPEGNO, LA DEMAGOGIA, LA DEFICIENZA DI RISPETTO DELLE IDEE ALTRUI, L’OFFESA GRATUITA SONO LA NEGAZIONE DEL CONFRONTO CIVILE.
E’ UN APPELLO CHE RIVOLGO, NON SOLO COME RESPONSABILE DEL SITO E DEL GIORNALE, MA ESSENZIALMENTE COME “VECCHIO”, DA UNA VITA IMPEGNATO NEL SOCIALE.
Caro Nicola Lucarelli continua cosi’ con la tua onestà e trasparenza,l’informazione che fai è utilissima affinchè tutti anche chi fa orecchie da mercante sia realmente informato di come il progetto Urban sia mestamente naufragato.
Un saluto
Signor Lucarelli e suoi collaboratori, perchè non fate l’elenco delle decine di opere e finanziamenti che abbiamo avuto negli utlimi anni grazie ad Urban e alla capacità del nostro Sindaco…io credo che come al solito siano stati i molesi come lei e come tanti altri, sempre pronti a criticare, a remar contro a far naufragare questo paese, il giorno che gente come voi non ci sarà più questo paese potrà riprendersi. Credo che un’amministrazione debba porre delle basi e cari scusate, ma credo che alla fine di questi 5 anni l’elenco delle cose fatte sarà lunghissimo, credo che il vostro giornale sia spazzatura e ogni volta che lo compro me ne pento, anche se mi diverto con la mia ragazza a scommettere di chi o di cosa avrete parlato male nella pagina successiva!!!
Credo che leggeremo tutto nel numero che è stato annunciato in edicola, perchè da quello che mi pare di aver capito saranno pubblicati gli atti ufficiali del Comune. Quindi, vedremo come i soldi di Urban sono stati spesi: se bene o se male. E soprattutto se a vantaggio dell’intera collettività o di una ristretta cerchia e se sono stati spesi in maniera oculata oppure sperperati.
Quindi, Don Chisciotte non essere precipitoso: prima di andare lancia in resta contro i mulini a vento, aspetta a leggere assieme alla tua Dulcinea.
Potresti rimanere molto deluso di quanto ritieni abbia fatto il “nostro” sindaco e scoprire cose che neppure immaginavi.
Caro Gianni, “chi si contenta gode”…
… forse questo detto farà al caso tuo e sicuramente di molti altri molesi, io faccio parte di quella minoranza che ha un minimo di capacità autocritica.
Comunque vergognati di avere considerato la gente albanese (limitandoli) un popolo di spaccapietre.
Il livello del dibattito civile-politico nel nostro paese è inesistente, visto che ci si limita a gratuiti insulti (spesso volgari) senza alcun ragionamento. Altro dato preoccupante è che ci si scaglia contro un giornale con una ferocia dissennata, senza invece dibattere sull’attività della nostra Amministrazione (dovrebbe essere solo questo l’oggetto di discussione). Infine, anche una certa sobrietà nel linguaggio è essenziale se veramente si intende confrontarsi per crescere. Per ogni discussione il rispetto è essenziale e, mi pare, che in alcuni interventi su questo blog manchi del tutto non solo il rispetto, ma finanche la buona educazione.
Avete visto cosa ha scatenato la realtà dei fatti?
Il problema è un altro, che io i dati li conosco gia perchè faccio politica attivamente, perchè partecipo a riunioni, perchè ad alcune e sottolineo alcune di quelle scelte ho partecipato anch’io. Perchè al contrario di quello che si crede in giro non sempre le scelte sono attribuibili ad un Sindaco o ad un Assessore. Perchè a volte si sbaglia, ma lo si fa in buona fede. Per me fare informazione vuol dire questo informare correttamente e molto spesso Città Nostra non lo fa, fare un elenco di numeri non basta, si deve chiedere, capire, come mai è stata presa una decisione, se è stata voluta, se è stata forzata, qual’era la ratio che c’era dietro, quali sono i problemi che sono sorti nel percorso…beh il vostro giornale non l’ho ancora comprato, ma dubito che insieme ai numeri ci siano valutazioni fatte da chi quei numeri li ha creati, ma sicuramente ci saranno valutazioni di quei 3-4 personaggi che voi ritenete siano esperti, ma che sperti non lo sono affatto!!!
Don Chisciotte, vai prima in edicola e poi parla. Dire che sei prevenuto è dir poco.
P.S. Dubito davvero che tu conosca quei numeri nella loro complessità e ampiezza. Ma se davvero li conosci e sei così addentro alle cose del “Palazzo”, comincia a dare spiegazioni ai lettori e ai cittadini, visto che anche a te (che ammetti di aver partecipato a quelle scelte), a questo punto, ci sarà da chiedere conto.
Alla redazione di città-nostra.it
Intanto auguri per un 2009 che consenti a “Città Nostra” di essere ogni mese in edicola. Da parte mia continuerò a comprarlo e leggerlo. Non sempre si può condividere tutto, è corretto ed anche giusto, ma rinunciare a conoscere fatti che ci riguardano e che sono il risultato dell’impegno di tante persone è da imbecilli. Qualche doveroso appunto senza alcun intento polemico: Andrea Laterza, stimato per lo zelo nel disvelare le trame nascoste di Urban, navigando su internet mi sono imbattuto in un documento datato, in cui amareggiato annota che le sue interessanti osservazioni, condivise da ingegneri, tecnici, associazioni ecc, urban avrebbe prodotto danni a Mola, regolarmente “cestinate” perchè l’amministrazione molese è di sinistra. Candidamente prosegue che tuttavia avrebbe continuato a votare e fare votare dal suo movimento la sinistra. Temo che così non si va da nessuna parte, se anche le sue inchieste tanto apprezzate, hanno questo vizio principale: ciò che viene da sinistra, o è giusto o va in ogni caso digerito. Andrea Laterza persona per bene, intellettualmente onesto, dovrebbe correggere quest’iniqua equazione: onestà non è sinonimo né di sinistra, né di destra. Sotto questa luce, con dispiacere, leggo i suoi articoli, le inchieste, condivisibili, obbligato a capire se ci sono altre motivazioni. Un esempio fra i tanti, il Palazzo per attività marinare di via Di Vagno, ex IPSAM, che ha ospitato l’Istituto Radar, che definisce, in buona fede? “fantomatico”. La sua inchiesta non va oltre. Non dice perchè l’IPSAM è andato via da Mola, che fine ha fatto l’Istituto Radar, cosa è e di cosa si occupa, da dove è spuntato, se sa che è ancora operante a Mola. Esaminando con cura senza incepparsi quando scopre del marcio a sinistra, comprenderebbe molte più cose e come suo costume le offrirebbe anche ai lettori di “Città Nostra”. Evidentemente gli sfuggono o è assorto in altro. Gli amministratori della sinistra-molese, che non sono stati capaci di inventare niente di buono, come denuncia con le sue inchieste, hanno voluto e chiesto il trasferimento da Bari a Mola dell’Istituto Radar, che dalla fine degli anni sessanta svolge attività di formazione per la gente di mare. A volerlo e a trarne i maggiori vantaggi i suoi “amici” B, C, V, ed altri, e qualcuno agli arresti domiciliari. Dovrebbe informarsi meglio… senza dubbio da qualche conoscente marinaio.
Peccato per Mola, paese marittimo, con “il vento che soffia dal Mare”!
Vincenzo
Cercherò di non essere offensivo, anche se non credo di esserlo mai stato, perchè dire che un giornale è fazioso, è un’opinione no un’offesa. Sono rimasto molto deluso dal Dossier su Urban II, come immaginavo conoscevo tutti quei numeri e non li trovo per niente scandalizzanti, forse andrebbero spiegati meglio, magari da qualcuno che li conosce meglio (per esempio il Sindaco Berlen o i responsabili di Misura) e non come fa il signor Laterza, in maniera oggettivamente faziosa, in ogni passaggio, in ogni riga, trapela astio e giudizio e non ditemi che non è così e che al sua è una critica obbiettiva. Ma la cosa che mi ha colpito e ferito di più è stata leggere le mie frasi scritte su questo blog, nell’Editoriale, senza nessuno assenso e senza possibilità di replica. Per di più si dice che abbia scritto in forma anonima, ma non è così io mi chiamo Michele e come voi potete ben vedere dalla mia mail il mio nome completo è Michele Traversa, non ho mai voluto rendermi anonimo, anzi ho utilizzato il mio vero nome per firmarmi, mentre su altri blog ne utilizzo uno di fantasia e precisamente Don Chisciotte, penso di essere stato piuttosto trasparente e per questo motivo non scriverò mai più su questo spazio e vorrei riaffermare con maggior convinzione e consapevolezza le frasi da me scritte e da voi riportate sul vostro editoriale, a non risentirci mai più, con sincero disprezzo, Traversa Michele.
Rispondo al sig. Vincenzo che mi ha chiamato in causa. Lo ringrazio per gli apprezzamenti di carattere generale sulla mia persona, ma allo stesso tempo mi preme chiarire alcuni punti che, altrimenti, per i lettori rimarrebbero oscuri.
Innanzitutto, sono perfettamente convinto che l’onestà non sia appannaggio di alcuna forza politica o schieramento: onesti si nasce e si rimane se si persevera e non si cede alle sirene facili della cattiva politica.
In secondo luogo, non ho ben capito a quale mio scritto trovato nel web si riferisca il sig. Vincenzo. Tuttavia, è noto che io, per la mia formazione, appartenga alla cultura politica del riformismo democratico. Questo non mi ha impedito e non mi impedisce di essere critico (in maniera motivata e costruttiva) nei confronti di alcuno, nè di considerare veniali o da “digerire” gli errori macroscopici che possano essere compiuti dal centro-sinistra, ma in generale da parte di chiunque eserciti l’azione politico-amministrativa a prescindere dal suo colore politico. La mia attività di consigliere comunale lo dimostra per il recente passato e il mio impegno giornalistico attraverso “Città Nostra” lo testimonia per il presente. Al primo posto va sempre messo l’interesse generale della collettività e il rispetto delle norme e delle regole: a mio parere, chi governa (ripeto: al di là del suo colore politico e del suo programma) deve garantire con la sua azione quotidiana la fedeltà a questi princìpi. Così come chi fa opposizione deve vigilare sempre attentamente affinchè detti princìpi siano rispettati da chi amministra, denunciando all’opinione pubblica le eventuali violazioni.
Sono le regole della buona politica e della buona democrazia: quando, nel confronto dialettico tra maggioranza e opposizione, esse non vengono rispettate significa che prevale la cattiva politica e che la democrazia non funziona come dovrebbe. Entriamo allora in una fase “patologica” della vita istituzionale e democratica e ciò vale anche per il più piccolo comune d’Italia: in tal caso, ciascun cittadino ha il dovere di prendere posizione attraverso ogni strumento legittimo al fine del ripristino corretto della democrazia che, non dimentichiamolo, significa “governo del popolo”.
Venendo al tema specifico che ha indotto il sig. Vincenzo a scriverci, e cioè l’Istituto Radar, ovviamente il dossier Urban da me pubblicato aveva un obiettivo molto più ampio e generale, cioè una disamina dell’utilizzo dei fondi comunitari da parte del nostro Comune. L’accenno all’Istituto Radar è avvenuto solo come inciso nel parlare dei lavori tuttora bloccati per la ristrutturazione dell’immobile ex Ipsam di Via Di Vagno. La definizione di “fantomatico” adoperata per l’Istituto Radar si riferisce alla scarsissima (se non nulla) informazione che circonda l’attività di questo Ente che fa capo alla Provincia di Bari. Infatti, sul sito della provincia si apprende che esiste un assessorato al “Turismo, Risorse del Mare, Caccia e Pesca, Istituto Radar” ma non si riesce a reperire alcun altro tipo di informazione su come operi detto Istituto: con quali risorse, con quale organizzazione e con quali programmi e obiettivi non è dato sapere.
Pertanto, se il sig. Vincenzo dispone di maggiori informazioni le comunichi a “Città Nostra”: sarà mia cura approfondirle e dare il giusto risalto. D’altraparte, davvero mi sfuggono i riferimenti alle iniziali dei nomi di presunti “amici” che avrebbero tratto i “maggiori vantaggi” dallo spostamento a Mola dell’ Istituto Radar. E, in ogni caso, non credo di avere (né di avere mai avuto) “amici” …. agli arresti domiciliari…. Se il sig. Vincenzo mi volesse illuminare in proposito…. potrei capire da quali “amici” mi dovrei guardare…. Non a caso, il “Vento che arriva dal mare” aiuta a spazzare le nubi e a purificare l’aria.