Ci vorrebbero un po’ di schiaffoni ai genitori dei piccoli fumatori. E a scuola cosa gli viene insegnato?
Sarebbe il caso di dire che i genitori “non potrebbero non sapere” perchè se il ragazzino “fuma” si sente dall’alito, le pupille sono dilatate e gli occhi arrossati, e poi se ha comprato la droga qualcuno gli avrà dato un po’ troppi soldi.
Giulio
31 Maggio 2009 alle 16:02 -
“Sarebbe il caso di dire che i genitori “non potrebbero non sapere” perchè se il ragazzino “fuma” si sente dall’alito, le pupille sono dilatate e gli occhi arrossati”
Dipende da che fumo ti vendono… 🙂
Io penso che c’è troppa repressione e superficialità nelle famiglie oggi. E’ impossibile che appena un ragazzo nomina qualche sostanza stupefacente tra le mura di casa viene subito bollato cone “persona informata sui FATTI”. Bisogna parlarne, e soprattutto far parte del mondo dei ragazzi, visto che i “grandi” spesso non capiscono i pensieri dei ragazzi.
“se ha comprato la droga qualcuno gli avrà dato un po’ troppi soldi”
Non pensare quanti soldi servano per compare un po’ di hashish. 5 euro possono essere sufficienti.
gaspare
31 Maggio 2009 alle 18:42 -
GIULIO io sono rimasto un po’ indietro, evidentemente gli stupefacenti si sono evoluti e ormai sono venduti a prezzi di supermercato.
Comunque sia gli effetti degli stupefacenti si notano, non saranno gli occhi rossi ma si notano. Se c’è qualcosa di diverso nel comportamento si nota.
E’ colpa anche della TV che in prima serata manda in onda film come “La notte prima degli esami”. Si parlava tranquillamente di canne come se erano cioccolatini. Addirittura un prof se la fumava con un suo studente.
In famiglia se ne dovrebbe parlare, come anche del sesso, ma i genitori dovrebbero educarli spiegandogli gli effetti negativi. Può anche darsi che quei ragazzini provenivano da famiglie disagiate o anche con gravi problemi. Ma spesso sono famiglie-bene, allora un po’ di botte ai genitori ci vogliono (ai genitori).
15 e 13 anni? Ma giocassero con la playstation piuttosto che fumare, bere e chissà che altro! I genitori dove stanno? Sono troppo impegnati a vomitare odio sui professori o sulle maestre quando mettono un 2 ai loro “bambini”.
Doretta
1 Giugno 2009 alle 09:46 -
E’ sconvolgente che un bambino di 13 anni si droghi. Sono i risultati perversi di una realtà cittadina dove ormai tutto è possibile (in senso negativo, naturalmente).
A questi bambini e ragazzini vorrei dire: non buttate via la vostra fanciullezza e la vostra adolescenza, non permettete che i delinquenti si arricchiscano ai danni della vostra salute, della vostra vita, del vostro futuro.
Ai genitori dico: aprite gli occhi subito, immediatamente, vi stanno rovinando i vostri figli, le vostre famiglie, non ve ne accorgete? O sarà troppo tardi quando vi sveglierete.
Ai politici: smettetela di giocare a fare Napoleone, occupatevi seriamente dei vostri cittadini, portate lavoro VERO, portate una socialità vera, fatta di solidarietà , portate luoghi di aggregazione giovanile sana e non i soldi facili che, come dite, “intercettate” di qua e di là ….
Nico
1 Giugno 2009 alle 11:34 -
comunque il prezzo del fumo e dell’erba è raddoppiato con l’introduzione della moneta unica, come del resto un po tutto…ciò che desta molta preoccupazione invece è l’aumento dei consumatori di cocaina, della quale il prezzo sembra essere diminuito…e poi se proprio vogliamo dirla tutta con le piantagioni di marijuana si potrebbero fare tante cose oltre a fumarla…carta, carburante, tessuti, medicinali ecc. ecc. ma il Vaticano potrebbe mai permetterlo?
Non esageriamo parlando di droga perchè non è esattamente così. Io però trovo assurdo che un BAMBINO di 13 fumi, anche “solo” SIGARETTE, oppure beva qualcosa che non sia, al massimo, succo d’arancia.
La meritoria azione di contrasto dei Carabinieri non è sufficiente ad eliminare il fenomeno della diffusione delle droghe nel nostro paese. Va reso merito a Città Nostra di aver ripetutamente evidenziato il problema. Ci sono intere famiglie a Mola che vivono con il mercato della droga. E ci sono, purtroppo, tante famiglie (e non solo quelle agiate) colpite negli affetti più cari. Non sanno cosa fare, a chi rivolgersi e cercano di risolvere il problema con il silenzio. Purtroppo a Mola i servizi sociali non sono in grado di dare loro una mano, di offrire soluzioni adeguate. E’ un dramma che si vive e non si sa come porvi rimedio. Con un figlio drogato in casa si rischia ogni giorno.
Remus
1 Giugno 2009 alle 20:55 -
Che la droga circoli a Mola non stupisce affatto (è intuitivo che dove c’è benessere c’è mercato), ma quasi nemmeno indigna più.
Non si può certo dare tutta la colpa alla televisione: come diceva Michele Placido qualche tempo fa, “si producono continuamente fiction sulle vite dei santi, eppure nessuno si fa prete”.
E poi non circola solo nelle strade male illuminate anche se centralissime: basta fare qualche domanda in giro per sapere che ne circola parecchia anche nei garage che i giovani prendono in affitto (i cosiddetti “locali”). E che sono sempre più frequenti i controlli nelle scuole.
Marco Sciddurlo
2 Giugno 2009 alle 15:42 -
Innanzitutto è bene dire le cose come stanno: l’hashish è una droga (poco importa se meno dannosa di altre, ma sempre droga rimane).
Preoccupa poi l’età sia dei consumatori (dei fanciulli praticamente), sia dello spacciatore.
Ciò esige maggiore vigilanza sia nella repressione, ma soprattutto esige maggiore attenzione e impegno per le famiglie e le realtà educative a stare accanto ai ragazzi nella loro crescita.
Il lasciare soli i ragazzini nei cosiddetti “locali” (un fenomeno abbastanza diffuso a Mola) è un abdigare, innanzitutto da parte delle famiglie, dal proprio ruolo educativo, che necessita lo stare insieme con i ragazzi. In questi “locali” gira di tutto, droga, sesso, prostituzione minorile, ecc..
Questi fenomeni si diffondono per l’assenza degli adulti (innanzitutto dei genitori) e per la loro irresponsabilità.
Marco io continuo a pensare che non è una questione di droga o non droga, almeno in questo caso (anche perchè il tabacco uccide più dell’hashish, per questo io sono un NON fumatore di nulla perchè non voglio dipendere da nessuno e da niente).
Il punto, a mio umile avviso, è che un BAMBINO di 13 anni fumi (e prima della “canna” si inizia con la sigaretta) oppure beva alcolici. E’ questo che trovo assurdo, ed è su questo che a mio parere le famiglie sono evidentemente mancanti.
Sui locali, penso sia un falso problema. E’ più che altro una questione di “attenzione sociale”. Perchè se chiudi tutti i locali e non cambia l’atteggiamento rispetto al problema, lo spazio è sempre possibile trovarlo.
Secondo me dalle famiglie dovrebbe partire una vera e propria campagna di responsabilizzazione dei ragazz@ che, oggi, stanno troppo l’ala protrettrice di mammà e papà.
Ci vorrebbero un po’ di schiaffoni ai genitori dei piccoli fumatori. E a scuola cosa gli viene insegnato?
Sarebbe il caso di dire che i genitori “non potrebbero non sapere” perchè se il ragazzino “fuma” si sente dall’alito, le pupille sono dilatate e gli occhi arrossati, e poi se ha comprato la droga qualcuno gli avrà dato un po’ troppi soldi.
“Sarebbe il caso di dire che i genitori “non potrebbero non sapere” perchè se il ragazzino “fuma” si sente dall’alito, le pupille sono dilatate e gli occhi arrossati”
Dipende da che fumo ti vendono… 🙂
Io penso che c’è troppa repressione e superficialità nelle famiglie oggi. E’ impossibile che appena un ragazzo nomina qualche sostanza stupefacente tra le mura di casa viene subito bollato cone “persona informata sui FATTI”. Bisogna parlarne, e soprattutto far parte del mondo dei ragazzi, visto che i “grandi” spesso non capiscono i pensieri dei ragazzi.
“se ha comprato la droga qualcuno gli avrà dato un po’ troppi soldi”
Non pensare quanti soldi servano per compare un po’ di hashish. 5 euro possono essere sufficienti.
GIULIO io sono rimasto un po’ indietro, evidentemente gli stupefacenti si sono evoluti e ormai sono venduti a prezzi di supermercato.
Comunque sia gli effetti degli stupefacenti si notano, non saranno gli occhi rossi ma si notano. Se c’è qualcosa di diverso nel comportamento si nota.
E’ colpa anche della TV che in prima serata manda in onda film come “La notte prima degli esami”. Si parlava tranquillamente di canne come se erano cioccolatini. Addirittura un prof se la fumava con un suo studente.
In famiglia se ne dovrebbe parlare, come anche del sesso, ma i genitori dovrebbero educarli spiegandogli gli effetti negativi. Può anche darsi che quei ragazzini provenivano da famiglie disagiate o anche con gravi problemi. Ma spesso sono famiglie-bene, allora un po’ di botte ai genitori ci vogliono (ai genitori).
15 e 13 anni? Ma giocassero con la playstation piuttosto che fumare, bere e chissà che altro! I genitori dove stanno? Sono troppo impegnati a vomitare odio sui professori o sulle maestre quando mettono un 2 ai loro “bambini”.
E’ sconvolgente che un bambino di 13 anni si droghi. Sono i risultati perversi di una realtà cittadina dove ormai tutto è possibile (in senso negativo, naturalmente).
A questi bambini e ragazzini vorrei dire: non buttate via la vostra fanciullezza e la vostra adolescenza, non permettete che i delinquenti si arricchiscano ai danni della vostra salute, della vostra vita, del vostro futuro.
Ai genitori dico: aprite gli occhi subito, immediatamente, vi stanno rovinando i vostri figli, le vostre famiglie, non ve ne accorgete? O sarà troppo tardi quando vi sveglierete.
Ai politici: smettetela di giocare a fare Napoleone, occupatevi seriamente dei vostri cittadini, portate lavoro VERO, portate una socialità vera, fatta di solidarietà , portate luoghi di aggregazione giovanile sana e non i soldi facili che, come dite, “intercettate” di qua e di là ….
comunque il prezzo del fumo e dell’erba è raddoppiato con l’introduzione della moneta unica, come del resto un po tutto…ciò che desta molta preoccupazione invece è l’aumento dei consumatori di cocaina, della quale il prezzo sembra essere diminuito…e poi se proprio vogliamo dirla tutta con le piantagioni di marijuana si potrebbero fare tante cose oltre a fumarla…carta, carburante, tessuti, medicinali ecc. ecc. ma il Vaticano potrebbe mai permetterlo?
Non esageriamo parlando di droga perchè non è esattamente così. Io però trovo assurdo che un BAMBINO di 13 fumi, anche “solo” SIGARETTE, oppure beva qualcosa che non sia, al massimo, succo d’arancia.
La meritoria azione di contrasto dei Carabinieri non è sufficiente ad eliminare il fenomeno della diffusione delle droghe nel nostro paese. Va reso merito a Città Nostra di aver ripetutamente evidenziato il problema. Ci sono intere famiglie a Mola che vivono con il mercato della droga. E ci sono, purtroppo, tante famiglie (e non solo quelle agiate) colpite negli affetti più cari. Non sanno cosa fare, a chi rivolgersi e cercano di risolvere il problema con il silenzio. Purtroppo a Mola i servizi sociali non sono in grado di dare loro una mano, di offrire soluzioni adeguate. E’ un dramma che si vive e non si sa come porvi rimedio. Con un figlio drogato in casa si rischia ogni giorno.
Che la droga circoli a Mola non stupisce affatto (è intuitivo che dove c’è benessere c’è mercato), ma quasi nemmeno indigna più.
Non si può certo dare tutta la colpa alla televisione: come diceva Michele Placido qualche tempo fa, “si producono continuamente fiction sulle vite dei santi, eppure nessuno si fa prete”.
E poi non circola solo nelle strade male illuminate anche se centralissime: basta fare qualche domanda in giro per sapere che ne circola parecchia anche nei garage che i giovani prendono in affitto (i cosiddetti “locali”). E che sono sempre più frequenti i controlli nelle scuole.
Innanzitutto è bene dire le cose come stanno: l’hashish è una droga (poco importa se meno dannosa di altre, ma sempre droga rimane).
Preoccupa poi l’età sia dei consumatori (dei fanciulli praticamente), sia dello spacciatore.
Ciò esige maggiore vigilanza sia nella repressione, ma soprattutto esige maggiore attenzione e impegno per le famiglie e le realtà educative a stare accanto ai ragazzi nella loro crescita.
Il lasciare soli i ragazzini nei cosiddetti “locali” (un fenomeno abbastanza diffuso a Mola) è un abdigare, innanzitutto da parte delle famiglie, dal proprio ruolo educativo, che necessita lo stare insieme con i ragazzi. In questi “locali” gira di tutto, droga, sesso, prostituzione minorile, ecc..
Questi fenomeni si diffondono per l’assenza degli adulti (innanzitutto dei genitori) e per la loro irresponsabilità.
Marco io continuo a pensare che non è una questione di droga o non droga, almeno in questo caso (anche perchè il tabacco uccide più dell’hashish, per questo io sono un NON fumatore di nulla perchè non voglio dipendere da nessuno e da niente).
Il punto, a mio umile avviso, è che un BAMBINO di 13 anni fumi (e prima della “canna” si inizia con la sigaretta) oppure beva alcolici. E’ questo che trovo assurdo, ed è su questo che a mio parere le famiglie sono evidentemente mancanti.
Sui locali, penso sia un falso problema. E’ più che altro una questione di “attenzione sociale”. Perchè se chiudi tutti i locali e non cambia l’atteggiamento rispetto al problema, lo spazio è sempre possibile trovarlo.
Secondo me dalle famiglie dovrebbe partire una vera e propria campagna di responsabilizzazione dei ragazz@ che, oggi, stanno troppo l’ala protrettrice di mammà e papà.