Mi è stata notificata una di queste cartelle il 2 gennaio. Ad un mio parente il giorno 3 gennaio. Ossia due-tre giorni dopo la scadenza del periodo in cui son tenuto a conservare la documentazione di un pagamento (nel caso: ICI).
La mia domanda è:
Considerato che il dovere del contribuente a conservare le ricevute di pagamento è di 5 anni (se ho capito bene), perchè il mio diritto a non conservarle più tutto il primo giorno successivo alla scadenza non sarebbe più valido solo perchè l’Ente si protocolla le missive in uscita in tempo utile salvo poi farle pervenire in date ignote e comunque successive?
L’accertamento (i cinque anni), cui io utente sono cosciente di poter essere sottoposto non penso che possa durare all’infinito solo perchè un ente si protocolla in uscita una pratica in tempo utile.
L’accertamento dovrebbe essere valido se notificato nei 5 anni in cui sono tenuto alla conservazione. Il minuto successivo ritengo essere entrato nel diritto di liberarmi delle ricevute.
Dove sbaglio?
Franko non sbaglia. Questo interrogativo se lo stanno ponendo in tanti, anche perchè le raccomandate continuano ad arrivare e non si sa quando i postini riusciranno ad evadere totalmente le giacenze. Secondo un amministrativista, da noi interpellato, l’accertamento del Comune è illegale, proprio perchè le raccomandate dovevano essere recapitate entro il 31/12/08, termine dopo il quale il contribuente può distruggere la documentazione relativa al 2003 e quindi non essere più in grado di dimostrare i versamenti effettuati. Secondo alcuni funzionari comunali(niente nomi, per carità!!!), la responsabilità è dell’Eurogest, che sta tentando di “far cassa” con un’operazione che presenta molti interrogativi. Ci risulta che alcuni commercialisti sono decisi a contestare le cartelle perchè viziate tutte da una procedura irregolare e vessatoria. Ufficialmente, però, l’Amministrazione comunale tace e così facendo avvalla l’operato dell’Eurogest, presentata due anni fa come un’azienda seria ed efficiente, in contrapposizione alla precedente che aveva creato una miriade di problemi ai cittadini ed alla stessa Amministrazione. Ma a quanto pare queste aziende di riscossione tributi sono tutte affamate di…soldi: basta vedere gli interessi applicati su cinque anni, come se fosse colpa del contribuente il ritardo con cui vengono effettuate le verifiche.
Sia ben chiaro che qui non vogliamo difedere gli evasori, che vanno scovati e colpiti, ma le migliaia di cittadini onesti che hanno regolarmente pagato ed ora si vedono vessati e costretti a code ed attese inammissibili nel 2009. Secondo alcuni legali, ci sono gli estremi del ricorso alla Magistratura per abuso di potere da parte del Comune e per le illegalità procedurale dell’Eurogest. Se ci sono avvocati fra di Voi, li invitiamo a darci il loro parere, nell’interesse dell’intera comunità.
Beppe
17 Gennaio 2009 alle 08:40 -
In realtà in ambito tributario la questione notifica è piuttosto complessa: la Suprema Corte più volte ha ribadito che nel caso di notifica a mezzo posta la data a cui far riferimento è quella di spedizione (Cas. n. 477/02).
Personalmente resto dell’idea che stiamo assistendo ad un vero atto di terrorismo fiscale che penalizza ancora una volta chi ha sempre pagato il tributo.
Mi è stata notificata una di queste cartelle il 2 gennaio. Ad un mio parente il giorno 3 gennaio. Ossia due-tre giorni dopo la scadenza del periodo in cui son tenuto a conservare la documentazione di un pagamento (nel caso: ICI).
La mia domanda è:
Considerato che il dovere del contribuente a conservare le ricevute di pagamento è di 5 anni (se ho capito bene), perchè il mio diritto a non conservarle più tutto il primo giorno successivo alla scadenza non sarebbe più valido solo perchè l’Ente si protocolla le missive in uscita in tempo utile salvo poi farle pervenire in date ignote e comunque successive?
L’accertamento (i cinque anni), cui io utente sono cosciente di poter essere sottoposto non penso che possa durare all’infinito solo perchè un ente si protocolla in uscita una pratica in tempo utile.
L’accertamento dovrebbe essere valido se notificato nei 5 anni in cui sono tenuto alla conservazione. Il minuto successivo ritengo essere entrato nel diritto di liberarmi delle ricevute.
Dove sbaglio?
Franko non sbaglia. Questo interrogativo se lo stanno ponendo in tanti, anche perchè le raccomandate continuano ad arrivare e non si sa quando i postini riusciranno ad evadere totalmente le giacenze. Secondo un amministrativista, da noi interpellato, l’accertamento del Comune è illegale, proprio perchè le raccomandate dovevano essere recapitate entro il 31/12/08, termine dopo il quale il contribuente può distruggere la documentazione relativa al 2003 e quindi non essere più in grado di dimostrare i versamenti effettuati. Secondo alcuni funzionari comunali(niente nomi, per carità!!!), la responsabilità è dell’Eurogest, che sta tentando di “far cassa” con un’operazione che presenta molti interrogativi. Ci risulta che alcuni commercialisti sono decisi a contestare le cartelle perchè viziate tutte da una procedura irregolare e vessatoria. Ufficialmente, però, l’Amministrazione comunale tace e così facendo avvalla l’operato dell’Eurogest, presentata due anni fa come un’azienda seria ed efficiente, in contrapposizione alla precedente che aveva creato una miriade di problemi ai cittadini ed alla stessa Amministrazione. Ma a quanto pare queste aziende di riscossione tributi sono tutte affamate di…soldi: basta vedere gli interessi applicati su cinque anni, come se fosse colpa del contribuente il ritardo con cui vengono effettuate le verifiche.
Sia ben chiaro che qui non vogliamo difedere gli evasori, che vanno scovati e colpiti, ma le migliaia di cittadini onesti che hanno regolarmente pagato ed ora si vedono vessati e costretti a code ed attese inammissibili nel 2009. Secondo alcuni legali, ci sono gli estremi del ricorso alla Magistratura per abuso di potere da parte del Comune e per le illegalità procedurale dell’Eurogest. Se ci sono avvocati fra di Voi, li invitiamo a darci il loro parere, nell’interesse dell’intera comunità.
In realtà in ambito tributario la questione notifica è piuttosto complessa: la Suprema Corte più volte ha ribadito che nel caso di notifica a mezzo posta la data a cui far riferimento è quella di spedizione (Cas. n. 477/02).
http://www.giurcost.org/decisioni/2002/0477s-02.html
Personalmente resto dell’idea che stiamo assistendo ad un vero atto di terrorismo fiscale che penalizza ancora una volta chi ha sempre pagato il tributo.