Un Commento in “PERQUISITI CASA E STUDIO DI TEDESCO”
Giovanni
22 Aprile 2009 alle 15:33 -
L’ex assessore: quante strane coincidenze
Tedesco si riferisce alla candidatura alle elezioni europee del senatore De Castro. Lui subentrerebbe all’ex ministro
BARI — «C’è questa strana coin¬cidenza tra la perquisizione e il pre¬ciso momento politico in cui ci tro¬viamo. Ma non faccio dietrologia. Non l’ho fatta neppure nel primo momento, quando è stata pubblica¬ta la notizia che ero indagato, sen¬za che io ne sapessi nulla». Alberto Tedesco si riferisce, come appare evidente, al fatto che proprio in queste ore viene ufficializzata la candidatura alle elezioni europee del senatore Paolo De Castro. Se questi fosse eletto al parlamento di Strasburgo, Tedesco gli subentre¬rebbe al Senato, in quanto primo dei non eletti nella lista senatoriale del Pd. L’ex assessore non è sorpreso delle telefonate dei cronisti, visto che ha subìto la perquisizione qual¬che giorno fa. «Ma come mi hanno spiegato i carabinieri – dice al tele¬fono – non posso fornire molti det¬tagli. Posso solo dire che l’esito del¬le perquisizioni è stato negativo». Ovvero? «Dal mio studio i carabi¬nieri hanno portato via solo il com¬puter. Cosa conteneva? Materiale politico». Di che genere? «Notizie di carattere elettorale, modelli per l’accettazione delle candidature, elenchi di iscritti al movimento dei Socialisti autonomisti. Ho chiesto ai carabinieri di riaverlo al più pre¬sto, perché siamo nell’imminenza delle elezioni». E a casa? «Non han¬no preso nulla, perché nulla pote¬vano trovare. Aggiungo invece che i carabinieri che hanno compiuto la perquisizione sono stati molto cortesi». Tedesco riferisce anche che i mi¬litari gli chiesero se desiderasse la presenza del proprio avvocato (co¬me prevedono le norme di proce¬dura penale) al momento della per¬quisizione. «Replicai – dice – che non era necessario e che potevano guardare dappertutto». Un com¬mento alla decisione della procu¬ra? «È evidente che si tratta di una coda di una vicenda già nota. È giu¬sto che gli accertamenti vadano avanti. Continuo a ribadire – con¬clude Tedesco – di essere a disposi¬zione dei magistrati, così come ho fatto fin dal primo momento». Sul tema interviene anche il se¬natore Pd, Nicola Latorre. «Spero ¬dice – che la giustizia faccia il pro¬prio corso in tempi brevi. Niente deve intralciare il lavoro dei magi¬strati ».
Francesco Strippoli
22 aprile 2009 (Corriere del Mezzogiorno)
L’ex assessore: quante strane coincidenze
Tedesco si riferisce alla candidatura alle elezioni europee del senatore De Castro. Lui subentrerebbe all’ex ministro
BARI — «C’è questa strana coin¬cidenza tra la perquisizione e il pre¬ciso momento politico in cui ci tro¬viamo. Ma non faccio dietrologia. Non l’ho fatta neppure nel primo momento, quando è stata pubblica¬ta la notizia che ero indagato, sen¬za che io ne sapessi nulla». Alberto Tedesco si riferisce, come appare evidente, al fatto che proprio in queste ore viene ufficializzata la candidatura alle elezioni europee del senatore Paolo De Castro. Se questi fosse eletto al parlamento di Strasburgo, Tedesco gli subentre¬rebbe al Senato, in quanto primo dei non eletti nella lista senatoriale del Pd. L’ex assessore non è sorpreso delle telefonate dei cronisti, visto che ha subìto la perquisizione qual¬che giorno fa. «Ma come mi hanno spiegato i carabinieri – dice al tele¬fono – non posso fornire molti det¬tagli. Posso solo dire che l’esito del¬le perquisizioni è stato negativo». Ovvero? «Dal mio studio i carabi¬nieri hanno portato via solo il com¬puter. Cosa conteneva? Materiale politico». Di che genere? «Notizie di carattere elettorale, modelli per l’accettazione delle candidature, elenchi di iscritti al movimento dei Socialisti autonomisti. Ho chiesto ai carabinieri di riaverlo al più pre¬sto, perché siamo nell’imminenza delle elezioni». E a casa? «Non han¬no preso nulla, perché nulla pote¬vano trovare. Aggiungo invece che i carabinieri che hanno compiuto la perquisizione sono stati molto cortesi». Tedesco riferisce anche che i mi¬litari gli chiesero se desiderasse la presenza del proprio avvocato (co¬me prevedono le norme di proce¬dura penale) al momento della per¬quisizione. «Replicai – dice – che non era necessario e che potevano guardare dappertutto». Un com¬mento alla decisione della procu¬ra? «È evidente che si tratta di una coda di una vicenda già nota. È giu¬sto che gli accertamenti vadano avanti. Continuo a ribadire – con¬clude Tedesco – di essere a disposi¬zione dei magistrati, così come ho fatto fin dal primo momento». Sul tema interviene anche il se¬natore Pd, Nicola Latorre. «Spero ¬dice – che la giustizia faccia il pro¬prio corso in tempi brevi. Niente deve intralciare il lavoro dei magi¬strati ».
Francesco Strippoli
22 aprile 2009 (Corriere del Mezzogiorno)