addirittura “Nuovo prestigioso evento…”, ma chi è stu Pascale??
unochegligirano
23 Marzo 2009 alle 20:49 -
LA DOMANDA NASCE SPONTANEA: CHI PAGHERA’ LE SPESE DI QUESTO INCONTRO?
CONSIGLIO IL SINDACO DI FARSI PAGARE L’AFFITTO DELLA SALA. COSì POTRA’ FARE UN PO’ DI SOLDI PER PAGARE I LAVORI DEL FRONTE MARE.
L’IDEA NON è MALE: POTREBBE AFFITTARE IL CASTELLO PER CELEBRARE I MATRIMONI CIVILI (ALTROVE LO FANNO GIA’), O PER I CONVEGNI (A BARI C’è LA FIERA E NE APPROFITTASSE).
SONO SOLO ALCUNI ESEMPI: VESPASIANO MORMORO’ AL FIGLIO “PECUNIA NO OULET”, CIOè IL DENARO NON PUZZA, E TASSO’ I PISCIATOI (MAGARI ESISTESSERO A MOLA).
IL COMUNE LA SMETTESSE DI FARE IL BENEFATTORE E COMINCIASSE AD ESIGERE. PASCALE VENDERA’ I LIBRI E INCASSERA’ I DIRITTI DI AUTORE, I MOLESI PAGHERANNO LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO. VERGOGNA.
anonimo
24 Marzo 2009 alle 09:40 -
purtroppo pagheremo noi, fino a quando ci scocceremo, spero presto. Comunque sappiamo quanto ha intascato già dai fondi urban, o no?
Non mi pare giusto denigrare lo scrittore, che viene a Mola solo perchè invitato. Antonio Pascale, oltre che essere un apprezzato scrittore, è anche un agronomo di riconosciuta competenza a livello nazionale ed internazionale. Voglio dire: non è l’ultimo arrivato. Se poi, su queste attività c’è qualcuno che ci campa, è un altro discorso. In ogni caso non è investendo nella CULTURA che si sperpera. E a Mola nella promozione culturale si spende molto poco. Come noi tutti sappiamo, sono altri i settori in cui lo sperpero di danaro pubblico è evidente perchè non produce o produce solo per pochi intimi.
Fermo restando che anche le iniziative culturali, come qualunque altro ambito dell’attività amministrativa, possano essere oggetto di sprechi, qual è secondo voi il costo equo che le casse del Comune di Mola dovrebbero sostenere per un evento come la presentazione di un libro?
PS: In Italia, chi pubblica un libro percepisce dal 6 all’8% del prezzo di copertina. Pertanto Pascale, il cui saggio costa 9 euro, incassa dai 50 ai 70 centesimi per copia venduta. Se a Mola vendesse 50 copie (una cifra superiore alla previsione più ottimistica) potrebbe quindi incassare ben 25-30 euro (lordi).
Capisco l’amore di polemica, ma francamente nei commenti di chi mi precede – mossi dal presupposto, per il momento privo di elementi fattuali, che vi sia stata una lauta elargizione pubblica – vedo solo molto populismo.
Si vendono pochi libri e il popolo è ignorante perchè tanto il sindaco pensa solo a Urban e se ne frega della cultura.
Si propongono poche attività culturali e la Amministrazione “investe” poco o nulla, e tanto quelli sono tutti ladri che pensano solo a Urban.
La amministrazione non si farebbe pagare l’affitto della sala del Castello e, niente di meno, si scomoda Vespasiano (ed io mi auguro sinceramente che per queste promozioni culturali gli spazi pubblici siano gratuiti o concessi a prezzi simbolici).
…
L’ipotesi che qui si faccia populismo mi sembra anche fin troppo “generosa”.
unochegligirano
24 Marzo 2009 alle 16:36 -
L’idea di affittare la sala del castello per convegni e matrimoni civili è buona. Lo fanno già altrove. A Verona addirittura affittano la casa di Giulietta.
Nel caso di Pascale è + che altro una provocazione. Vespasiano l’ho citato appunto per provocazione. Vi pare che Berlen possa essere paragonato a Vespasiano?
Ora vedremo cosa intascheranno come rimborsi spese le due associazioni che hanno promosso l’incontro. Mi sa che il Comune dovrà anche pagare qualcosa a titolo di rmiborso. Vediamo: ci sarà un rinfresco? chi lo pagherà? E così via.
Chi parla di populismo perchè il trono di RE NiCO I sta vacillando si vada a leggere il dossier Urban. Allora diventerà + realista perchè ora i quattrini li sborseranno i molesi.
Nicola Ruggiero
24 Marzo 2009 alle 18:43 -
Ma nessuno sa cosa sia il presidio del libro o parlare a vanvera è diventato sport ufficiale?
Don Chisciotte
26 Marzo 2009 alle 09:32 -
era quello che stavo per dire io Nicola, credo proprio che i soldi del presidio del libro non siano comunali, ma si sa, parlare a vanvera costa poco, meno di una manifestazione culturale!!!
addirittura “Nuovo prestigioso evento…”, ma chi è stu Pascale??
LA DOMANDA NASCE SPONTANEA: CHI PAGHERA’ LE SPESE DI QUESTO INCONTRO?
CONSIGLIO IL SINDACO DI FARSI PAGARE L’AFFITTO DELLA SALA. COSì POTRA’ FARE UN PO’ DI SOLDI PER PAGARE I LAVORI DEL FRONTE MARE.
L’IDEA NON è MALE: POTREBBE AFFITTARE IL CASTELLO PER CELEBRARE I MATRIMONI CIVILI (ALTROVE LO FANNO GIA’), O PER I CONVEGNI (A BARI C’è LA FIERA E NE APPROFITTASSE).
SONO SOLO ALCUNI ESEMPI: VESPASIANO MORMORO’ AL FIGLIO “PECUNIA NO OULET”, CIOè IL DENARO NON PUZZA, E TASSO’ I PISCIATOI (MAGARI ESISTESSERO A MOLA).
IL COMUNE LA SMETTESSE DI FARE IL BENEFATTORE E COMINCIASSE AD ESIGERE. PASCALE VENDERA’ I LIBRI E INCASSERA’ I DIRITTI DI AUTORE, I MOLESI PAGHERANNO LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO. VERGOGNA.
purtroppo pagheremo noi, fino a quando ci scocceremo, spero presto. Comunque sappiamo quanto ha intascato già dai fondi urban, o no?
Non mi pare giusto denigrare lo scrittore, che viene a Mola solo perchè invitato. Antonio Pascale, oltre che essere un apprezzato scrittore, è anche un agronomo di riconosciuta competenza a livello nazionale ed internazionale. Voglio dire: non è l’ultimo arrivato. Se poi, su queste attività c’è qualcuno che ci campa, è un altro discorso. In ogni caso non è investendo nella CULTURA che si sperpera. E a Mola nella promozione culturale si spende molto poco. Come noi tutti sappiamo, sono altri i settori in cui lo sperpero di danaro pubblico è evidente perchè non produce o produce solo per pochi intimi.
Fermo restando che anche le iniziative culturali, come qualunque altro ambito dell’attività amministrativa, possano essere oggetto di sprechi, qual è secondo voi il costo equo che le casse del Comune di Mola dovrebbero sostenere per un evento come la presentazione di un libro?
PS: In Italia, chi pubblica un libro percepisce dal 6 all’8% del prezzo di copertina. Pertanto Pascale, il cui saggio costa 9 euro, incassa dai 50 ai 70 centesimi per copia venduta. Se a Mola vendesse 50 copie (una cifra superiore alla previsione più ottimistica) potrebbe quindi incassare ben 25-30 euro (lordi).
Capisco l’amore di polemica, ma francamente nei commenti di chi mi precede – mossi dal presupposto, per il momento privo di elementi fattuali, che vi sia stata una lauta elargizione pubblica – vedo solo molto populismo.
Si vendono pochi libri e il popolo è ignorante perchè tanto il sindaco pensa solo a Urban e se ne frega della cultura.
Si propongono poche attività culturali e la Amministrazione “investe” poco o nulla, e tanto quelli sono tutti ladri che pensano solo a Urban.
La amministrazione non si farebbe pagare l’affitto della sala del Castello e, niente di meno, si scomoda Vespasiano (ed io mi auguro sinceramente che per queste promozioni culturali gli spazi pubblici siano gratuiti o concessi a prezzi simbolici).
…
L’ipotesi che qui si faccia populismo mi sembra anche fin troppo “generosa”.
L’idea di affittare la sala del castello per convegni e matrimoni civili è buona. Lo fanno già altrove. A Verona addirittura affittano la casa di Giulietta.
Nel caso di Pascale è + che altro una provocazione. Vespasiano l’ho citato appunto per provocazione. Vi pare che Berlen possa essere paragonato a Vespasiano?
Ora vedremo cosa intascheranno come rimborsi spese le due associazioni che hanno promosso l’incontro. Mi sa che il Comune dovrà anche pagare qualcosa a titolo di rmiborso. Vediamo: ci sarà un rinfresco? chi lo pagherà? E così via.
Chi parla di populismo perchè il trono di RE NiCO I sta vacillando si vada a leggere il dossier Urban. Allora diventerà + realista perchè ora i quattrini li sborseranno i molesi.
Ma nessuno sa cosa sia il presidio del libro o parlare a vanvera è diventato sport ufficiale?
era quello che stavo per dire io Nicola, credo proprio che i soldi del presidio del libro non siano comunali, ma si sa, parlare a vanvera costa poco, meno di una manifestazione culturale!!!