Questa è un’iniziativa utile che può portare occupazione in un paese dove l’attività imprenditoriale è quasi completamente assente. Quindi, ben venga.
Se si fossero incoraggiati tanto tempo fa investimenti di questo genere e soprattutto dell’industria manifatturiera proveniente dal centro-nord non saremmo arrivati a questo punto di deserto totale nelle attività produttive.
Beppe
13 Aprile 2009 alle 12:43 -
Chi potrebbe gentilmente chiarirmi la dizione “non di media struttura” e se l’insediamento è solo commerciale o anche produttivo allo stesso tempo ?
Grazie per la buona volontà.
peakweek
13 Aprile 2009 alle 18:57 -
Beppe manca una virgola:
(..) nella costruzione di uno stabilimento da adibire alla commercializzazione di prodotti alimentari e non, di media struttura da parte della “LIDL Italia s.r.l.”,
Cioè commercio di prodotti alimentari e non alimentari.
L’errore non è di Città Nostra che ha riportato fedelmente il manifesto affisso.
Comunque c’è un ipermercato che apre e ci saranno tanti piccoli negozi che chiuderanno. Auguri.
Gianfabio
14 Aprile 2009 alle 01:05 -
vabbè…. chi se ne frega!!!
a mola manca un ipermercato ci vuole proprio!!!
tanto se rifiutavano di farlo aprire si sarebbe detto “abbiamo perso un occasione di occupazione”
il discorso è sempre lo stesso:<>!!!
allora io dico:perchè ascoltare la gente????
che le cose vadano come devono andare,poi si vedrà se i negozietti chiuseranno!!!!
Gianfabio
14 Aprile 2009 alle 01:07 -
vabbè…. chi se ne frega!!!
a mola manca un ipermercato e ci vuole proprio!!!
tanto se rifiutavano di farlo aprire si sarebbe detto “abbiamo perso un occasione di occupazione”
il discorso è sempre lo stesso: CMQ LA FAI LA GENTE PARLA!!!
allora io dico:perchè ascoltare la gente????
che le cose vadano come devono andare,poi si vedrà se i negozietti chiuderanno!!!!
Leo
14 Aprile 2009 alle 06:24 -
Prima danno una pioggia di soldi Urban ai negozietti, poi vogliono aprire un ipermercato, così questi negozietti chiuderanno. Ma i nostri amministratori hanno un progetto politico che seguono, o vanno a tentoni?
Gino
14 Aprile 2009 alle 08:11 -
Beh, in effetti la riflessione di Leo non è sbagliata. E’ proprio il progetto politico di Urban che è completamente senza nè capo nè coda.
1) Sono riuscito a sapere che questo supermercato dovrebbe essere ubicato nell’area dell’ex mobilificio Brunetti, adato a fuoco tempo fa, all’altezza dello svincolo Mola-Cozze, ossia in area tipizzata come “artigianale”.
2) Non è un ipermercato, ma una via di mezzo.
3) La LIDL non produce ma commercializza.
4) Prima di procedere alla variante ed alla concessione, è stato fatto uno studio propedeutico di settore, per verificare se i supermecati esistenti soddisfano le necessità dei molesi?
5) Se queste necessità vengono ampiamente soddisfatte, anche in termini di concorrenza, a che serve aprire una nuova struttura, che non è un’attività produttiva?
6) Stando alle stime delle organizzazioni di categoria, già oggi il settore mercantile molese, nonostante i contributi di Urban, è in piena crisi e l’indebitamento cresce a vista d’occhio.
7) Si prospetta nuova occupazione (a 500/600 euro al mese e part-time!), ma non si va a calcolare quanta nuova disoccupazione si va a creare.
8) Mola è già circondata da ipermercati, raggiungibili in 10 minuti.
9) A questo punto, perchè sono state incentivate nuove aperture (quasi tutte in difficoltà!), facendo fare ai privati investimenti praticamente a fondo perduto?
10) Perchè non è stato ancora varato il nuovo piano del commercio, promesso e pubblicizzato dall’attuale Amministrazione all’atto dell’insediamento nel 2005.
11) Perchè non è stato ancora predisposto il piano della viabilità e dei parcheggi?
Se questi sono i risultati della politica commerciale, ho l’impressione che si continua a navigare a vista…con gravi danni per la crescita economica della collettività.
Grazie per la cortese ospitalità.
Fabio
Gianfabio
14 Aprile 2009 alle 12:46 -
A MOLA CI VORREBBERO PIù INFRASTRUTTURE, QUINDI ANCHE IPERMERCATI, CHE BEN VENGANO!!!!!
CI VOGLIONO PIù INVESTITORI SERI!!!
GENTE CHE Fà CIRCOLARE IL DENARO NON GENTE CHE LASCIA I SOLDI IN BANCA!!!
IL MOLESE IN Sè NON è UN VERO IMPRENDITORE!!!
CHE BEN VENGANO IMPRENDITORI FORESTIERI!!! TANTO A PRESCINDERE O MENO DALL’APERTURA DI QUESTO NEGOZIO CREDO CHE LA SITUAZIONE NON CAMBI TANTO!!!!
ANZI ALMENO SE L’IPERMERCATO ANDRà BENE CI SARà GENTE OCCUPATA SERIAMENTE!!! E NON COME ACCADE NEI PICCOLI SUPERMERCATI CHE I DIPENDENTI HANNO SEMPRE PAURA DI ESSERE LICENZIATI DA UN GIORNO ALL’ALTRO!!!!
Questa struttura potrebbe creare una contraddizione nel tessuto produttivo molese, già allo sbando. Penso che abbia poco senso da una parte dare incentivi al lavoro autonomo (come sostanzialmente si è fatto con l’ultima misura “anti-crisi” oppure con URBAN) e dall’altro installare sul territorio uno spazio commerciale (non produttivo, come giustamente dice la mail arrivata a Città Nostra) che metterà in crisi proprio una rete diffusa di commercializzazione che è già presente nel paese. Già, a mio parere, bisognerebbe mettere in discussione la vocazione “turistica” che si vuole dare al nostro sistema economico…
peakweek
14 Aprile 2009 alle 15:18 -
La conferenza di servizio si terrà il 29 aprile (c’è il manifestino affisso davanti e nel municipio).
Tutti i cittadini possono presentare osservazioni, ma il 99,9% dei Molesi non ne sa nulla. D’altronde a questo Molesi non ne è mai fregato nulla di quanto avviene nella vita cittadina e si sveglia solo quando si è chiamati a votare.
Io resto sempre perplesso di fronte alla apertura di un mega-punto vendita in una realtà piccola quale è un paese (perchè Mola è un paese, giusto?).
Nuova occupazione? non so. A me sembra che in questi casi ci sia solo un trasferimento di lavoratori di vari punti vendita in un unico luogo di lavoro.
Se poi questo significa “razionalizzazione”, il bilancio lo vedo addirittura negativo.
Come se ne avvantaggia la collettività? Certo non per i prezzi. In regime di monopolio (visto che chiuderanno ancora altri “negozietti”), la concorrenza muore e chi ne perde è il cliente.
Infine un aspetto che si continua a trascurare: lo stile di vita.
Prenderemo la macchina anche per andare a comprare una scatola di chiodi, visto che le piccole ferramenta che ancora resistono chiuderanno (per esempio). E si continuerà a vivere in auto, continuando a “benedire” le amministrazioni comunali che non fanno i parcheggi, le strade larghe e tutti quei deficienti che stanno in auto pure per andare a comprare il pane.
Deficienti! Gli altri.
Piccole piste ciclabili, crescono.
Beppe
14 Aprile 2009 alle 16:56 -
Per quanto riguarda la concessione all’IDL, personalmente, sento che si debba piuttosto dargli il benvenuto.
Mola ha bisogno di questo tipo di conversione, proprio per mettersi al passo con i tempi e i bisogni dei propri cittadini.
Il nuovo insediamento, potrebbe effettivamente, non essere gradito dalla stragrande maggioranza dei piccoli esercenti, ma solo per “egoismo” proprio.
Ma siamo alle solite…
… noi molesi, non sappiamo profittare delle opportunità che ci vengono concesse, che già si pensa ad una ipotetica contraddizione nel tessuto produttivo molese, ma a quale tessuto produttivo ci si riferisce ?
Io ne conosco solo due, pesca e agricoltura, le quali, al contrario di come si suppone potrebbero meglio essere promosse dall’insegna “IDL”.
Perchè, chi conosce bene il “modus operandi” del gruppo in questione saprà per averlo costatato “Live”(Chi vive all’estero o al nord Italia confermerà), che il suo punto forte è la promozione del prodotto locale in primis, e in secundo, per chi si preoccupa delle vocazione turistica – (visto che pensiamo in grande (?) – nulla è lasciato al caso, il tipo di turismo praticato nel luogo suggerisce la tipicità dei prodotti da commercializzare, in pratica : il turista francese troverà la sua classica “Baguette”, ma gli sarà proposta la degustazione del nostro classico filone o il magnifico pane di Altamura. Questo è lo spirito di imprenditoria turistica, far sentire chiunque a casa propria anche attraverso queste piccole attenzioni, il tutto, in un contesto da favola!!
Altri vantaggi potrebbero risultare :
1) La disparizione della vecchia struttura incendiata.
2) La rivalutazione non a spese del Comune di un’area abbandonata e in cattivo stato già da parecchi anni.
3) La creazione di posti di lavoro: cassiere, magazinieri e tutto cio’ che potrebbe beneficiare l’indotto.
4) Una più lunga permanenza del turista ed un incentivo a tornarvi in luogo.
5) Il sicuro apprezzamento della popolazione locale ed un possibile richiamo di clientela forestiera, che potrebbe trovare conveniente fare una capatina dalle nostre contrade, magari coniugando la giornata di compere con una mangiata negli eccellenti locali molesi.
6) Non dimentichiamo i contributi, che i proprietari di questi tipi d’insediamenti versano al Comune.
7) eccetera, eccetera…
Remus
14 Aprile 2009 alle 19:19 -
Mi risulta che circa il 75% della ricchezza prodotta a Mola deriva dal settore terziario, non certo dall’agricoltura e dalla pesca. L’insediamendo di un punto vendita LIDL creerà di sicuro degli squilibri, anche se resta da vedere che cosa significhi “di media grandezza” e la quantità e qualità dei posti di lavoro che corrispondono a questa espressione.
Alcuni interrogativi. Con quali motivazioni la III commissione – all’unanimità – ha dato parere positivo? E soprattutto, è stato un parere indipendente dall’opinione dell’amministrazione o è stato influenzato dai suoi orientamenti?
Fa sorridere poi il fatto che “lo strumento urbanistico di questo Comune non prevede aree destinate ad insediamenti commerciali come quello proposto”, nonostante lo stesso sia “in linea con la programmazione di sviluppo commerciale del territorio che questa Amministrazione Comunale sta predisponendo”…
Mi pare non aver mai fatto riferimento ad alcuna categoria specifica, ne tanto meno, che avrei designato agricoltura e pesca come maggiore fonte di ricchezza in quel di Mola, Non confondiamo!!
Cio’, che invece ho precisato è, che a Mola non esiste un nucleo produttivo, le uniche attività da sempre presenti sono, l’agricoltura 11% e la pesca 3%.
Altre occupazioni:
industria 14% (ma dove ?), costruzioni 9%(edilizia ?), Trasporti 12%, Alberghi e ristoranti 5%…
Remus
14 Aprile 2009 alle 22:26 -
Chi ha detto che era un appunto a te, Beppe?!
Il grafico si riferisce, appunto, alla popolazione attiva nei diversi settori, mentre ho parlato chiaramente di ricchezza prodotta dal terziario: il commercio non è né produzione di materie prime, né trasformazione delle stesse.
Beppe
14 Aprile 2009 alle 23:02 -
Ok, allora spiegaci (se ti va, indica la fonte relativa al 75%), cosa vorresti farci intendere con il tuo riferimento alla ricchezza prodotta dal terziario a Mola, e se non è troppo chiederti, potresti portarci a conoscenza del tuo ragionamento, su cui, è basata la tua convinzione, cioè, perchè l’insediamendo di un punto vendita “L’IDL” creerebbe degli squilibri?
Grazie
Remus
15 Aprile 2009 alle 08:05 -
Ovviamente si dice “insediamento”: mi scuso per l’errore di ortografia.
La fonte è: http://www.ba2015.org/portal/page/portal/pianostrategico/04%20-%20Comuni/Mola%20di%20Bari
Secondo me, se il terziario produce circa tre quarti della ricchezza a Mola (e il commercio fa parte del terziario), non sono da sottovalutare gli effetti sul comparto.
Il centro LIDL, a mio parere, genererà degli squilibri semplicemente perché concorrente di molti punti vendita già presenti a Mola (ferramenta, articoli sportivi, supermercati, ortofrutta, abbigliamento, arredamento, ecc.). Gli squilibri saranno superati con dei nuovi equilibri, ma non so dire se saranno vantaggiosi o meno, né per chi.
tonio
2 Ottobre 2009 alle 13:33 -
Troppe cose necessarie e utili per la crescita di Mola non fatte in quindici anni, gli ultimi cinque poi senza dubbio i peggiori, possono dire e movimentare qualunque cosa ora che il mandato è in scadenza. La prossima amministrazione, sperando non somigli a questa, si rimbocchi le maniche e metta un pò di intelligenza e cuore, Mola ne ha estremo bisogno.
Questa è un’iniziativa utile che può portare occupazione in un paese dove l’attività imprenditoriale è quasi completamente assente. Quindi, ben venga.
Se si fossero incoraggiati tanto tempo fa investimenti di questo genere e soprattutto dell’industria manifatturiera proveniente dal centro-nord non saremmo arrivati a questo punto di deserto totale nelle attività produttive.
Chi potrebbe gentilmente chiarirmi la dizione “non di media struttura” e se l’insediamento è solo commerciale o anche produttivo allo stesso tempo ?
Grazie per la buona volontà.
Beppe manca una virgola:
(..) nella costruzione di uno stabilimento da adibire alla commercializzazione di prodotti alimentari e non, di media struttura da parte della “LIDL Italia s.r.l.”,
Cioè commercio di prodotti alimentari e non alimentari.
L’errore non è di Città Nostra che ha riportato fedelmente il manifesto affisso.
Comunque c’è un ipermercato che apre e ci saranno tanti piccoli negozi che chiuderanno. Auguri.
vabbè…. chi se ne frega!!!
a mola manca un ipermercato ci vuole proprio!!!
tanto se rifiutavano di farlo aprire si sarebbe detto “abbiamo perso un occasione di occupazione”
il discorso è sempre lo stesso:<>!!!
allora io dico:perchè ascoltare la gente????
che le cose vadano come devono andare,poi si vedrà se i negozietti chiuseranno!!!!
vabbè…. chi se ne frega!!!
a mola manca un ipermercato e ci vuole proprio!!!
tanto se rifiutavano di farlo aprire si sarebbe detto “abbiamo perso un occasione di occupazione”
il discorso è sempre lo stesso: CMQ LA FAI LA GENTE PARLA!!!
allora io dico:perchè ascoltare la gente????
che le cose vadano come devono andare,poi si vedrà se i negozietti chiuderanno!!!!
Prima danno una pioggia di soldi Urban ai negozietti, poi vogliono aprire un ipermercato, così questi negozietti chiuderanno. Ma i nostri amministratori hanno un progetto politico che seguono, o vanno a tentoni?
Beh, in effetti la riflessione di Leo non è sbagliata. E’ proprio il progetto politico di Urban che è completamente senza nè capo nè coda.
MAIL A CITTA’ NOSTRA
1) Sono riuscito a sapere che questo supermercato dovrebbe essere ubicato nell’area dell’ex mobilificio Brunetti, adato a fuoco tempo fa, all’altezza dello svincolo Mola-Cozze, ossia in area tipizzata come “artigianale”.
2) Non è un ipermercato, ma una via di mezzo.
3) La LIDL non produce ma commercializza.
4) Prima di procedere alla variante ed alla concessione, è stato fatto uno studio propedeutico di settore, per verificare se i supermecati esistenti soddisfano le necessità dei molesi?
5) Se queste necessità vengono ampiamente soddisfatte, anche in termini di concorrenza, a che serve aprire una nuova struttura, che non è un’attività produttiva?
6) Stando alle stime delle organizzazioni di categoria, già oggi il settore mercantile molese, nonostante i contributi di Urban, è in piena crisi e l’indebitamento cresce a vista d’occhio.
7) Si prospetta nuova occupazione (a 500/600 euro al mese e part-time!), ma non si va a calcolare quanta nuova disoccupazione si va a creare.
8) Mola è già circondata da ipermercati, raggiungibili in 10 minuti.
9) A questo punto, perchè sono state incentivate nuove aperture (quasi tutte in difficoltà!), facendo fare ai privati investimenti praticamente a fondo perduto?
10) Perchè non è stato ancora varato il nuovo piano del commercio, promesso e pubblicizzato dall’attuale Amministrazione all’atto dell’insediamento nel 2005.
11) Perchè non è stato ancora predisposto il piano della viabilità e dei parcheggi?
Se questi sono i risultati della politica commerciale, ho l’impressione che si continua a navigare a vista…con gravi danni per la crescita economica della collettività.
Grazie per la cortese ospitalità.
Fabio
A MOLA CI VORREBBERO PIù INFRASTRUTTURE, QUINDI ANCHE IPERMERCATI, CHE BEN VENGANO!!!!!
CI VOGLIONO PIù INVESTITORI SERI!!!
GENTE CHE Fà CIRCOLARE IL DENARO NON GENTE CHE LASCIA I SOLDI IN BANCA!!!
IL MOLESE IN Sè NON è UN VERO IMPRENDITORE!!!
CHE BEN VENGANO IMPRENDITORI FORESTIERI!!! TANTO A PRESCINDERE O MENO DALL’APERTURA DI QUESTO NEGOZIO CREDO CHE LA SITUAZIONE NON CAMBI TANTO!!!!
ANZI ALMENO SE L’IPERMERCATO ANDRà BENE CI SARà GENTE OCCUPATA SERIAMENTE!!! E NON COME ACCADE NEI PICCOLI SUPERMERCATI CHE I DIPENDENTI HANNO SEMPRE PAURA DI ESSERE LICENZIATI DA UN GIORNO ALL’ALTRO!!!!
Questa struttura potrebbe creare una contraddizione nel tessuto produttivo molese, già allo sbando. Penso che abbia poco senso da una parte dare incentivi al lavoro autonomo (come sostanzialmente si è fatto con l’ultima misura “anti-crisi” oppure con URBAN) e dall’altro installare sul territorio uno spazio commerciale (non produttivo, come giustamente dice la mail arrivata a Città Nostra) che metterà in crisi proprio una rete diffusa di commercializzazione che è già presente nel paese. Già, a mio parere, bisognerebbe mettere in discussione la vocazione “turistica” che si vuole dare al nostro sistema economico…
La conferenza di servizio si terrà il 29 aprile (c’è il manifestino affisso davanti e nel municipio).
Tutti i cittadini possono presentare osservazioni, ma il 99,9% dei Molesi non ne sa nulla. D’altronde a questo Molesi non ne è mai fregato nulla di quanto avviene nella vita cittadina e si sveglia solo quando si è chiamati a votare.
Io resto sempre perplesso di fronte alla apertura di un mega-punto vendita in una realtà piccola quale è un paese (perchè Mola è un paese, giusto?).
Nuova occupazione? non so. A me sembra che in questi casi ci sia solo un trasferimento di lavoratori di vari punti vendita in un unico luogo di lavoro.
Se poi questo significa “razionalizzazione”, il bilancio lo vedo addirittura negativo.
Come se ne avvantaggia la collettività? Certo non per i prezzi. In regime di monopolio (visto che chiuderanno ancora altri “negozietti”), la concorrenza muore e chi ne perde è il cliente.
Infine un aspetto che si continua a trascurare: lo stile di vita.
Prenderemo la macchina anche per andare a comprare una scatola di chiodi, visto che le piccole ferramenta che ancora resistono chiuderanno (per esempio). E si continuerà a vivere in auto, continuando a “benedire” le amministrazioni comunali che non fanno i parcheggi, le strade larghe e tutti quei deficienti che stanno in auto pure per andare a comprare il pane.
Deficienti! Gli altri.
Piccole piste ciclabili, crescono.
Per quanto riguarda la concessione all’IDL, personalmente, sento che si debba piuttosto dargli il benvenuto.
Mola ha bisogno di questo tipo di conversione, proprio per mettersi al passo con i tempi e i bisogni dei propri cittadini.
Il nuovo insediamento, potrebbe effettivamente, non essere gradito dalla stragrande maggioranza dei piccoli esercenti, ma solo per “egoismo” proprio.
Ma siamo alle solite…
… noi molesi, non sappiamo profittare delle opportunità che ci vengono concesse, che già si pensa ad una ipotetica contraddizione nel tessuto produttivo molese, ma a quale tessuto produttivo ci si riferisce ?
Io ne conosco solo due, pesca e agricoltura, le quali, al contrario di come si suppone potrebbero meglio essere promosse dall’insegna “IDL”.
Perchè, chi conosce bene il “modus operandi” del gruppo in questione saprà per averlo costatato “Live”(Chi vive all’estero o al nord Italia confermerà), che il suo punto forte è la promozione del prodotto locale in primis, e in secundo, per chi si preoccupa delle vocazione turistica – (visto che pensiamo in grande (?) – nulla è lasciato al caso, il tipo di turismo praticato nel luogo suggerisce la tipicità dei prodotti da commercializzare, in pratica : il turista francese troverà la sua classica “Baguette”, ma gli sarà proposta la degustazione del nostro classico filone o il magnifico pane di Altamura. Questo è lo spirito di imprenditoria turistica, far sentire chiunque a casa propria anche attraverso queste piccole attenzioni, il tutto, in un contesto da favola!!
Altri vantaggi potrebbero risultare :
1) La disparizione della vecchia struttura incendiata.
2) La rivalutazione non a spese del Comune di un’area abbandonata e in cattivo stato già da parecchi anni.
3) La creazione di posti di lavoro: cassiere, magazinieri e tutto cio’ che potrebbe beneficiare l’indotto.
4) Una più lunga permanenza del turista ed un incentivo a tornarvi in luogo.
5) Il sicuro apprezzamento della popolazione locale ed un possibile richiamo di clientela forestiera, che potrebbe trovare conveniente fare una capatina dalle nostre contrade, magari coniugando la giornata di compere con una mangiata negli eccellenti locali molesi.
6) Non dimentichiamo i contributi, che i proprietari di questi tipi d’insediamenti versano al Comune.
7) eccetera, eccetera…
Mi risulta che circa il 75% della ricchezza prodotta a Mola deriva dal settore terziario, non certo dall’agricoltura e dalla pesca. L’insediamendo di un punto vendita LIDL creerà di sicuro degli squilibri, anche se resta da vedere che cosa significhi “di media grandezza” e la quantità e qualità dei posti di lavoro che corrispondono a questa espressione.
Alcuni interrogativi. Con quali motivazioni la III commissione – all’unanimità – ha dato parere positivo? E soprattutto, è stato un parere indipendente dall’opinione dell’amministrazione o è stato influenzato dai suoi orientamenti?
Fa sorridere poi il fatto che “lo strumento urbanistico di questo Comune non prevede aree destinate ad insediamenti commerciali come quello proposto”, nonostante lo stesso sia “in linea con la programmazione di sviluppo commerciale del territorio che questa Amministrazione Comunale sta predisponendo”…
“Remus” Non capisco il tuo appunto.
Stiamo parlando di commercio (solo 11% della popolazione attiva), che c’azzecca il terziario (?)…
Anche se vetuste, ecco le tabelle: >>>
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/Gdm_citta_paesi_interni1.php?IDNotizia=197262&IDCategoria=2305
Mi pare non aver mai fatto riferimento ad alcuna categoria specifica, ne tanto meno, che avrei designato agricoltura e pesca come maggiore fonte di ricchezza in quel di Mola, Non confondiamo!!
Cio’, che invece ho precisato è, che a Mola non esiste un nucleo produttivo, le uniche attività da sempre presenti sono, l’agricoltura 11% e la pesca 3%.
Altre occupazioni:
industria 14% (ma dove ?), costruzioni 9%(edilizia ?), Trasporti 12%, Alberghi e ristoranti 5%…
Chi ha detto che era un appunto a te, Beppe?!
Il grafico si riferisce, appunto, alla popolazione attiva nei diversi settori, mentre ho parlato chiaramente di ricchezza prodotta dal terziario: il commercio non è né produzione di materie prime, né trasformazione delle stesse.
Ok, allora spiegaci (se ti va, indica la fonte relativa al 75%), cosa vorresti farci intendere con il tuo riferimento alla ricchezza prodotta dal terziario a Mola, e se non è troppo chiederti, potresti portarci a conoscenza del tuo ragionamento, su cui, è basata la tua convinzione, cioè, perchè l’insediamendo di un punto vendita “L’IDL” creerebbe degli squilibri?
Grazie
Ovviamente si dice “insediamento”: mi scuso per l’errore di ortografia.
La fonte è: http://www.ba2015.org/portal/page/portal/pianostrategico/04%20-%20Comuni/Mola%20di%20Bari
Secondo me, se il terziario produce circa tre quarti della ricchezza a Mola (e il commercio fa parte del terziario), non sono da sottovalutare gli effetti sul comparto.
Il centro LIDL, a mio parere, genererà degli squilibri semplicemente perché concorrente di molti punti vendita già presenti a Mola (ferramenta, articoli sportivi, supermercati, ortofrutta, abbigliamento, arredamento, ecc.). Gli squilibri saranno superati con dei nuovi equilibri, ma non so dire se saranno vantaggiosi o meno, né per chi.
Troppe cose necessarie e utili per la crescita di Mola non fatte in quindici anni, gli ultimi cinque poi senza dubbio i peggiori, possono dire e movimentare qualunque cosa ora che il mandato è in scadenza. La prossima amministrazione, sperando non somigli a questa, si rimbocchi le maniche e metta un pò di intelligenza e cuore, Mola ne ha estremo bisogno.